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Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

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In prospettiva freddo intenso e…neve

04.12.2012, Articolo di previsione meteo (di Michele Gatta)

La situazione meteorologica per i prossimi giorni sembra abbastanza delineata per quello che concerne le figure bariche che troveremo sullo scacchiere europeo. Per quanto riguarda invece la fenomenologia degli eventi, e la loro durata, ci sono ancora possibilità di variazioni anche sostanziali.

Noi in questo editoriale vogliamo informare i nostri lettori con notizie certe e che avranno una reale realizzazione. Per gli amanti della neve, preferiamo attendere ancora qualche giorno prima di dare loro notizie confortanti e quindi non illuderli con ipotesi che le attuali analisi in nostro possesso non ci permettono di fare.

Perchè parliamo di neve?

Perche  nell’ultimo nostro editoriale abbiamo parlato di questa eventualità per la nostra penisola. La nostra attenzione è orientata al prossimo fine settimana, ponte dell’Immacolata.

Nei giorni di mercoledi 5, giovedi 6 e parte di venerdì 7, un pò tutta la penisola si troverà con temperature fredde fino a zone di pianura(nord) e a quote basse sul restante territorio peninsulare.

In questo frangente avremo un tempo sostanzialmente variabile con ampie schiarite. In alcune regioni del centro-sud potremo avere un tempo a tratti instabile con precipitazioni che saranno nevose sui rilievi a quote vicino agli 800 metri.

Nella seconda parte della giornata di venerdì una incisiva depressione interesserà le regioni settentrionali e centrali. Nella tarda serata o in nottata anche in  Campania arriveranno le prime precipitazioni. Il temporaneo aumento delle temperature, dovuta all’avvicinamento dell depressione stessa, relegherà le nevicate a quote più alte.

Il cuscinetto freddo che resisterà sulle pianure del nord, favorirà nevicate anche in pianura. Mentre al nord, già dalla mattinata di sabato 8, assisteremo ad un deciso miglioramento, sulle restanti regioni il tempo resterà instabile. Le precipitazioni più intense le avremo al sud e sul versante adriatico del centro. La neve cadrà sui rilievi del sud a quote medie, a quote più basse sull’appennino centrale.

Al seguito avremo un’irruzione di aria particolarmente fredda su tutta l’Italia, e con essa precipitazioni nevose a quote bassissime sia sulle regioni centrali adriatiche che al sud-Italia.

Ma al momento non è facile capire l’entità delle precipitazioni. Proprio su questo tema sarà incentrata la nostra prossima emissione, che vi proporremo nella giornata di giovedì 6 dicembre.

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01.12.2012, Articolo di previsione meteo (di Michele Gatta)

Neve a quote relativamente basse, ma per l’Immacolata …

L’esordio meteorologico stagionale dell’inverno 2012-2013 ha rispettato decisamente l’appuntamento. Dai 1400 metri in su, la coltre nevosa sui monti del Laceno ha raggiunto addirittura i 40 cm. Obiettivamente è da diversi anni che ciò non accadeva. Una piccola, quantunque ancora fragile, conferma che l’esordio invernale possa proseguire con il piede giusto.

Ma il nostro sguardo già è rivolto ai prossimi giorni, per cercare di capire se dobbiamo aspettarci ancora risvegli invernali per la nostra regione. A nostro avviso per fare questo, non possiamo limitarci all’emissioni modellistiche che costantemente ci vengono proposte dai vari centri previsionali. Riteniamo molto utile analizzare le mosse emisferiche, che fra l’altro, possono essere scientificamente “decifrate” anche grazie all’aiuto di alcuni indici teleconnetivi.

E’ una nostra scelta editoriale che portiamo avanti da anni e che ha il merito di non enfatizzare le previsioni; contrariamente proposte da alcuni mezzi di comunicazione. Crediamo che sotto questo aspetto abbiamo spesso avuto riscontri favorevoli non solo dalla “natura degli eventi” ma anche dai nostri lettori ai quali va il nostro ringraziamento per la loro costante fiducia.

Il quadro meteorologico vede il mediterraneo ancora interessato da un flusso di correnti fredde che a contatto con le stesse acque (di 3° più alte rispetto alle medie stagionali) hanno creato le condizioni per un cattivo tempo un pò su tutta la penisola. Questa situazione tenderà a mutare fra la giornata di domenica e lunedì, quando un veloce quanto intenso fronte freddo attraverserà tutta la penisola lasciandola nel pomeriggio-sera di lunedì.

Intanto la direzione delle correnti fredde hanno già intrapreso una direzione maggiormente più orientale rispetto alle precedenti che vedevano il mediterraneo occidentale quale “metà” delle stesse. Questo permetterà ad un successivo vortice depressionario di interessare più direttamente l’Italia nelle giornate di martedi-mercoledì, con il centro-sud in prima linea.

A questo punto si entra nel medio-lungo termine, e prevedere ciò che potrà accadere diventa arduo. Qui ci affidiamo proprio alle manovre a più  largo raggio che abbiamo annunciato a inizio editoriale.

Cosa ci dicono?

Il quadro meteorologico subisce un sostanziale, quanto decisivo mutamento. L’alta pressione delle Azzorre che nei giorni scorsi era defilata nel vicino Atlantico, inizierà a spostarsi verso levante.  Questa mossa potrebbe portarci a 2 scenari fra loro contrapposti.

