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Montella Bagnoli Cassano, «Salveremo noi la castagna Igp»

21.11.2012, Ottopagine (di Elisa Forte)

Nasce il comitato istituzionale per la difesa della castagna e dei castanicoltori. L’obiettivo è neutralizzare la piaga del cinipide, attraverso una strategia che partirà dai produttori. L’iniziativa è stata concordata al Comune di Montella, su iniziativa del sindaco Ferruccio Capone col supporto dell’assessore all’agricoltura Carmine Musano. Oltre centro le aziende rappresentate all’incontro lunedì, per il confronto con il Gal Terminio Cervialto, la Comunità Montana Terminio, la Cia e la Coldiretti.

L’eccellenza della castagna marchiata “Igp” è stata celebrata a livello nazionale su Rai Uno, nel corso della trasmissione di approfondimento sul mondo rurale “Linea Verde” solo domenica scorsa, quando si è segnalata come una minaccia per il futuro la piaga del cinipide (che ha ridotto dell’80 per cento la produzione di castagne nella zona). Rispetto al rischio di veder compromessa questa risorsa economica, il territorio ha deciso di mobilitarsi. “Nessuno più dei castanicoltori è in grado di stabilire la cura adatta per contrastare il cinipide, perché sono loro che lavorano la terra”, spiega il sindaco Ferruccio Capone.

“Se la strategia di uscita dalla crisi arriverà dagli operatori, ci sarà da fidarsi”. Le proposte dei produttori sono state presentate lunedì. Non riguardano l’applicazione di protocolli farmaceutici per contrastare l’attacco degli insetti in questione, ma l’adozione di metodi che in agricoltura vengono considerati desueti e arcaici. Il metodo suggerito dai castanicoltori, insomma, guarda a un ritorno al passato, e il vademecum prodotto dalle cento aziende promuove l’applicazione di regole che la chimica aveva ormai accantonata. “Il protocollo per neutralizzare il cinipide galligeno è stato pienamente appoggiato dall’amministrazione, in quanto prevede la potatura della pianta con ascia, con il vecchio metodo, il trattamento con il piretro, un trattamento diverso del sottobosco per evitare lo stress, ma soprattutto evitare l’uso di insetticidi”, continua Capone, che conferma la convergenza anche delle associazioni di categoria e dei rappresentanti del Gal e dell’ente montano di riferimento.

“Siamo intenzionati a promuovere un documento con il Gal e la Comunità Montana, in cui chiederemo un ristoro per le nostre aziende per mancata produzione, e in qualità di comitato istituzionale, chiederemo un incontro a Nugnes affinché la Regione possa adottare una misura specifica per la produzione delle castagne”. Il prossimo 28 novembre intanto, il documento sarà discusso in assise comunale per l’approvazione, e successivamente la giunta si riserva di contattare tutti i comuni che godono del marchio Igp per aderire all’iniziativa e replicare le procedure amministrative. “Andremo insieme in Regione per sottoporre il documento e poi dal Ministro per l’Agricoltura Catania”.

L’area di produzione della castagna a marchio “Indicazione geografica protetta” comprende i comuni di Montella, Bagnoli Irpino, Cassano Irpino, Nusco, Montemarano e Volturara Irpina, le cui associazioni saranno a breve contattate per aderire al nuovo protocollo di neutralizzazione dell’insetto e per rilanciare la produzione. “E’ bene prendere coscienza del problema reale: il castagno sta subendo l’innalzamento della temperatura, le piante vengono importate e c’è una lacuna del sistema di controllo fito sanitario, e sappiamo che ci sono all’orizzonte altri tipi di infestazioni e malattie”.

                                                                                                       

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