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Sisma del 1980, il disastro più costoso d’Italia

11.10.2012, Il Corriere

Ecco il nuovo studio sul costo di alluvioni e terremoti dal 1944 ado oggi. Secondo questa ricerca i disastri naturali in Italia sono costati dal 1944 circa 242 miliardi. Lo studio offre un quadro dei finanziamenti per i maggiori terremoti degli ultimi 45 anni: Belice 1968, Friuli 1976, Irpinia 1980, Marche e Umbria 1997, Molise e Puglia 2002, Abruzzo 2009, Emilia Romagna 2012. Per i sette maggiori terremoti degli ultimi 45 anni gli stanziamenti statali complessivi superano i 110 miliardi di euro. Risorse che comprendono gli oneri statali per la realizzazione delle opere di ricostruzione, contributi finalizzati alla ripresa economica nelle aree terremotate e agevolazioni di carattere fiscale e contributivo. La cosa più rilevante per la provincia di Avellino è che quello che, a oggi, ha assorbito le più ingenti risorse pubbliche è stato proprio il sisma dell’Irpinia del 1980.

Lo stesso è costato circa 50 miliardi di euro, pari al 45% dei finanziamenti complessivi per tutti e sette i terremoti. Quest’evento è anche quello che ha fatto registrare i maggiori danni: 200 Comuni colpiti, quasi 3.000 vittime, 280.000 senza tetto e 150.000 edifici da ricostruire. Rispetto, invece, alla ripartizione annua dei finanziamenti, al primo posto c’è il sisma del Belice. E proprio rispetto al terremoto ed alla sua prevenzione, nella giornata di sabato e domenica in 102 piazze italiane nella campagna nazionale per la riduzione del rischio sismico, ci sarà l’evento Terremoto – io non rischio, l’iniziativa che si svolgerà in cento comuni a elevato rischio sismico o ritenuti particolarmente rilevanti per una efficace informazione alla popolazione su questo tema. In Campania sono 6 le piazze coinvolte: Avellino (ANPAS); Benevento (Misericordie), Lioni (ANPAS) Sant’Anastasia (AVIS), Torre del Greco (UNITALSI), Pagani (ANPAS). I volontari di queste associazioni allestiranno dei punti informativi per distribuire materiale informativo, rispondere alle domande dei cittadini sulle possibili misure per ridurre il rischio sismico. Tra queste piazze c’è quella di Lioni dove l’Anpas ed i suoi volontari saranno a disposizione dei cittadini di tutta l’Alta Irpinia la zona più danneggiata dal sisma del 1980.

                                                                                                       

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