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Cappella SI … albergo NO …

03.05.2011, Articolo di Domenico Bernardo (tratto da “Fuori dalla Rete”, n. 2 anno IV, Aprile 2011)

Questa è la mia personale convinzione. Si, dopo aver letto i vari comunicati, apparsi sul sito del circolo, e ascoltato i vari pareri, io rimango dell’idea che questo è il momento propizio per ricostruire la cappella e abbandonare definitivamente l’idea di ricostruire l’albergo. Non ripeto le ragioni che ho riportato nei diversi articoli che ho fatto pubblicare sul sito del circolo culturale. Quelle le do per assodate.

Questa volta voglio concentrare l’attenzione su altri fattori che avvalorano, e non di poco, la mia tesi. Precisamente vi voglio parlare della grotta che è situata sotto il famoso poggio sul quale si ergeva la famosa cappella e delle problematiche legate alla possibile ricostruzione dell’albergo. Per chiarire meglio il mio pensiero vi elenco i perché dei SI e i perché dei NO.

Perché CAPPELLA SI

1. Perchè quello è un luogo sacro.

La storia la conosciamo in quanto è stata rispolverata in alcuni articoli pubblicati di recente sul sito del circolo. Purtroppo il senso della sacralità si è quasi perso nel nostro paese. Sto esagerando? No! Guardate la foto n.1. Che ne pensate? Dove esiste il senso della sacralità si lascerebbe in quello stato la grotta dove è vissuto S. Guglielmo? Dove il S.S. Salvatore gli è apparso per ordinargli quello che doveva fare? Che tristezza e che vergogna vedere tutto questo.

Che commozione vedere quella lapide commemorativa (Foto n.2 e n.3)”. Tutti sappiamo dell’esistenza di questa grotta ma non è stato fatto nulla per preservarla. È passato tanto tempo. Se ne è parlato pochissimo tanto che oggi ce la ritroviamo in questo stato”.

2. Perchè ce lo impone la storia.

Desidero rammentare che la cappella in quel luogo non è sorta per caso. È stata, per la prima volta (1550 circa), realizzata da Ambrogio Salvio e dedicata al S.S. Salvatore proprio per ricordare quel famoso evento che avvenne proprio lì.

3. Perchè non è conciliabile, come si suol dire, il sacro con il profano.

Al sacro ci si avvicina con un certo spirito. C’è bisogno di tranquillità e di silenzio. Il luogo deve essere al riparo da qualsiasi disturbo. Deve essere dedicato solo alla contemplazione e conoscenza degli importanti eventi accaduti. Come si possono conciliare questi requisiti con un albergo sopra alla grotta?

4. Perché è più vantaggioso, economicamente, avere solo la cappella e la grotta.

Per restaurare solo la cappella e la grotta si spenderebbe molto meno. E di questi tempi risparmiare non ci farebbe certo male. Non solo. I costi di gestione sono sicuramente inferiori. Inoltre destinare quel luogo a centro storico-religioso attirerà molti più turisti e quindi più benessere per la nostra comunità. Ovviamente per raggiungere questi obiettivi ci vuole anche una certa visibilità, una buona pubblicità del luogo come fanno altri paesi. L’augurio che faccio a tutti è quello di vedere l’itinerario storico-religioso di cui ho parlato negli articoli precedenti e di cui si è parlato recentemente diventi presto una realtà. Parlo dei luoghi dove è passato S. Guglielmo (Montevergine – Laceno – Goleto). Quanti turisti potrebbero visitare la cappella e la grotta conoscendo che anche a Laceno vi è stata una grande storia, l’apparizione del S.S. Salvatore, che purtroppo oggi è ancora sepolta. Far rivivere quelle antiche pietre e tirar fuori quegli antichi affreschi sarebbe un segno di riconoscimento per S. Gugliemo, Ambrogio Salvio, i virginiani, Michele Lenzi e un segno di risvegliato orgoglio per tutti noi cittadini.

5. Perché paesaggisticamente è più bello e caratteristico vedere solo la cappella come del resto era in passato. Guardate la foto n. 4. Che bello sarebbe ripristinare tutto come era a quel tempo e con la “giusta proporzione”.

6. Per l’onore e il rispetto che dobbiamo a S. Guglielmo e agli uomini illustri che hanno fatto tanto per Bagnoli e Laceno. Quel luogo “sacro” non doveva assolutamente subire quel deturpamento. Fu oggetto di un evento così importante e non si doveva trattare in quel modo. Sapete la statua di S. Guglielmo in San Pietro a Roma ha un lupo accovacciato ai piedi, in ricordo di un prodigio che gli attribuisce la tradizione. Quando viveva da eremita sui monti irpini, l’asino che era il suo prezioso mezzo di trasporto fu sbranato da un lupo, che poi Guglielmo prodigiosamente trasformò in mansueto animale da soma. Questo evento viene rappresentato anche in un dipinto che riporto di seguito. Inoltre Pio XII, nel 1942, lo proclamò patrono principale dell’Irpinia. Ecco purtroppo la nostra comunità non ha ricordato tutto questo. Non ha dato valore a questi importanti eventi. Anzi sono stati sepolti sotto le erbacce che avete visto nella foto.

Per questo dico che adesso abbiamo la grande occasione per rimettere le cose a posto. Possiamo dare un riconoscimento all’opera del nostro concittadino domenicano Ambrogio Salvio che fece costruire la prima cappella. Ai virginiani che nel 1600 la ingrandirono.

