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Campionato di 3a cat.: Scandone Montella – ASD Cione Grazia 0 – 1

28.03.2013, Note sportive (di Giulio Tammaro “2”, dalla pagina facebook asdcionegrazia)

Apoteosi del Cione Grazia, che si guadagna il biglietto per il paradiso aggiudicandosi il derby col Montella e, dopo una lunga e faticosissima rincorsa, agguanta il primo posto del girone F in coabitazione col Morra De Sanctis. La nuova capolista espugna il difficile campo montellese con il risultato di 1 a 0, match winner Vivolo Vincenzo, ma è doveroso sottolineare la prova maiuscola di tutto il gruppo, mai come oggi così coeso, raccogliendo sempre più proseliti e alimentando un sogno nemmeno lontanamente realizzabile un anno e mezzo fa.

Partita da cuori forti, a Montella non dovesse esserci niente in palio le motivazioni si trovano sempre, il pre-gara è caricato a mille, la tensione è tantissima, ci si gioca il primato, ma soprattutto la faccia, l’orgoglio, la voglia di non soccombere per mano degli “amati-odiati” cugini (nel senso sportivo), però c’è la spinta del tifo nostrano, davvero commovente per mobilitazione e supporto, c’è troppo da perdere nell’uggiosa serata montellese, Mr.Grieco sa che si può e si deve fare la storia di questa giovanissima associazione e senza mezzi termini mette in campo il meglio che ha, al solito modo, alla solita maniera, l’unico diktat è non cadere nei tranelli avversari, vincere con la testa prima che con i piedi.

Tutti i 22 di inizio gara sembrano patire nei primi minuti l’eccessivo carico psicologico, sicuramente di più i padroni di casa, messi alle corde già dal primo minuto, quando Vivolo manda di testa poco alto sul traversone di Nigro Giuseppe. E’ solo la prima delle tantissime occasioni che il Cione Grazia crea nel primo quarto d’ora, rispettivamente: al 6’ sempre Vivolo si gira e il suo tiro scheggia la traversa, al 10’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo Nicastro Antonio colpisce di testa, forte ma centrale, e il portiere avversario si salva con un mezzo miracolo, al 12’ Gatta Yvan sfonda di forza la retroguardia montellese, riceve Branca che sfodera un eccellente sombrero ma la sua conclusione si spegne alta, al 14’ la discesa in solitario di Bettua Giuseppe che si porta nella posizione ideale per tirare, ma spara a lato, al 16’ la botta secca di Gatta Yvan, il portiere è ancora una volta reattivo. Insomma sciolti i nervi nei primissimi minuti, è il Cione Grazia a condurre la gara, con il Montella mai in grado di rendersi pericoloso, Nigro Giandomenico è chiamato più volte all’uscita sul lancio lungo della mediana casalinga, la sua gara è rimessa a poco altro, mentre i suoi compagni continuano a premere i montellesi nella propria trequarti, senza però essere veramente concreti. Si pressa molto dal lato sinistro, si soffre di più invece sul destro, per vie centrali è la circolazione palla a terra che regge l’urto della fisicità del Montella. Poi l’episodio che spacca la gara si presenta al 32’: sempre sulla sinistra in uno dei suoi soliti inserimenti Bettua lancia in verticale per Branca, movimento a rientrare e il servizio basso per Vivolo, che controlla e a filo d’erba di esterno destro batte l’estremo difensore montellese. E’ lo sfogo non di una squadra, ma di un paese intero, sotto il settore ospiti tutti a festeggiare per la rottura emotiva, ora il coraggio aumenta a dismisura, ci si crede davvero, mentre attoniti i montellesi tentano a testa bassa di riprendere, ma la condotta di gara è mantenuta magistralmente dal Cione Grazia che si porta al riposo in vantaggio.

