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Ancora S.O.S. Laceno

di Luca Branca– 18.05.2010

(Assessore all’Agricoltura e Ambiente del Comune di Bagnoli Irpino)

18.05.2010 – Qualcuno penserà ad una presenza invadente dell’Amministrazione Comunale, vista la doppia risposta all’articolo di Nigro Domenico del 09.04.2010 – SOS Laceno, ma, considerato che ci stiamo lavorando, l’argomento richiede delle risposte e poi non capita spesso di poter parlare di problematiche e di programmazione territoriale, infine non condivido la buona dose di pessimismo dell’autore dell’articolo: “…inarrestabile declino del Laceno…”. Il dato positivo è che il solo fatto di discutere del Laceno da la sensazione che qualcosa si sta muovendo, anche se l’immobilismo dei partiti locali non è relativo ma è decisamente un immobilismo assoluto. Proprio per questo è necessario fare il punto su aspetti fondamentali del nostro Comune quali: la programmazione territoriale e gli interventi extraurbani, che in sostanza significa parlare di tutto ciò che non è “piazza” e quindi della Montagna, del Laceno e delle attività produttive ad essi connesse (turismo, agricoltura, varie integrazioni al reddito, ecc.). L’Amministrazione Comunale in questi 2 anni ha già operato e sta operando con quest’ottica e in parte sta realizzando gli indirizzi programmatici individuati in fase elettorale per le aree extraurbane. Dispiace, però, ancora una volta dover richiamare quanto si sta facendo (progetti previsti, in fase di finanziamento, finanziati, in via di realizzazione o fatti) perché farlo significa che quando si scrive, si è discusso o si discute pubblicamente delle problematiche del paese chi legge, ascolta o partecipa pensa solo a quello che ha in testa senza porre attenzione a quanto da tempo questa Amministrazione sta dicendo e agli sforzi che si stanno facendo per recuperare, oltre ad aspetti di “legalità”, un immagine del Laceno, della Montagna perse da anni. E veniamo al dunque. Per il Laceno si stanno definendo interventi che sono fortemente legati a quanto dice Nigro e i gentili “lacenesi”, il problema (e rispondo al commento all’articolo di Di Giovanni) è che per realizzare quanto in questi due anni è stato previsto spesso ci vogliono tempi biblici. Ci siamo mossi su tutte le misure del PSR e di altri finanziamenti a cui potevamo accedere e su molto altro che non è riconducibile a mero fatto economico. Non ripeto quanto detto da Di Giovanni sullo stesso argomento ma mi preme evidenziare alcuni aspetti non trattati. Riassumendo per grosse linee: 1. Interventi strutturali – Mercato degli ambulanti: sorgerà nei pressi della sciovia dietro la casermetta dei carabinieri per un massimo di 10 casette in legno per risolvere il problema delle aziende che si posizionano nei pressi della sciovia; Monorotaia: potrebbe chiudere un percorso turistico da Bagnoli a Laceno e servire da mezzo di trasporto per le aziende castanicole delle Coste; Recinti per gli allevatori: saranno realizzati per avere delle strutture protettive e funzionali all’allevamento bovino ed ovino. 2. Valorizzazione territoriale: Partiremo nelle prossime settimane con un primo gruppo di cartelloni in legno per il rispetto e la valorizzazione del territorio, delle produzioni tipiche e del Laceno; rammento che parlare di tartufo (protocollo d’intesa con la Regione), pecora bagnolese (I° Mostra Regionale), pecorino bagnolese significa valorizzare e parlare anche di Laceno; organizzare la 1° Giornata Ecologica sul Laceno con la collaborazione delle varie Associazioni e della Scuola significa valorizzare il Laceno; darsi come obiettivo la realizzazione, vicino al lago, di un area da destinare alla salvaguardia delle specie di uccelli lacustri o prevedere il censimento dei rapaci diurni e notturni (cose che stiamo preparando), è valorizzare il Laceno; ma valorizzarlo con una finalità ben precisa che dovrebbe caratterizzare fortemente il nostro turismo, le scelte dei nostri operatori e il nostro territorio: l’aspetto ambientale, purtroppo oggi scarsamente utilizzato anche dagli stessi operatori del Laceno. 3. Interventi socio-economici: sono i più difficili da realizzare perché puntano oltre che su interventi economici (gestione dei boschi, associazionismo lavorativo) al coinvolgimento degli abitanti in termini di ruolo e responsabilità che devono assumere rispetto al bene pubblico, alle opere e alle attività che si realizzano sul territorio. Oggi si possono citare solo casi negativi: taglio dell’alberatura in località Corticelle (2009); sottrazione dei pali di recinzione al Casone (2009-2010); uso dei valloni o di aree fuori mano come discariche (da anni); taglio abusivo di piante (da sempre); aratura delle “botte” di tartufi (da sempre); abbandono degli animali al pascolo (da almeno venti anni a questa parte) e tante altre ancora. In questi casi l’unica cosa possibile è investire sulle persone, responsabilizzarle facendogli capire che quel bene è di tutti e serve a dare un’immagine diversa del paese e del territorio. Premesso che condividiamo quanto dice il sig. Maiorino circa i nuovi modelli di sviluppo e l’imprenditorialità ma riteniamo che prima ci siano due nodi fondamentali da sciogliere: 1. bisogna iniziare a pensare al Laceno e alla Montagna non come un luogo di facile rapina o di basso livello imprenditoriale, bisogna evitare le attività arrabattate, i quod, ecc.; 2. è necessario che i bagnolesi comincino a investire e credano nel turismo ambientale, nel Parco, nella certificazione della nostra Montagna. Sarebbe assurdo impegnarsi per la realizzazione degli interventi per scoprire, domattina, che non ci sono le persone o le professionalità capaci di gestirle, di renderle fruibili al turista, al visitatore. Perché a Bagnoli, usando il detto popolare, “parlare è arte facile”, ma ci saranno persone capaci di gestire il centro ambientale? Chi sarà capace di organizzare in modo ottimale la presenza di un turista attento e preparato invece di gitanti fai da te? Chi deciderà di investire per utilizzare il legno certificato delle nostre montagne se riusciremo a concretizzare la gestione dei boschi? Una cooperativa? una Società? Bisognerà, dal momento in cui ci sarà la certezza dei finanziamenti, ma anche da subito, coinvolgere i giovani e chiedergli di acquisire le conoscenze e la professionalità, con opportuni corsi di formazione, per gestire gli interventi previsti. Il Comune da solo non può farlo, non ha ne le forze fisiche e nemmeno quelle finanziarie (per farvi un esempio l’Assessorato all’Agricoltura e Ambiente ha una dotazione finanziaria per il 2010 di 3.000,00 euro), ci saranno altri in grado di fare ciò? Noi siamo convinti di si.

