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Dal 1947 al 1968: tre testimoni raccontano la neve

14.02.2012, Il documento storico (tratto da “Ottopagine” del 12 febbraio 2012)

ANONIMO “LA VOCE”, 1947 – Nella stagione invernale poi, si fanno vivi gli sciatori che vengono a rompere la solitudine dei luoghi con le loro lunghe scivolate sui declivi circostanti. Lo sci, sport generalmente prediletto, è facilitato forse più che in ogni altro luogo, sui campi del Laceno, per la posizione topografica del terreno stesso. Ma, purtroppo, l’affluenza di chi si dedica allo sport o alla villeggiatura deve essere limitata a causa dei contingentati alloggi che non permettono un eccessivo afflusso. Siccome in ogni favola c’è una morale Bagnoli Irpino si augura che ai suoi dirigenti amministrativi non sfugga l’importanza della esigenza di un ulteriore sviluppo della industria alberghiera, allo scopo di rendere più gradevole ed economico il soggiorno dei forestieri.

PAOLO RICCI “L’UNITA’”, 1960 – L’altipiano del Laceno offre possibilità di sviluppo, ripeto, sia sul piano dell’attività turistica sia sul piano dell’attività agonistica e sportiva. D’estate, infatti, la bella conca montana all’ombra del Cervialto (1800 metri) è un luogo ideale di soggiorno per sfuggire al caldo e al trambusto delle città infuocate. Prati meravigliosi, boschi ombrosi ed ospitali e soprattutto un clima dolcissimo costituiscono le caratteristiche del Laceno nei mesi caldi. D’inverno invece il luogo offre infinite possibilità per gli sports della neve e, del resto, i veri intenditori e i raffinati dello “sci” hanno sempre frequentato le piste naturali di Laceno. Tuttavia solo ora la fama della nuova stazione climatica si sta diffondendo in strati più larghi e già molte comitive di sciatori, che per praticare il loro sport preferito si dirigevano verso Roccaraso o verso il Terminillo, ora dirottano per il Laceno.

SALVATORE REA “LE VIE D’ITALIA”, 1968 – Che la ragione si gioverebbe grandemente dalla nascita di un turismo moderno, è dimostrato dall’esempio di Bagnoli Irpino. La graziosa cittadina, alta sulle boscose pendici del Cervialto, trae già una rendita sicura dal turismo estivo e invernale, avendo creato al piano di Laceno un centro alberghiero destinato a diventare più grande. Il luogo dista sette chilometri: l’ottima strada sale da un tratto di natura ancora vergine. La scena che si apre lassù provoca un senso di scoperta e di meraviglia. Sul paesaggio alpestre si spalanca un altopiano chiuso da monti boscosi e coperto di pascoli e di coltivazioni. Un piccolo lago, in cui si specchia un albergo, è una bellezza di più. Su questo sfondo si vede sorgere il prodigio inatteso di un villaggio turistico. Le linde casette e i quattro alberghi conferiscono la sito un piacevole aspetto. Questo nuovo centro di soggiorno e di sport invernali (i campi di neve sono solcati da numerose piste), venuto su per iniziativa della gente di Bagnoli, è una prova parlante di come sia possibile attivare il turismo anche in Irpinia: una terra stupenda e solenne, che perciò stesso meriterebbe di essere tolta al suo isolamento e popolata di visitatori e di villeggianti.

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LA FOTO

BAGNOLI IRPINO, ANNO 1956 –  NEVICATA STORICA …
(dalla pagina facebook del prof. Aniello Parenti)

(Nella foto: Alfonso Meloro, Clotilde Meloro, Del Giudice Michele, Umberto Padovano, Iuccio Caruso, Ermenegildo Parenti, Michele Consalvi, Mario Parenti e Silvano Pietro “Ronfemio”)

                                                                                                       

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