Il primo è quello che un forte “spanciamento” della stessa, non può che “spostare” verso l’Europa orientale il freddo, con relativo interessamento solo delle zone adriatiche italiane, senza fenomeni degni di rilievo.

Il secondo,  vede una “minore invadenza dell’alta pressione azzorriana”sulla nostra penisola. Questa ipotesi che potrebbe realizzarsi nella fase proprio del ponte dell’Immacolata, favorirebbe una formazione di bassa pressione fra le regioni centro-meridionali italiane; la suddetta andrebbe a “pescare” aria molto fredda dall’Europa nord-orientale, riversandola anche sulla nostra penisola.

In questa fase si aprirebbe un tempo asciutto ma gelido per il nord-Italia, mentre le regioni centro-meridionali si troveranno con il tempo decisamente invernale con precipitazioni, nevose dapprima sui rilievi a quote medie e successivamente anche a quote basse.

Considerato che l’AO (Artic Oscillation) è visto ancora in terreno negativo, che le QBO (Quasi Biennale Oscillation) si presentono negative e dall’oceano pacifico ulteriori flussi caldi vengono “visti” innalzarsi verso il polo, noi, ad oggi, diamo qualche chance in più alla seconda ipotesi (60%?) .

PREVISIONI

Domenica 2 dicembre: tempo inizialmente variabile, ma una incipiente copertura ci porterà ad un deciso peggioramento del tempo soprattutto per le regioni centro-meridionali. Sulla Campania sono attese nevicate a quote di montagna.

Lunedì 3 dicembre: in mattinata miglioramento deciso sulle regioni centrali tirreniche. Al sud e sulle regioni centrali adriatiche ancora tempo instabile con precipitazioni, nevose fino in collina sulle regioni adriatiche. Sulla Campania attendiamo la neve fino ai 800-900 metri. Non escludiamo fiocchi di neve scendere anche a quote di collina specialmente nei rovesci, soprattutto nell’alta Irpinia. Miglioramento dal pomeriggio. Freddo in accentuazione su tutte le regioni.

Tendenza successiva: martedì-mercoledì ulteriori impulsi freddi porteranno ulteriori precipitazioni al centro-sud. Le nevicate sono attese sui rilievi del centro a quote intorno ai 900 metri. Sulla Campania nevicate moderate a quote di bassa montagna.

Per il prossimo fine settimana, vista la potenziale possibilità di un evento invernale “significativo”, vi aggiorneremo nei prossimi giorni.

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27.11.2012, Articolo di previsione meteo (di Michele Gatta)

L’inverno sembra partire con il piede giusto

La situazione meteorologica sul nostro paese tende verso un radicale cambiamento. Una considerevole discesa di aria fredda di origine polare, è in affondo verso il mediterraneo occidentale. La formazione di un vortice depressionario, in spostamento verso levante, porterà un sensibile peggioramento del tempo sull’Italia.

Il suddetto vortice, alimentato da aria fredda proveniente dalle alte latitudini settentrionali europee, insisterà sulla nostra penisola per diversi giorni.

La perduranza del peggioramento è dovuta al fatto che le figure di alte pressioni sono viste migrare verso l’Atlantico centrale e dall’altra parte, verso l’Europa orientale. Pertanto sono poco ipotizzabili periodi di stabilità di lunga durata.

Per la giornata di mercoledì dobbiamo aspettarci un tempo decisamente perturbato un pò su tutta la penisola. Per l’estremo sud il peggioramento interverrà nella seconda parte della giornata. Le precipitazioni saranno diffuse e persistenti e saranno accompagnate da una ventilazione sostenuta dai quadranti meridionali. Temporali sono attesi soprattutto sulle zone tirreniche. Le temperature inizieranno a scendere rispetto ai giorni scorsi. Attendiamo copiose nevicate sulle Alpi. La neve cadrà anche sull’appennino settentrionale a quote dapprima elevate, per poi scendere fin verso i 1000 metri. La prima neve cadrà anche sulle restanti cime appenniniche, ma a quote decisamente alte. In Sardegna, la neve potrebbe cadere a quote vicino ai 1200 metri.

Nella giornata di giovedì le precipitazioni si concentreranno maggiormente sui versanti tirrenici e sulle regioni centro-orientali del nord. I venti si orienteranno da nord sulle regioni settentrionali, da nord-ovest sulla Sardegna, mentre resteranno da libeccio sulle restanti regioni. Le temperature inizieranno a scendere in modo più netto al nord-Italia e parte del centro. In misura minore al sud. Le nevicate interesseranno soprattutto le zone che si affacciano al Tirreno, e a quote che varieranno fra i 1300 e i 1500 metri.

La depressione sarà ancora presente sulla nostra penisola, anche per i giorni successivi, perdendo comunque d’intensità.

E’ ipotizzabile una variabilità soprattutto al nord e sulle regioni adriatiche, mentre rovesci intermittenti possono essere ancora presenti sulle zone tirreniche. Su queste ultime zone qualche debole precipitazione nevosa può verificarsi sempre a quote di montagne.

Dando uno sguardo sul medio-lungo termine, sembra che possa verificarsi una recrudescenza del freddo sulla nostra penisola. Molto probabilmente questa eventualità vedrebbe un interessamento maggiore delle regioni centrali e meridionali. Una ipotesi da noi indicata nel nostro recente editoriale, e sicuramente colta dagli attenti nostri lettori. Ne sapremo di più nei prossimi aggiornamenti.

                                                                                                       

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