Ancora S.O.S. Laceno, di Luca Branca, 18.05.2010

                                                                                                       

9 Commenti »

  • Luca scrive:

    cos’è il progetto della monorotaia? potrei avere piu spiegazioni?

  • La redazione scrive:

    Risposta a “Luca” da parte di Luca Branca (che la redazione di PalazzoTentas39 invita a registrarsi sul blog in modo da poter rispondere direttamente)

    Progetto Monorotaia

    C’è la possibilità di accedere a finanziamenti (stiamo preparando il progetto) per la realizzazione di una monorotaia di servizio ad aziende castanicole e al turismo.

    L’area interessata è quella che dal campo sportivo porta a Chianizzi dove esiste tuttora una strada comunale di collegamento.

    L’idea è di farne una monorotaia che oltre al servizio di trasporto castagne possa servire da collegamento con il recupero della Cappella

  • Luca scrive:

    Spero nella realizzazione di questo progetto perchè è davvero fantastico!

  • fabio scrive:

    Il progetto della monorotaia ha incuriosito molto anche me…pertanto vorrei porvi alcuni quesiti:
    …non capisco bene cosa intendiate per monorotaia in quanto quest’ultima è capace (come i treni tradizionali) solo di percorrere tracciati al massimo semi-pianeggianti e pertanto non sarebbe in grado di effettuare il percorso desiderato…
    …intendete per caso qualcosa tipo teleferica o simili?o funicolare?
    …è stata fatta un’analisi di Valutazione Impatto Ambientale(VIA)?(siamo in un parco protetto da precisi vincoli)
    …è stata fatta un’analisi costi-benefici?(credo che costi di realizzazione e manutenzione siano enormi e se la stazione di arrivo sarà realizzata a chianizza credo ke i benefici ,almeno per il turismo,siano pochi o nulli)….
    ….io concentrerei le forze e le già scarse risorse economiche in progetti più realizzabili e soprattutto più utili…
    Vi ringrazio anticipatamente,
    Saluti.

  • Pucci scrive:

    Sono daccordissimo con il Sig. Fabio, soprattutto al punto ……
    “io concentrerei le forze e le già scarse risorse economiche in progetti più realizzabili e soprattutto più utili”

    Saluti

  • Luca scrive:

    In realtà le cose o si fanno bene o non si fanno proprio.

