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Ato e Caposele: la guerra dell’acqua. Polemica con il sindaco di Bagnoli

28.02. 2012, Il Mattino

La polemica di Farina, sindaco di Caposele «Chieffo dice che le montagne sono di tutti: dividiamo pure gli utili del Laceno».

L’ATO fa pressing sulla regione Campania affinchè proceda al riconoscimento del ristoro ambientale per compensare il territorio dove sgorgano le sorgenti. Il sindaco di Caposele, Pasquale Farina (nella foto, ndr), non ci sta a incassare le critiche che gli sono piovute addosso dai vari enti e passa al contrattacco: «Abbiamo stipulato un accordo privato perché la Regione Campania non ci tutela, anzi non ha alcun interesse a farlo».

Proprio a seguito della bozza di convenzione tra il Comune di Caposele e l’ente Autonomo Acquedotto Pugliese e quello che potrebbe scatenare, il consiglio di amministrazione dell’Ato con una delibera da mandato al presidente Giovanni Colucci di invitare il governatore della Campania, Stefano Caldoro, a sospendere ogni procedura connessa al rilascio di concessioni da sorgenti ricadenti nell’ambito di questo Ato a favore di soggetti esterni al territorio senza che venga attuata preliminarmente procedura di riconoscimento di adeguato ristoro ambientale».

Il timore è che dopo la suddetta convenzione l’Acquedotto Pugliese possa spingere sulla Regione Campania affinchè gli venga rilasciata la concessione di derivazione delle acque degli ulteriori moduli medi, nello specifico 363 litri al secondo. L’Ato sollecita inoltre «il ministero dell’Ambiente a tutelare il territorio oggetto di eccessivi prelievi non idoneamente compensati in danno all’equilibrio biologico ed ecologico dei corpi idrici e dell’habitat naturale».

Il sindaco Farina non vuol passare per colui che ha svenduto l’acqua: «L’acqua è un bene di tutti, è di chi ne ha bisogno, non ho svenduto nulla. La mia amministrazione ha solo cercato uno stratagemma, un ristoro per la comunità attraverso un accordo privato conl’ente Autonomo Acquedotto Pugliese. E diciamocelo a chiare lettere: questa è una battaglia che Caposele ha condotto in solitudine perché la Regione Campania è completamente assente rispetto alla questione acqua. Non sono certo l’unico a ritenere, anzi è opinioni diffusa, sono i fatti a dirlo che la Campania non ha alcun interesse ad arrivare alla stesura di un accordo di programma per definire il bilancio idrico ed il trasferimento delle risorse. Alla nostra regione non conviene quest’accordo in termini economici perché è maggiore la quantità di acqua che introita rispetto a quella che cede».

«La convenzione tra comune di Caposele e Acquedotto pugliese – prosegue Farina – è il frutto di quattro anni di lotte per arrivare a questo tipo di risultato, gli altri sindaci che ci hanno criticato possono adoperarsi per fare altrettanto. Noi abbiamo sottoscritto anche un accordo morale con la Puglia, un’intesa che ha un’ importante valenza territoriale in quanto preserva le nostre zone dal napolicentrismo che fa man bassa di finanziamenti lasciando a noi solo le briciole. Infatti è stato scritto nero su bianco che quando le regioni Campania e Puglia stabiliranno la somma di ristoro, questi soldi non dovranno essere ripartiti in tutta la Campania, ma soltanto nell’area delle sorgenti, quindi l’Irpinia in primis».

Il sindaco Farina si toglie qualche sassolino con quanti gli hanno dato addosso: «A Caposele i nostri oppositori stanno strumentalizzando la convenzione per loro fini personali. Nell’ambito provinciale, invece, e mi riferisco in particolar modo agli altri amministratori che hanno criticato la nostra convenzione dico che è facile parlare di solidarietà territoriale a senso unico. Il sindaco di Bagnoli, Chieffo, ha dichiarato che le montagne sono di tutti, allora perché non divide gli utile del turismo del Laceno con tutti gli altri Comuni?

                                                                                                       

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