Articoli

Raccolta di articoli, opinioni, commenti, denunce, aneddoti e racconti, rilevati da diverse fonti informative.

Avvisi e Notizie

Calendario degli avvenimenti; agenda delle attività; episodi di cronaca, notizie ed informazioni varie.

Galleria

Scatti “amatoriali” per ricordare gli eventi più significativi. In risalto volti, paesaggi, panorami e monumenti.

Iniziative

Le attività in campo sociale, culturale e ricreativo ideate e realizzate dal Circolo “Palazzo Tenta 39” (e non solo).

Rubrica Meteo

Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

Home » Articoli, Documenti Storici

Correva l’anno 1908 … a Bagnoli arrivò l’elettricità

01.12.2012, L’avvenimento del secolo scorso (di Federico Lenzi)

Se potessimo tornare indietro di circa un secolo per passeggiare nel paese (quando ancora non esisteva via Roma, il paese finiva dopo via Anisio e oltre la piazza i moderni punti di ritrovo come villa o campetto erano solo campi), ci sarebbe certamente sembrato di essere tornati indietro di molti secoli e non al 1908.

All’epoca percorrendo le strade bagnolesi di notte, la prima cosa che ci avrebbe colpito sarebbe stata la pubblica illuminazione: nel paese c’erano cinquantuno fanali a petrolio che rimanevano accesi solo per le prime tre ore di buio (tranne quando c’era la luna) e con la manutenzione necessaria costavano 1200 lire l’anno. In confronto ai tempi moderni questo sistema ci può apparire impensabile, ma all’epoca la vita in paese era regolata dall’orologio di madre natura e la storia da queste parti scorreva molto lentamente.

Eppure proprio in quell’anno grazie ad un decreto regio del 1907 si cedette il molino demaniale sito in Cassano alla “Società Idroelettrica Ligure-Meridionale” che doveva provvedere alla pubblica illuminazione. Bagnoli aveva questo molino a Cassano grazie a una concessione di Troiano Cavaniglia del 1549 che permetteva di costruire tutti gli opifici necessari alla comunità lungo quel corso d’acqua. Il partito d’opposizione dell’epoca rivendicò l’intero possesso del corso d’acqua impugnando questo documento e chiese una pubblica asta per l’illuminazione. In poche parole era contrario a questa scelta giudicata troppo costosa. Ma l’amministrazione comunale siglò lo stesso l’accordo che prevedeva anche l’edificazione di un nuovo molino più efficiente (a macine francesi)  a Bagnoli e tariffe più basse a Cassano per compensare i costi di trasporto. Comunque, la società si prese il diritto di sopprimere la struttura di Cassano se giudicato opportuno. La terra per costruire il molino in paese doveva essere ceduta gratuitamente, ma in futuro si poteva rilevarlo per diecimila o dodicimila lire  e certamente avrebbe reso di più delle duecentouno lire di quello di Cassano.

Nel contratto era scritto che la società doveva trattenere le settantacinquemila lire dovute per il molino a Cassano (calcolando anche gli interessi) da cui avrebbe scalato il canone annuo di tremila lire per il suo servizio che sarebbe durato fino all’esaurirsi della somma, ovvero, dopo quarantacinque anni. L’amministrazione, presumibilmente grazie alle continue pressioni della scettica opposizione, ottenne settantacinquemila lire per un opificio valutato trentatremila e un canone di sole tremila invece di seimila lire (prezzo stimato in base al consumo). Quindi sommando anche il denaro risparmiato con la dismissione delle lampade al petrolio, il comune riuscì senza far pagare alcun canone ai cittadini a garantire l’illuminazione risparmiano ben centotrentottomilatrecentosettantacinque lire.

L’illuminazione migliorò notevolmente: furono installate ben novanta lampadine ( quaranta da venticinque candele, quaranta da sedici candele e dieci da dieci candele) ed in piazza furono posti due fari da ottocento candele. Metà illuminazione si spegneva a mezzanotte e metà all’alba. Scaduti i quarantacinque anni tutto il sistema sarebbe rimasto nelle mani del comune che poteva rescindere il contratto con un’ipoteca sul molino e sul generatore in qualsiasi momento.

Quello che oggi è visto come un bene di primaria importanza all’epoca era una cosa di poco conto che suscitò non poche discussioni. In quei tempi la principale preoccupazione era riempirsi la pancia e quindi avere un molino a tariffe convenienti, ma anche se queste zone erano infestate dai briganti e quasi tutto il paese firmava con una croce non c’erano vandali così ignoranti (come gli attuali) che danneggiavano i beni della comunità!

Quanto detto in questo articolo è stato tratto da un opuscolo della maggioranza politica del 1908. Nei prossimi mesi seguirà la divulgazione di quanto contenuto in altri documenti politici del 1914/1915 e 1919/1920  appartenuti al mio lontano parente il canonico Tommaso Lenzi, in questi altri opuscoli i partiti locali non si risparmieranno alcuna critica e l’accusa di  malafede (fatta dall’amministrazione ai rivali in questo documento) sembrerà solo una sciocchezza …

___________________________________________________

L’OPUSCOLO

Documento politico del 1908 (a cui mancono delle pagine) che descrive le cause e le condizioni che portarono il comune a siglare un contratto per l’approviggionamento d’energia elettrica e un nuovo mulino in cambio del vecchio mulino sito nel territorio di Cassano.

 

 

                                                                                                       

2 Commenti »

  • domenicobernardo scrive:

    Desiro esprimerti il mio sincero apprezzamento per i vari articoli che stai pubblicando sul sito del Circolo e soprattutto per l’interesse che nutri nei confronti delle bellezze artistiche e storiche del nostro paese.
    Mi fa piacere che in te sia presente la passione che mi ricorda quella che aveva il tuo caro nonno. Infatti ricordo, siccome ho avuto l’onore e il piacere di lavorare con lui quando feci parte di una commissione che si occupò proprio del recupero dei beni architettonici di Bagnoli, che anche in lui era presente una simile passione.
    Bene, ti auguro di continuare su questa strada e di riuscire a coinvolgere i giovani come te che a me sembra siano un pò estraniati da questi valori. Spero che riuscirai anche a far appassionare le persone che gestiscono questi beni e cioè gli adulti e che così prenderanno decisioni più sagge per tutelare il patrimonio che ci hanno lasciato i nostri predecessori.

    Domenico Bernardo

  • Federico L scrive:

    Grazie mille,
    a volte porto con me degli amici (ad esempio per la seconda parte dell’articolo su Lafelia) solamente che pochi sono quelli che realmente capiscono il valore delle cose e meno ancora (tra quelli con cui ho scritto in passato) che mettono l’orgoglio e la superbia da parte per perseguire un obiettivo comune.

    Lenzi Federico

Lascia un commento!

Devi essere logged in per lasciare un commento.