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Il paesino, la movida notturna e la politica

02.03.2013, Articolo di Giovanni Nigro (da “Fuori dalla Rete” – Febbraio 2013, Anno VII, n.1)

C’è chi dice …

… che se pur pensando al paesino con i propri stereotipi particolari, si arriverebbe a commettere innumerevoli errori. Ogni suo passo avanti può sembrare un passo indietro, ogni sua innovazione può sembrare solo una imitazione, ogni suo fare può sembrare un’occasione per alimentare i propri bisogni. Questo in fin dei conti è il paesino, dove si è ormai consapevoli della sua piccolezza solo quando l’hai girato veramente tutto. E nella sua piccolezza un paesino di più di 3000 abitanti, anche se quasi 1000 sono solo residenti, aiuta a sviluppare una parte quasi incontaminata della verde Irpinia.

La gente del paese rettifica e passa al setaccio tutto anche le piccolezze e indaga. Nel corso degli anni le cose cambiano, la gestione del paese viene sempre più tradizionalmente deviata verso i giovani. Infatti, il giovane bagnolese è al centro di innumerevoli manifestazioni che però hanno sempre e comunque una loro sicura ed evidente critica. Critiche a volte anche giustificate dalla noia e dalla loro monotonia. Nel palcoscenico dei giovani bagnolesi; cioè la piazza il punto fermo è il paragone con le altre entità territoriali.

Si ammira la movida notturna dei vari paesi irpini, che a sua volta però non hanno un programma estivo e una area di insediamento turistico come il Laceno. Questo paese ha perso un po’ la sua voglia di vivere di notte, questo anche colpa sicuramente delle varie gerarchie e delle varie invidie tra chi fa e chi non vuole fare. In tutti i casi non ci sono dubbi se il paese si è fermato da questo punto di vista. Le generazioni passate rimpiangono, ancora oggi gli anni di fine ’90 inizio 2000. Anni in cui il bagnolese restava a Bagnoli e l’Irpinia si spostava tutta nel borgo bagnolese.

A parte la movida notturna le critiche si spostano anche in politica. Rimane qualche mese alle comunali che rientrano negli argomenti salienti della maggior parte del “palcoscenico”, Piazza Leonardo Di Capua. Il paese ha bisogno di volti nuovi, non volti però assenti dalla scena politica. Il nuovo è sempre buono, ma il vecchio darebbe quella sicurezza che assicurerebbe al paese una sua continuità. Premettendo che la continuità fermerebbe lo scorrere inesorabile del tempo; così si potrebbe unire le due cose. Assemblare il vecchio e il nuovo, ma scegliere il giovane in questo momento rende tutto più difficile. Se non perché il bagnolese maggiorenne non sa nemmeno quando si vota, non riuscirebbe nemmeno a pensare con un proprio cervello se non si aggrega alla massa, che a volte non riscontra il proprio “sentimento” politico. Se in campo nazionale vi è la possibilità di informarsi; tramite i social network oppure il semplice apparecchio televisivo, in campo comunale non resta che affidarci alle voci di piazza. Da anni si incontrano e si scontrano i detentori della politica bagnolese che parlano sottovoce mentre consumano i “cubetti” della piazza. A parte il fatto che chi vorrebbe entrare in politica lo può fare senza alcuna regola e nessun titolo.

Meglio non esagerare con le nuove facce? E forse è meglio tornare a parlare di movida notturna?

                                                                                                       

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