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Raccolta differenziata porta a porta: la battaglia sui rifiuti si può vincere

13.10.2012, Il Comunicato (Amministrazione Comunale di Bagnoli Irpino)

A due settimane dall’avvio della raccolta differenziata col sistema del “Porta a Porta”, l’Amministrazione Comunale intende esprimere tutta la propria soddisfazione per la piena, e non da tutti attesa, riuscita dell’iniziativa.

Il paese è pulito come non è mai stato e la cittadinanza ha risposto con prontezza e precisione alla novità introdotta.

Per questo intendiamo ringraziare anzitutto i cittadini di Bagnoli per la grande collaborazione offerta, che ha portato il paese ad essere all’avanguardia nella raccolta dei rifiuti.

Intendiamo poi ringraziare quanti, con impegno e lavoro certosino, hanno permesso che la realizzazione di questa importante iniziativa avvenisse senza problemi: in primo luogo l’Assessore Giuseppe Caputo ed in secondo luogo i dipendenti comunali che hanno collaborato fattivamente alla piena riuscita di questa vera e propria svolta nelle abitudini della gente, che non solo contribuisce in maniera determinante al decoro di Bagnoli, ma permetterà, col tempo, anche risparmi sull’entità della tassa rifiuti.

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L’EMERGENZA  RIFIUTI  IN  IRPINIA ….

DOSSIER – Comuni Ricicloni Campania 2011


12.10.2012, Il Corriere

Differenziata, l’ultimatum del Prefetto ai Comuni

“Tre mesi per mettersi in regola”. E’ questo l’ultimatum che il Prefetto di Avellino Umberto Guidato lancia ai 41 comuni della provincia (tra questi anche il Comune di Bagnoli Irpino, ndr) che non hanno raggiunto l’obiettivo minimo del 50% di raccolta differenziata entro l’anno 2011. I 41 Comuni sono stati formalmente invitati a mettersi in regola con il sistema della raccolta differenziata entro il termine irrevocabile di tre mesi. Decorso tale termine, il Prefetto attiverà le procedure di nomina di un commissario ad acta.

12.10.2012, Irpinianews

Rifiuti, Guidato diffida 41 Comuni: 3 mesi per mettersi in regola

Arriva la diffida del Prefetto di Avellino Umberto Guidato per i 41 comuni della provincia che non hanno raggiunto l’obiettivo minimo del 50% di raccolta differenziata entro l’anno 2011. In pratica, i 41 Comuni – tra cui Atripalda, Ariano, Mirabella, Solofra – sono stati formalmente ‘invitati’ a mettersi in regola con il sistema della raccolta differenziata entro il termine perentorio di tre mesi. Decorso inutilmente tale termine, il Prefetto attiverà le procedure di nomina di un commissario ad acta (solo per il settore).

Dopo i dati ufficiali della Regione Campania, pubblicati sul Burc dell’1 ottobre scorso, il Palazzo di Governo avellinese ha preso i primi provvedimenti. Si ricorderà che, con il mancato raggiungimento della soglia del 50% entro il 2011, i Comuni – oggi diffidati – si ritroveranno a dover sborsare una imposta aggiuntiva del 40% rispetto alla normale tariffa (109 euro per tonnellata) pagata alla provincializzata per lo smaltimento dei rifiuti.

In Irpinia 1 Comune su 3 si ritrova a fare i conti con i numeri non proprio ‘clementi’ della Regione.

02.10.2012, Ottopagine

Differenziata, Irpinia in ritardo
Costi più alti per i comuni

Raccolta differenziata in calo in Irpinia. Se nel 2010 il dato complessivo aveva raggiunto quota 53 per cento, nel 2011, in base all’ultima rilevazione dell’osservatorio regionale sui rifiuti, la provincia di Avellino scende al 49.26 per cento. Per le amministrazioni essere sotto il 50 per cento, in base alla legge regionale 123 del 14 luglio 2008, vuol dire sborsare un’imposta aggiuntiva del 40 per cento alla tariffa di 109 euro a tonnellata sui rifiuti indifferenziati. «Beh, non è difficile immaginare gli effetti negativi per le casse comunali», precisa l’assessore provinciale all’Ambiente Domenico Gambacorta che guarda con una certa preoccupazione agli ultimi dati regionali.

«Il mio appello è ai comuni, affinchè approvino i piani per la raccolta differenziata, così come sarebbe oppor tuno che si mettessero in campo delle iniziative di sensibilizzazione in maniera periodica e capillare. Non è più tollerabile che in alcune realtà ci sono percentuali al di sotto del 20 per cento. A questo punto mi aspetto un incremento sensibile per il prossimo anno, quando i nuovi piani di raccolta dovrebbero essere fonalmente a regime».
Diventa quasi inevitabile la nomina, da parte del prefetto, di commissari ad acta, così come previsto dalla legge. Figure cioè destinate ad allestire i piani di raccolta differenziata, una volta verificata la perdurante inadempienza delle amministrazioni locali. Diverse le amministrazioni al di sotto della fatidica soglia del 50 per cento: è il caso, ad esempio, di Contrada (14.70 per cento), Candida (15.02), Monteverde (23), Rotondi (24.76), Atripalda (27.2), Mirabella Eclano (28.80), Calabritto (29.17), Gesualdo (31) e Ariano (32.58).
Al di sopra del 50 per cento il comune capoluogo con una percentuale del 54.01 per cento. Meritano la palma dei migliori Petruro Irpino (82.33 per cento), Sant’Angelo all’Esca (78.69), Chiusano San Domenico (76.82), Salza Irpina (74.08), Summonte (73.50), San Potito (73.04) e Lapio (72.06). In estate, la Regione aveva approvato in giunta un piano per il ricalcolo della raccolta differenziata in cui sono state inserite nuove tipologie non considerate, come le frazioni derivanti da alcune categorie merceologiche che non erano prese in considerazione, nonostante la normativa vigente in materia. In particolare, sono stati inseriti i rifiuti derivanti da attività di spazzamento stradale che siano effettivamente avviati ad impianti di recupero, i rifiuti derivanti dal compostaggio domestico, i componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, gli scarti di olio minerale per motori. Inoltre passano dal 15 al 30 per cento le percentuali da conteggiare relativamente alla raccolta multimateriale complessiva.
La Campania ha raggiunto nel 2011 la percentuale del 37,5 per cento di raccolta differenziata in base ai dati raccolti dall’Osservatorio regionale dei rifiuti. Il dato evidenzia un incremento di 4 punti rispetto al 2010, che si era chiuso con una media del 32,84 per cento. La proiezione per il 2012 è di 200mila tonnellate in meno di spazzatura tal quale, con un conseguente aumento di quella differenziata, che potrebbe arrivare a toccare il 42-43 per cento.

                                                                                                       

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