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L’ex assessore Marano: «Non riesco a dare di più di quanto ho già dato …»

08.12.2011, La lettera di  Eusebio Marano (Tratta dalla delibera n. 41 del Consiglio comunale del 28.11.2011)

Le dimissioni dell’assessore al Turismo e Commercio del Comune di Bagnoli Irpino.

Quando circa tre anni fa la politica si è ricordata di me e mi é stato proposto di condividere quella che al tempo stesso consideravo una avventura ed una sfida affascinante, ho accettato con entusiasmo e convinzione. Come ogni buon bagnolese sono stato sempre legato alle mie radici e ho sempre considerato una grande fortuna la possibilità che il destino mi ha riservato: cioè quella di poter lavorare e quindi vivere, sposarmi e crescere i miei figli in questo paese.

Tutto questo al contrario di tanti amici, compagni di scuola, familiari, che, per varie ragioni, soprattutto di lavoro, sono stati costretti, spesso molto a malincuore, a lasciare questi luoghi. E’ un vecchio problema, quello dell’emigrazione: il paese si impoverisce, perde vivacità, vede allontanarsi le menti più brillanti che vengono sfruttate da altri. E’ stato, forse, proprio pensando a tutte quelle persone con le quali avevo condiviso tanti sogni da adolescente che ho capito come le grandi idee, i migliori propositi, le belle parole non valgono niente se, poi, non ne consegue un impegno, materiale, reale, un lavoro sul campo.Un lavoro fatto con dedizione ed impegno quotidiano, con il primario obiettivo di porre fine a questo stato di minorità e sottosviluppo, che da troppo tempo ci soffoca e ci attanaglia.

Mi sono stati assegnati due settori, che considero fondamentali per lo sviluppo del paese: “turismo e commercio”. Sapevo di scontrarmi con un ambiente difficile, pieno di abitudini e comportamenti poco corretti, oramai considerati una regola. Francamente però non immaginavo minimamente di dover camminare continuamente su carboni ardenti, di dovermi costantemente difendere da ignobili faide e piccole ripicche, attento ad evitare trappole, a scontrarmi con chi, al contrario, doveva difendermi e semmai guardarmi le spalle. Io non sono un politico consumato e smaliziato, non ho mai fatto vita di partito, non capisco nulla di alleanze, di famiglie che portano voti o di amici che debbono essere per forza accontentati. Penso, però, che in questi tre anni molte cose siano state realizzate, insieme a tante altre che potevano essere fatte.

Ho cercato sempre di muovermi nell’interesse esclusivo della Comunità. Le manifestazioni inerenti il LacenoEstate, ad esempio, checché se ne voglia dire, hanno tutte, indistintamente, riscosso un notevole successo, ma è stata anche realizzata, per la prima volta, la notte di San Lorenzo o promosso il Centro Naturale Commerciale. A me non piace fare una sterile elencazione, anche perché alla fine la gente è sufficientemente intelligente per poter giudicare, nel segreto della propria coscienza, in maniera corretta e senza influenze esterne. Ci tengo, però, a ricordare la creazione dell’ufficio turistico e, in contemporanea, il risveglio dal coma del Consorzio Laceno. Oramai l’ufficio turistico é diventato un punto di riferimento per tutti coloro che vogliano soggiornare a Bagnoli ed il sito, in un anno e mezzo, é stato visitato da oltre 15.000 utenti e, credetemi, non é poco.

Naturalmente tutto questo non basta, non può e non deve bastare, ma, vista la solitudine nella quale mi sono ritrovato, probabilmente sarebbe stato impossibile fare di più. L’Assessorato al turismo è visto come un parafulmine. Mi spiego meglio: le strade a Laceno sono sporche, le mucche sono fuori controllo, l’illuminazione non è sufficiente e cosi via: la colpa, naturalmente, è dell’Assessorato al turismo. Il turismo non ha i mezzi e le competenze per risolvere tutti questi problemi; ogni anno, gli unici fondi che ho avuto a disposizione erano quello per il Lacenoestate e basta e, per di più, sapevo a luglio se questi soldi erano disponibili.

