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Ritrovate teste d’argento di S. Antonio, S. Giuseppe e S. Domenico

11.01.2012, Irpinianews

I Carabinieri della Sezione Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa, competente per la Sicilia orientale, hanno recuperato tre importanti teste di Santi, pregevoli sculture in argento risalenti al ‘600, rubate nel 1987 dalla chiesa di Santa Maria Assunta di Bagnoli Irpino. Le tre teste, raffiguranti rispettivamente Sant’ Antonio, San Giuseppe e San Domenico, furono staccate dai malfattori dai rispettivi busti, rimasti così decapitati per più di trent’anni.

Gli importanti manufatti si trovavano, prima dell’intervento dei militari del reparto speciale dell’Arma, in custodia giudiziale presso i depositi della Soprintendenza di Messina, a seguito di un sequestro operato agli inizi degli anni ’90 da un’altra forza di polizia.

Solo grazie alla Banca Dati delle Opere d’Arte Illecitamente Sottratte, la più grande al mondo e gestita dai Carabinieri del T.P.C., ed alla segnalazione della Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina, dopo tanti anni, si è arrivati alla soluzione del mistero legato alla reale provenienza delle tre sculture.

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12.01.2012, Il Mattino

Bagnoli Irpino – Ritrovate tre teste di santi rubate in una chiesa

I carabinieri della Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa hanno scovato i manufatti in argento asportati nell’87.

Dopo venticinque anni di assenza tornano nella propria sede d’origine, trovando nuova vita. Tre teste dei santi, San Domenico, Sant’Antonio e San Giuseppe, rubate nel 1987 dalla Chiesa di Santa Maria Assunta di Bagnoli Irpino hanno fatto ritorno nella parrocchia storica del piccolo centro per la gioia dei fedeli.

La notizia arriva dai carabinieri della Sezione tutela patrimonio culturale di Siracusa, competente perla Sicilia orientale, una cestola del Nucleo di Palermo coordinato dal capitano Giuseppe Marseglia, che attraverso un attento studio del patrimonio informativo della banca dati dei beni d’arte trafugati, sono riusciti a stabilire l’appartenza delle tre importanti teste di santi, pregevoli sculture in argento risalenti al ‘600.. Le teste furono staccate dai rispettivi busti, rimasti così decapitati per tutti questi anni.

L’Irpinia, purtroppo, non è nuova a questo tipo di saccheggio ai danni del patrimonio storico artistico , iniziato all’indomani dei sisma dell’80. Gli importanti manufatti si trovavano, prima dell’intervento dei militari del reparto speciale dell’Arma, in custodia giudiziale presso i depositi della Soprintendenza di Messina, a seguito di un sequestro operato agli inizi degli anni ’90 dalla guardia di finanza. Da allora il silenzio aveva ammantato le tre opere d’arte, finite nel dimenticatoio, ma non per il nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa che le ha scovare nel corso del lavoro certosino di comparazione dei dati monitorati, riguardanti opere rubate. Infatti, solo grazie all’attento studio della prima e più ampia banca dati del TPC , gestita dall’Arma e che conta circa 450mila immagini di beni trafugati e 4milioni e 700mila descrizioni di oggetti d’arte sottratti in Italia e all’estero, grazie anche alla preziosa segnalazione della Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina, dopo tanti anni, è stata finalmente trovata la soluzione del mistero legato alla reale provenienza delle tre sculture in argento.

Le preziose teste sono già state restituite alla chiesa di Bagnoli, tesoro di inestimabile valore di altre opere, tra cui il coro ligneo, composto da 19 stalli, tutti intagliati. A breve i tre manufatti saranno restaurati e restituiti alla venerazione dei fedeli.

                                                                                                       

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