Troppo poco un gol di scarto per poter solo amministrare, troppo importante però per farsi riagguantare, forse la confusione tra queste due idee e la voglia di rivalsa dei padroni di casa vedono un inizio secondo tempo a parti invertite, ora sono i montellesi a fare la gara e i bagnolesi a colpire di rimessa, e proprio quando il Montella è sbilanciato ci provano prima Di Mauro Ernesto di testa, poi Nigro Giuseppe dalla distanza, in entrambi i casi la palla si spegne alta, mentre i montellesi ci provano con tre punizioni sempre abbondantemente a lato. L’unica vera occasione la crea Lepore, che al 12’ si gira in un fazzoletto di terra e poi spara sulla traversa, a portiere battuto. Il gioco difensivo del Cione Grazia lo porta paradossalmente ad avere le occasioni migliori nei break offensivi, infatti al 14’ in azione più veloce ma molto simile a quella del gol Gatta Yvan taglia in verticale per Branca, che di prima intenzione offre il traversone basso a Vivolo ma la sua conclusione s’infrange sulla traversa, qualche minuto più tardi è lo stesso Branca che in area ha l’occasione di tirare al volo ma la palla va fuori, e mentre la pressione dei padroni di casa aumenta ancora Vivolo, al 28’, salta Chieffo di grande astuzia ma la sua botta sbatte sul palo, mentre due minuti dopo è Branca ad assistere Gatta che viene placcato prima che possa colpire a rete. Le occasioni pure terminano qui, non le emozioni, con continui cambi di fronte, tanti errori, la stanchezza che comincia ad affiorare, i nervi ancor di più, si è consapevoli di poter portare a casa il bottino pieno, c’è la paura però di essere beffati all’ultimo respiro, così ogni lancio del Montella è un attentato alle coronarie, ogni rilancio un sospiro di sollievo, fino al triplice fischio, quando esplode la gioia per aver raggiunto la piazza più alta, risultato auspicabile ma difficilmente realizzabile, eppure è così, tra pareggi sofferti, classifica avulsa, vittorie last minute il Cione Grazia è primo nel girone F.

E’ giusto esultare, è giusto esprimere la propria gioia, è vero che mancano ancora dieci gare e si dovrebbe volar basso perché nulla è conquistato, ma è altrettanto vero che un anno e mezzo fa, quando questa avventura è partita in pochi ci hanno creduto, eppure i tanto bistrattati dilettanti allo sbaraglio, quelli che andavano in giro per l’Irpinia far baldoria, a racimolare sconfitte, quelli visti come un cancro per il paese, la sua vergogna, oggi sono primi in classifica, e se così non finisse il Cione Grazia avrà scritto comunque un pezzo bellissimo della storia sportiva del paese. Questa vittoria è dedicata anche a tutti coloro che nei salotti della critica in quest’anno e mezzo ripetevano e si ripetevano che questa era una squadra destinata al fallimento, a tutti coloro hanno avuto paura ad avvicinarsi a questa splendida realtà, a chi a vario titolo auspicava il suo naufragio, ma soprattutto questo primato è dedicato a quelle poche persone, oneste e di buona volontà, che hanno sempre fermamente creduto in questo progetto, che tanto tempo, dedizione ed energie (oltre ai soldi) hanno speso per questa causa, parlo dei nostri presidenti, dello staff dirigenziale e tecnico, dei due Mister succedutisi, dei ragazzi che hanno fatto parte e fanno parte della rosa, ecco, a voi tutti per il vostro impegno, per la vostra tenacia, per averci sempre fermamente creduto, ecco a voi va tutta la gioia di questo primato, eravamo nessuno e ora siamo tutti, eravamo la felcia e ora siamo i migliori, con la speranza di portare ancora più in alto questo nome!

In virtù del pareggio del Morra a Montemarano e contemporaneamente del turno di riposo del Sant’Andrea la classifica recita così: Bagnoli e Morra 35 punti, Sant’Andrea 33 punti e Castelvetere 29 punti. E ora la mini-sosta pasquale utile ad mettere sotto la lente d’ingrandimento tutti i numeri di questa squadra per realizzarne le dovute analisi e considerazioni: 35 punti in 15 gare, 2.33 media punti per gara, 10 vittorie, 5 pareggi, 0 sconfitte, 7 gare casalinghe con 4 vittorie e 3 pareggi (15 punti) e una media interna di 2.14 punti per gara, 8 gare esterne con 6 vittorie e 2 pareggi (20 punti) e una media di 2.5 punti per gara, complessivamente 34 gol fatti (2.27 per gara) e 8 gol subiti (0.53 per gara), di cui 22 gol fatti ( 3.14 media) e 4 subiti (0.57 media) in casa e 12 gol fatti (1.5 media) e 4 subiti (0,5 media) fuori casa. I numeri dicono che il Cione Grazia vanta “solo” il sesto miglior attacco, un’anomalia se si pensa al primato, e la miglior difesa, il che rende logico ed equidistribuito il rapporto complessivo tra punti, gol realizzati e subiti. Ripetiamo ancora una volta come il punto di forza di questa squadra sia concentrata proprio nella massima affidabilità del pacchetto arretrato e nella capacità di centellinare la media realizzativa in ogni singola gara del reparto offensivo, andato sempre a segno, nonché l’imbattibilità mantenuta per tutte le 15 gare, indice della volontà e della caparbietà di questi ragazzi nel voler raggiungere sempre il risultato, con alcuni punti persi per strada nella prima parte, ampiamente compensati dai risultati acciuffati in extremis negli ultimi tempi. Insomma la giusta miscela della classica squadra all’italiana: pochi gol, difesa impenetrabile e tantissimo cuore.