La nostra Amministrazione non ha creduto abbastanza nel turismo e in quello che può portare al nostro Paese; forse la colpa è stata anche mia, non sono stato bravo a far capire le mie idee o a spiegare in maniera chiara i miei progetti. Io penso che il Sindaco non debba nominare, come ha fatto, un nuovo assessore ma sei nuovi assessori, debba, cioè, assegnare a tutti la delega al turismo, perché, ritengo, che occorra che tutti prendano coscienza del fatto che il turismo è l’unica cosa su cui puntare.

A cosa vale proporre progetti, costantemente poi non finanziati, concedere licenze di costruzione, riammodernare la piazza, parlare ai convegni, se poi non riusciamo a dare una prospettiva economica a questo Paese ed i nostri figli sono costretti a partire? La verità è che la nostra Amministrazione non ci crede fino in fondo e non ci credono, purtroppo, neppure i cosiddetti operatori, cioè coloro che dovrebbero assicurare la spinta propulsiva ed il pungolo costante dell’Amministratore. Oggi, l’insieme degli operatori turistici locali, tranne qualche eccellenza, è ad un livello che rasenta la mediocrità e, di conseguenza, è mediocre l’offerta che, globalmente, il Paese propone ai potenziali visitatori. Ognuno pensa solo a se stesso, a coltivare il proprio orticello, nessuno riesce a guardare lontano.

In tre anni non mi é arrivata una sola proposta o richiesta che possa considerarsi seria per lo sviluppo del territorio. Emblematico al riguardo è un episodio accaduto in una delle riunioni dedicate all’organizzazione del Giro d’Italia. La preoccupazione dei più era solo quella di accaparrare quanta più gente possibile nelle proprie strutture, nei propri alberghi o nei propri ristoranti. “Ricchi per un giorno” verrebbe da dire, senza nessuna attenzione a quello che può portare una simile manifestazione sotto il profilo della promozione e dell’immagine.

Io penso che finché queste cose non cambieranno, noi non potremo fare quel salto di qualità, tanto auspicato, e definirci finalmente un paese turistico. Un solo consiglio vorrei dare al prossimo Assessore: l’obbiettivo principale è quello di far capire che il turismo è l’unica fabbrica, l’unica risorsa sulla quale investire e credere. Dovrà farlo capire prima di tutto ad i suoi colleghi amministratori, poi agli operatori e infine ad ogni singolo cittadino, perché, secondo me, finché tutti non prenderemo coscienza di quello che può rappresentare lo sviluppo del turismo le cose non cambieranno mai.

Per quanto riguarda le miei dimissioni, la motivazione principale è quella di aver compreso, essenzialmente, che, in queste condizioni, francamente non riesco a fare di più di quello che ho già fatto e a dare più di quanto abbia già dato. Quindi meglio lasciare spazio a qualcun altro, sicuramente piú capace, scaltro e dotato, del sottoscritto. In questi tre anni, i sacrifici e le rinunce sono stati tanti e tante volte sono stato sul punto di lasciare. Oggi sono arrivato al limite, ho sacrificato e trascurato il mio lavoro e la mia famiglia e questo non é stato capito ed apprezzato dai più. La cosa mi ha addolorato ed amareggiato, ma, comunque, credetemi, lascio a malincuore, con la speranza di aver lanciato un sasso nello stagno che possa contribuire a risvegliare dal torpore.

Resto consigliere e, da oggi, come mi è stato richiesto porterò a termine l’organizzazione del Giro, visto che è una cosa che abbiamo avviato già da qualche tempo. Ringrazio chi mi é stato vicino in questa avventura, ringrazio il Sindaco per la fiducia accordatami e magari chissà, fra qualche tempo, molto lontano, in situazioni e circostanze diverse, potrebbe accadere di riparlarne.

                                                                                                       

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