    Fare una monorotaia è un progetto ottimo, ma che senso ha farla ai margini delle due località (Bagnoli-Laceno)?..secondo me tale monorotaia dovrebbe sopperire l’uso dell’automobile ma che in questo caso sarebbe comunque necessaria visto che:
    – il campo sportivo non è nel centro di Bagnoli (anche se volendo con buoni piedi ci si può arrivare)
    – Chianizzi è lontano da Laceno e anche con piedi buoni è lontano (sono ben 4km dal centro residence), l’uso della macchina sarebbe comunque necessario.

    A questo punto allungate la monorotaia e fate un progetto piu ordinato (qualora ci fosse la possibilità di farlo), così chi alloggia giù Bagnoli e vuole sciare (o in ogni caso arrivare su) ha un comodo mezzo per farlo, chi alloggia su a Laceno e vuole andare in paese non deve utilizzare necessariamente un mezzo proprio.

    Visto che il progetto è stato pensato…fatelo bene e abbiate coraggio di osare e collegare tutto il sistema Bagnoli-Laceno con i soli mezzi pubblici..invece di fare le cose a metà! Aggiungerei di chiedere consiglio anche a menti giovani e allenate.

  • Luca Branca scrive:

    Intanto una monorotaia è una monorotaia. Binario unico, motore a scoppio e cremagliera per le salite. Il progetto ha doppia valenza 1. servizio ai castagneti 2. attività turistica. Una sola delle attività non riuscirebbe a mantenerla in vita, forse entrambe si. I costi di gestione sono uno dei problemi ma il Comune crede (quando saranno realizzati) che tutto il gruppo dei progetti presentati tipo Centro Ambientale, Aree ristoro,ecc.(finanziati con il PSR Campania al 100% e quindi senza costi per il Comune)debba essere dato in gestione a persone di Bagnoli capaci di sviluppare un’attività turistica di tipo ambientale per mantenere i visitatori non solo in periodi di punta ma durante tutto l’anno.
    La componente agricola (castagneti) è fondamentale per il finanziamento e quindi deve esserci.
    L’aspetto di VA verrà rispettato perchè tutti i progetti vanno al Parco, alla Sovrintendenza ed eventualmente all’Ass. Regionale all’Ambiente.
    Sul tragitto possiamo parlarne. Quello ipotizzato è per collegarlo al sentiero Grotta Sal Pantaleone, sentiero Caliendo, sentiero Valle Piana-Laceno ovvero un circuito da fare a piedi.
    Le alternative sono: Campo sportivo (CS)-Corticelle ma non oltre, non sarebbe giustificabile; oppure CS – Coste di Bagnoli – Piscacco e discesa; ancora Vallone di Caliendo – Varco dell’Orso per proseguire a piedi fino a Laceno.
    Il CS è importante per la stazione di salita (c’è il parcheggio, inoltre).
    Tutte le indicazioni, delle menti giovane e allenate, sono bene accette, spero solo che non consideriate le nostre vecchie e inadeguate anche perchè per farlo bisogna conoscere, come per ogni progetto, i vincoli che pone il soggetto finanziatore.
    Grazie.

  • Luca scrive:

    Non era una critica a voi ed al vostro lavoro ci mancherebbe..semplicemente sarebbe bello un progetto moderno, ecosostenibile e completamente nascosto nell’ambiente; per fare tali opere sarebbe bello avere delle menti giovani accanto che possono vedere la cosa da un angolazione diversa.

  • ernesto85 scrive:

    Ho letto del progetto della monorotaia, ho visto che il problema principale è dare più sbocchi funzionali in modo da coprire le spese. A parer mio CREARE MOLTI ITINERARI potrebbe essere una soluzione a questo problema (es. uno turistico che passi all’ingresso delle grotte perché andarci a piedi con l’attrezzatura è dura!!). Ecco un modello di monorotaia già funzionante alle Cinque Terre:

    http://press.parconazionale5terre.it/news_dett.asp?id_prodotto=666&id_lingue=1

    Sulle alpi sono presenti un gran numero di sistemi simili, collegano i borghi con le valli e, spesso, hanno scongiurato lo spopolamento molti luoghi d’altura (alcuni sono molto originali e gli abitanti, giovani ed anziani, vi sono molto affezionati).
    Quella nel video (forse un po’ rudimentale!) ha il vantaggio di avere rotaie relativamente poco costose con un solo trenino che può percorrerle tutte..

    l’idea della monorotaia non è male perché offre la possibilità di controllare chi accede ai luoghi, diversamente da una strada che permette a chiunque di fare i propri comodi senza monitoraggi. Spero serva al turismo e a stimolare la produzione di prodotti tipici (vedi coltivazione di micorizze) nei pendii prospicienti bagnoli (dove urge una valorizzazione perché vederli bruciare ogni anno è un dolore troppo grande)..

    Ernesto Di Mauro

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