A.S.D. Cione Grazia: Nigro Giandomenico, Di Capua Salvatore, Gatta Yvan, Santoriello Danilo, Nigro Giuseppe, Nicastro Antonio, Dell’Angelo Dario, Cieri Bartolomeo, Di Trolio Gelsomino, Meloro Aniello, Di Capua Giuseppe, Nigro Antonio, Nigro Carmine, Santoriello Andrea, Nicastro Fabrizio, Nigro Gianluca, Bettua Giuseppe, Vivolo Vincenzo, Branca Gerardo, Labbiento Rocco, Celli Roberto, Bove Alessio, Nigro Vincenzo, Di Mauro Ernesto.

Allenatore: Grieco Vincenzo. 
Presidenza e dirigenza…
Perché ieri hanno vinto tutti!!!

La classifica

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26.03.2013, Note sportive (di Giulio Tammaro “2”, dalla pagina facebook asdgraziacione)

Campionato di 3a categoria:

S.Andrea di Conza-ASD Cione Grazia 1–1

Pari insperato e pesantissimo del Cione Grazia nel recupero contro il Sant’Andrea di Conza, che termina 1 a 1 in una gara dai mille risvolti ed altrettante sfaccettature, condizionata oltremisura da un arbitraggio non di parte che ha leso entrambe le squadre falsando totalmente i valori espressi in campo, lasciando di buono solo la rottura dell’inerzia che sembrava ormai avviare i ragazzi di Mr.Grieco verso la prima sconfitta stagionale e soprattutto, nonostante tutto, l’aver accorciato la classifica in virtù della sconfitta della capolista Morra De Sanctis, oggi ferma a quota 34, con il Sant’Andrea che sale a 33 punti e proprio il Cione Grazia a 32 punti.

Fare una disamina tecnica della gara di ieri pomeriggio è davvero difficile, forse impossibile tanto è stata condizionata da un arbitro che definire non all’altezza significa essere buoni, eppure il pareggio, raggiunto solo a 90’ inoltrato dallo scaltro Labbiento Rocco, lascia comunque una sensazione amara perché in condizioni normali, cioè quelle che dovrebbero essere garantite in ogni gara, il Cione Grazia pur essendo passato in svantaggio avrebbe potuto dire la sua e anche fare bottino pieno, portandosi in testa alla classifica, ma così non è stato e ora raccolto il positivo punto di ieri è giusto pensare già al recupero di mercoledì nel derby col Montella, altra gara “calda” dal punto di vista emotivo.

Ciò nonostante, non solo per dovere di cronaca, è giusto raccontare quanto successo sul ruvido campo di Sant’Andrea. Mr.Grieco non abbandona la formula magica, lo strano 3-1-4-2 che finora tante soddisfazioni ha regalato, composto dai soliti interpreti eccezion fatta per lo squalificato Santoriello Andrea.

I primi minuti non servono a prendere le misure da entrambe le parti, già al 3’ il Cione Grazia si fa pericoloso prima con Vivolo Vincenzo, che spara sulle braccia del portiere l’ottimo traversone confezionatogli da Branca Gerardo, il più lesto a raccogliere la palla vagante è Dell’Angelo Dario ma il suo tiro è ribattuto dal muro difensivo. Il Sant’Andrea non ci sta e risponde due minuti dopo con Tortoriello ma il suo tiro è debole e facile preda di Nigro Giandomenico. Al 10’ però il primo crack della gara: mentre lo stesso Nigro prepara la barriera Periello in modo astuto approfitta dello stand-by bagnolese e con un sinistro potente e preciso supera il muro ancora in costruzione e regala il vantaggio ai suoi compagni. La doccia fredda è acuita dalle prime gaffe arbitrali, che inspiegabilmente fischia più volte fuorigioco inesistenti. I padroni di casa non paghi del vantaggio spingono tantissimo, Periello domina sulla sinistra ed è il padrone assoluto del campo, ma a tanta pressione non corrispondono altrettante chiare occasioni, se non tiri velleitari senza alcuna pretesa. A cavallo tra il 19’ ed il 23’ il Cione Grazia riesce a rompere l’egemonia possessiva del Sant’Andrea, con Branca e Vivolo a sprecare due chiare occasioni, il primo s’infila che è una gioia nella burrosa retroguardia di casa, ma spreca tutto mettendo fuori a tu per tu col portiere, il secondo ci prova con un tiro a giro che fa la barba all’incrocio. Da qui per un buon quarto d’ora regna la confusione più totale, le difese sbagliano tantissimo, il direttore di gara ancora di più, così la gara risulta spettacolare grazie ai continui ribaltoni, ma di concreto rimane poco. Le occasioni più nitide sono ancora del Cione Grazia, al 36’ Nigro Carmine lancia lungo per Gatta Yvan, il suo colpo di testa è un ponte perfetto per Vivolo che pur in controtempo riesce a colpire di testa, con palla di poco a lato, e ancora Vivolo al 42’ raccoglie sempre di testa dopo l’assolo di Branca, questa volta è strattonato e mette ancora fuori, ma i dubbi sulla regolarità della spinta rimangono. Si va al riposo al 52’, con ben 7 minuti di recupero, anche questo rimarrà un mistero…

