Articoli

Raccolta di articoli, opinioni, commenti, denunce, aneddoti e racconti, rilevati da diverse fonti informative.

Avvisi e Notizie

Calendario degli avvenimenti; agenda delle attività; episodi di cronaca, notizie ed informazioni varie.

Galleria

Scatti “amatoriali” per ricordare gli eventi più significativi. In risalto volti, paesaggi, panorami e monumenti.

Iniziative

Le attività in campo sociale, culturale e ricreativo ideate e realizzate dal Circolo “Palazzo Tenta 39” (e non solo).

Rubrica Meteo

Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

Home » Avvisi e Notizie

Laceno d’Oro, ImmaginAzione: «Andremo avanti anche da soli»

08.08.2012, Ottopagine (di Rossella Strianese)

Spagnuolo: «Pronti a collaborare per far crescere l’evento, ma diciamo no a soluzioni che lo snaturano».

Il messaggio è questo: giù le mani dal Laceno d’Oro. La sentenza del Tribunale di Napoli, che ha riconosciuto la titolarità esclusiva del marchio legato al festival del cinema neorealista all’associazione ImmaginAzione di Avellino e ne ha inibito l’uso al Comune di Bagnoli Irpino, ha solo chiarito le regole. Ora però c’è da decidere se si vuole continuare sul binario della guerra legale e quindi della contrapposizione a oltranza, o se, come da più parti auspicato, è il caso di proseguire insieme, avendo ben chiare e definite le identità, i ruoli, ma soprattutto il senso di questa manifestazione.

«Altrimenti andiamo avanti da soli – dice il presidente dell’associazione Antonio Spagnuolo dall’aula consiliare di Palazzo di Città, dove ieri è stata convocata una conferenza stampa, anche in risposta alle dichiarazioni rilasciate dal comune di Bagnoli all’indomani della sentenza.
«Andremo avanti con le poche risorse che abbiamo. Non ci interessano i mega progetti e fino ad oggi non mi pare che i grandi flussi di finanziamenti piovuti in città e in provincia su manifestazioni pseudocinematografiche abbiano lasciato qualcosa. Non hanno costruito niente. Noi rimaniamo aperti a ogni tipo di collaborazione, soprattutto se si vuole fare del Laceno d’Oro la vera manifestazione storica di punta di questa città e di questa provincia, così come merita. Da parte nostra continueremo a difendere l’autonomia di pensiero e l’eredità morale e di contenuti che ci ha lasciato Camillo Marino».

Il festival nato cinquant’anni fa per volontà di “un critico di provincia” amato da Zavattini che ha speso tutta la sua vita nel sogno di un riscatto culturale di questa terra che passasse anche attraverso il cinema, era e resta un patrimonio dell’Irpinia, che nessuna istituzione fino ad oggi ha avuto il merito di conservare nella sua dimensione originaria. Ci hanno provato e ci sono riusciti, nel loro piccolo, Antonio Spagnuolo e Paolo Speranza e con loro Nunzio Cignarella e Michele Vietri e tanti altri comuni cittadini che dalla loro parte hanno solo una smisurata passione per il cinema, quello vero, quello che sa raccontare le condizioni sociali e umane degli individui e dei popoli.

Loro sono diventati i custodi fedeli del Laceno d’Oro. Lo erano già prima della sentenza del tribunale. Davanti ai giudici infatti è stato comprovato l’utilizzo del nome “Laceno d’Oro” già prima del 2004.
«Non abbiamo mai agisto per soldi – continua Spagnuolo- . Il massimo del contributo ricevuto dalla Regione per il premio Marino – Laceno D’Oro è stato di 13mila e 500 euro. Del resto lo sa bene anche il Comune di Bagnoli con il quale pure abbiamo collaborato in passato. Ma qui non si tratta di una questione di territorio, piuttosto di contenuti».

La battaglia giudiziaria (che si è conclusa a favore dell’associazione difesa dall’avvocato Antonio?Petrozziello) è cominciata subito dopo che l’ente altirpino aveva chiesto alla Regione 300mila euro per un evento denominato “Laceno Gemma D’Irpinia- Laceno D’oro”.

«Ma non fu solo quello a indurci a registrare il marchio, sebbene sentissimo l’urgenza di salvaguardarlo da chi cercava solo l’assalto alla diligenza per fare la solita sagra. No – aggiunge Spagnuolo – l’accelerata si è avuta quando l’assessore all’annona del comune di Avellino, nel 2008, MIcera, espresse la volontà di riprendere il Laceno d’Oro in chiave come dire “commerciale”, tuffandolo nel calderone dei festoni cittadini. A onor del vero – aggiunge Spagnuolo – va detto anche che non tutti gli assessori hanno provato a snaturare la rassegna. Anzi. Ricordo che l’unico che ha saputo cogliere il senso di quello che rappresentava potenzialmente il Laceno d’Oro per questa provincia fu l’allora assessore alla cultura Salvatore Biazzo, che si spese per un progetto che abbracciava sia Avellino che Bagnoli, ma poi, come avviene spesso, le buone idee finiscono per essere oscurate».

Questo è il passato. Il futuro sarà frutto di una decisione collettiva, che passa attraverso una consapevolezza: la battaglia per il Laceno d’Oro è soprattutto una battaglia per l’Irpinia. Il punto di ripartenza è questo. E il luogo di ripartenza è l’Eliseo. Ne sono convinti tutti. Lo ha ribadito Speranza, che con tenacia porta avanti da anni I Quaderni di Cinemasud provando a coinvolgere tanti giovani nel suo percorso. Ne è convinto Michele Vietri che per primo ha lanciato l’idea di creare nell’ex Gil la cineteca con l’archivio Marino e il laboratorio di restauro delle pellicole (con l’avvento del digitale sarà molto richiesto nei prossimi anni) che a Bologna è già una realtà produttiva unica nel suo genere. Ne sono convinti Nunzio Cignarella e Antonio Gengaro che da sempre sostengono la necessità di dare a quella struttura la funzione a cui è destinata per vocazione e per delibera di consiglio comunale. L’assessore alla Cultura Barbaro si è detto pronto a fare la sua parte a patto che «si trovino soluzioni durevoli» e in questo ha chiesto che anche la Regione svolga il suo ruolo.

                                                                                                       

Lascia un commento!

Devi essere logged in per lasciare un commento.