20.08.2012 – Pensieri, di Pino Preziuso ( da “Fuori dalla Rete” – Agosto 2012 – Anno VI, n.3)

Si, Ludovico che è morto ai primi di agosto dopo una breve malattia, non era stato un ingegnere a tutti gli effetti ma era diventato un bravo farmacista con una disponibilità umana che raramente si trova. Egli ne aveva tanta, con chiunque venisse in Farmacia: bagnolesi, villeggianti, persone di passaggio, di giorno e, quand’era necessario, di notte. Quello che svolgeva, giorno per giorno, era proprio un ruolo sociale di servizio al cittadino. Talvolta la Farmacia diventava anche un punto di riferimento per parenti e amici.

Ludovico era anche uno sportivo; era stato, in passato, il portiere della squadra di calcio del Bagnoli Irpino.

Era anche un giocatore di carte napoletane (giochi antichi del nostro popolo, il tresette, la maniglia, la scopa ecc..) ma era un “signore delle carte”, abile giocatore, mai un’imprecazione, al massimo un garbato “sfottò”. Suo padre, Don Vincenzo, era pure un grande giocatore, noto a Napoli e in Campania. Pure lui un vero “signore” nel gioco delle carte.

Io ho conosciuto Ludovico quando eravamo ragazzi. Mio padre era bagnolese, mio nonno soprannominato “lo scienziato” aveva un bar nella piazza principale con i tavolini all’aperto. Noi adolescenti giocavamo in piazza mentre i nostri genitori prendevano il gelato al bar Roma.

Abbiamo trascorso tante vacanze insieme con le nostre famiglie, mogli e figli. Alcuni anni nel mese di luglio abbiamo trascorso le vacanze a Stromboli, piccola isola delle Eolie. Io e la mia famiglia arrivavamo a Napoli da Roma e Ludovico , Amalia, i figli e l’inseparabile cane, arrivati da Bagnoli,  ci aspettavano sulla nave in partenza la sera per Stromboli. Qualche volta sulla nave c’era pure Giorgio Napoletano a guardare il mare insieme alla moglie, anche loro come noi innamorati di quest’isola con il mare ed il vulcano (quanta energia ti ha dato e ti continua a dare, caro Presidente nel tuo ruolo di guida del nostro paese!)

Ed infine Ludovico adorava la sua famiglia: sua moglie Amalia, i figli Vincenzo e Michela, il fratello Antonio, la sorella Rosaria, le loro famiglie, il cugino Gennaro e la sua famiglia.

Era felice quando si stava tutti insieme: a vedere le partite di calcio in tv a casa sua, al pranzo di Ferragosto, a Pasqua, ecc..

Ci restano solo i ricordi in un mare di tristezza sconsolata.

Carissimo amico, io ti ricorderò per la gioia e le risate che ti facevi per le mie battute e i racconti.

Con l’affetto e l’amicizia di sempre