Il secondo tempo non vede tornare in campo Vivolo, troppo nervoso per essere di aiuto alla causa, al suo posto Labbiento Rocco, per il resto tutto come prima. Se il primo tempo aveva qualche episodio calcistico da raccontare, non è così nel secondo. Nei successivi 50 e passa minuti (ancora), succede di tutto e di più, l’arbitro è completamente in balìa degli eventi, azzeccasse almeno una decisione ci sarebbe da esser felici, invece rende ancor più nervosa una gara già tesa di suo. Il gioco è fermato ogni minuto per qualsiasi motivo, non si contano gli infortunati e gli ammoniti, ma nessun espulso…Le occasioni pulite sono davvero poche, non è più calcio ma la polvere che si alza e la tensione alle stelle sono un perfetto scenario da far west, ognuno si fa giustizia da sé e come può, il Sant’Andrea sta al gioco, in fondo essendo in vantaggio, i minuti scorrono inesorabili tra assistenza ai superstiti ed impeti verso il direttore di gara, poi in pieno recupero succede quello che non ti aspetti, ma che fino in fondo si spera: ancora Branca, in debito d’ossigeno, calcia in porta ma il maldestro portiere avversario si fa sfuggire il pallone dalle mani e come un avvoltoio Labbiento Rocco si avventa sulla palla imprimendo quel poco di forza che basta per spingerla oltre la linea di porta. L’entusiasmo, nonostante tutto è alle stelle, contro i torti, la sfortuna, gli infortuni, gli avversari il Cione Grazia riesce a terminare ancora imbattuto, i padroni di casa rimangono con l’amaro in bocca ma in fondo è giusto così.

Sono già troppe le parole spese nei confronti dell’arbitraggio, nelle categorie inferiori può anche capitare, fatto sta che di calcio giocato se n’è visto davvero poco, uno spettacolo falsato, una festa rovinata, due squadre a giocarsi il primato che vedono le proprie speranze infrante sulla mediocrità, o nullità, di una persona che con tutto il rispetto che si può avere, sicuramente non è adatta a questo ruolo.

TABELLINI

A.S.D. Cione Grazia: Nigro Giandomenico, Nicastro Antonio, Nigro Giuseppe, Gatta Yvan, Bettua Giuseppe, Santoriello Danilo (25’s.t. Di Capua Giuseppe), Dell’Angelo Dario (41’s.t. Meloro Aniello), Di Mauro Ernesto (21’s.t. Nicastro Fabrizio), Branca Gerardo, Nigro Carmine, Vivolo Vincenzo (1’s.t. Labbiento Rocco). A disp: Di Capua Salvatore, Di Trolio Gelsomino, Cieri Bartolomeo. All.Grieco Vincenzo

Sant’Andrea di Conza: Sessa, Di Emilio (22’s.t. Aamir), Alvino, Santorsola, Tobia, Tortoriello, Di Guglielmo D.(10’s.t. Vallario), Mastrodomenico, Periello, Di Guglielmo F., Capasso. A disp: Piccininno, Bellino R., Bellino V., Aiello. All.Coppola Luigi

Ammonizioni: Branca, Di Mauro, Santoriello Danilo, Di Capua Giuseppe.   Espulsioni: – 

Reti
: 10’p.t. Periello (S), 46’s.t. Labbiento (B)

                                                                                                       

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