All’artista Michele Lenzi che tra il 1875 e il 1881 la sistemò definitivamente e che la affrescò con il suo amico pittore Martelli con quei capolavori che ultimamente sono stati intravisti in un articolo pubblicato sempre sul sito del circolo. Sempre al Lenzi che tracciò la strada Bagnoli – Laceno capendone, a quel tempo, l’importanza (Foto n.5). Questa è una storia da preservare!!! Tutto questo cambiamento è un’offesa a loro! Si perchè non abbiamo saputo conservare la storia che con tanti sacrifici hanno costruito. È stato triste assistere a un decadimento culturale come questo. Faccio notare che dal 1550 fino al 1950 c’è stato un progressivo miglioramento del contesto paesaggistico-culturale. Purtroppo dal 1950 c’è stato un crollo totale di tutti questi valori. Con il restauro della cappella e della grotta potremo sicuramente dare un forte contributo allo sviluppo storico-religioso, artistico e turistico del nostro territorio.

Perché ALBERGO NO

1. Perché c’è già un precedente fallimentare.

Si negli anni 50 si commise un grave errore. Purtroppo non fu solo la politica a parteciparvi ma anche la curia e la sovrintendenza dell’epoca. Quale contributo, all’economia del paese, ha portato l’Albergo al Lago? Il Comune di Bagnoli ha ricevuto un beneficio economico dandolo in gestione? O ci ha addirittura rimesso? Vogliamo rifare gli stessi errori?

2. Perchè l’albergo che si vuole realizzare sarebbe troppo piccolo.

Si quello che realisticamente si può realizzare non sarebbe remunerativo dal punto di vista economico. Verebbe fuori un albergo troppo piccolo. Tutto questo, ovviamente, se si ha l’intenzione di rispettare le proporzioni rispetto al poggio. Mi auguro fortemente che non venga rifatto un obbrobrio come quello passato.

3. Perchè già ci sono abbastanza alberghi a Laceno e sarebbe di cattivo gusto farne uno in stile moderno su quella grotta ricca di storia.

Praticamente ci sono già gli alberghi per ricevere i turisti che ci onorano della loro presenza. A cosa serve farne un altro e proprio in quel luogo?

Termino il mio libero pensiero di cittadino bagnolese facendo un appello a tutti i soci del circolo culturale palazzotenta39 di cui sono socio: “Esprimete le vostre idee!!! A cosa serve un circolo culturale e quale la sua finalità?” Lo stesso appello lo faccio anche agli altri circoli, alle altre associazioni che potrebbero dare il loro contributo per il bene del proprio paese. Dobbiamo avere il coraggio di scrivere e di parlare, nel bene e nel male, delle cose che ci riguardano. Solo in questo modo possiamo migliorare il nostro presente e soprattutto il futuro dei nostri giovani.

                                                                                                       

4 Commenti »

  • fabioav scrive:

    è vero,la grotta di San Guglielmo ha davvero una bella storia,merita di essere recuperata…ma credo che basti quello come luogo sacro e sono del parere che possa tranquillamente convivere con l’eventuale albergo sovrastante (altrimenti non potrebbe convivere neanche con la sottostante area pic-nic,fonte molto più ricca di decibel rispetto ad un eventuale alberghetto). Non sono però d’accordo con il ripristino dell’originaria cappella…ormai quel che è stato fatto è stato fatto,della cappella resta davvero ben poco e ripristinarla sarebbe un inutile (e brutto) falso storico e poi… a che servirebbe costruire un’altra cappella a 200 metri dalla già esistente cappella di S.Nesta? (…che non mi sembra attragga flussi turistici…)
    Bisognerebbe invece a mio parere “ristruttutare il ristrutturabile” dell’edificio portando ad esempio alla luce quel che d antico è stato conservato sotto l’intonaco,come gli affreschi presenti nell salone del vecchio albergo…credo che null’altro con valore storico rimanga…oltre ai ricordi…
    Per quanto riguarda il futuro della struttura io punterei innanzitutto su un bar al piano terra che (una volta ricostruite) potrebbe avvalersi nei periodi invernali ed estivi delle stupende e panoramicissime terrazze adibendone magari una delle due a solarium…

  • Lucarchitec scrive:

    Totalmente d’accordo con Fabioav in tutto! Non c’è nessun bisogno di smantellare e creare un falso storico. Ormai la cappella c’è sul lago, è bene ristrutturare quello che c’è da ristrutturare, integrando il tutto con nuove tecnologie non invadenti al territorio e (spero) ecosostenibili a livello energetico. Ci sono tantissimi progetti ultramoderni che convivono con presenze storiche fortissime, ed anzi in questo modo diventano molto più interessanti a livello architettonico, funzionale, ricettivo ecc.
    Il progetto in toto potrebbe diventare davvero molto interessante, sopratutto perchè combina natura-storia, ciò di cui il turismo/economia si ciba quotidianamente.

  • miketam scrive:

    pienamente d’accordo con l’autore dell’articolo.
    l’albergo è fine a se stesso lo scopo dell’albergo è puramente venale e non concilia con l’importanza storico-culturale del luogo ,in più essendo un luogo sacro dovrebbe essere rispettato per quello che è non per quello che si vede nelle foto.
    questo la dice lunga sull’ importanza del luogo, non fermiamoci all’aspetto economico, ma valutiamo ciò che il riportare la cappella e la grotta al loro “vecchio” splendore non nuocerà ne alle tasche ne alla cultura del popolo Bagnolese, che con i tempi che corrono puo solo essere positivo.

  • fabioav scrive:

    bisognava pensarci prima di costruire un albergo su una cappella…ormai è troppo tardi…non vi è più nulla di sacro nè quantomeno di storico in quel luogo.
    Discorso diverso è per la grotta…ke è rimasta inalterata nel tempo,va salvaguardata e bisogna restituirle la dignità che merita….

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