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“Senza programmazione Bagnoli non avrà futuro”

16.09.2013, Email di Luca Branca

L’ex assessore parla dei fondi per le radure e del “foraggiamento” dei forestieri. Sottolinea l’importanza di una puntuale programmazione e di una progettualità competente. Pone alcune domande all’Amministrazione Nigro.

Credo che dei chiarimenti e qualche considerazione su quello che si è detto in questi giorni sia necessario.

Mi vedo chiamato in causa per almeno 2 motivi: in quanto assessore all’Agricoltura e Ambiente dell’Amministrazione Chieffo e perché credo di essere uno di quelli che ha “foraggiato” i forestieri. So già, inoltre, cosa il sindaco vuole dire quando parla di “progetti risibili affidati in passato a gente di fuori”.

E’ mancato solo che aggiungesse una di quelle frasi epiche: fortunatamente siamo arrivati noi a fermare tutto!

Come ex assessore ricordo al sig. Sindaco che i finanziamenti derivanti dalle radure hanno un origine e un nome ben preciso che è quello dell’Amministrazione Chieffo ma, come mi ha detto più di una persona, “chi faci li balcuni e chi s’affaccia” e su questo non ho niente da dire.

La cosa che non mi piace per niente, però, è quella di essere sbattuto, assieme a tutta l’Amministrazione Chieffo, come un mostro in prima pagina e passare come quelli che hanno fatto chissà che cosa e che per la piega che ha preso, con l’ultima risposta del sindaco, la discussione con Palazzo Tenta dovremmo stare pure zitti per evitare la lesa maestà.

Se il sindaco ha qualcosa da dire lo faccia immediatamente e con chiarezza, quali sono i problemi che abbiamo lasciato e perché sono dei problemi. Non basta, però, enunciarli bisogna motivarli.

Poiché credo di aver dato il massimo dell’impegno in questi 5 anni, assieme agli altri componenti dell’Amministrazione, non ho nessuna intenzione di diventare il caprio espiatorio di quelle che ritengo basse manovre politiche. Il dire e non dire.

Sinceramente avevo sperato che la prima uscita pubblica del sindaco, dopo i cento giorni e dopo una campagna elettorale fatta di promesse, fosse quella di esporre le linee guida del suo mandato. Sono rimasto, invece, deluso dalle pieghe che ha preso la discussione.

Non mi si venga, pertanto, a dire che si stanno avvelenando i pozzi o che qualch’uno non  vedeva l’ora di attaccare l’Amministrazione Nigro, sarebbe un paradosso incredibile sia perché non sto attaccando nessuno, sia perché mi sto difendendo da accuse che ritengo non solo ingiuste ma ingiuriose.

Ma andiamo per ordine.

I soldi delle radure hanno un origine ben precisa e servono per fare cose ben precise.

Come Amministrazione Chieffo abbiamo a lungo discusso sulla loro utilizzazione e su una cosa siamo stati tutti d’accordo che dovevano essere finalizzati all’ambiente, alla montagna, all’agricoltura, alle produzioni tipiche (formaggi, tartufi, castagne, ecc.) e alla loro valorizzazione e perché no anche al turismo ambientale (quindi a interventi sulla montagna e sul Laceno di cui tanti si riempiono la bocca) cercando di risolvere anche problematiche contingenti che riguardavano il paese.

Ed è in questo contesto che vanno visti gli interventi previsti e quelli realizzati che spesso sono state piccole cose ma che possono dare il segno di cambiamento in una comunità che è decisamente statica.

Il progetto “Acqua sonante” rispondeva a due di questi vincoli, affrontava il problema della salvaguardia delle acque e quello dei corridoi ambientali (salvaguardia degli uccelli) allo stesso tempo si collocava in una manifestazione (Anteprima del Tartufo) che è stata voluta per ampliare la Sagra e per ospitare turisti attenti all’ambiente e all’enogastronomia. Io ne aggiungerei un terzo, che è stato un motivo costante della mia attività di assessore: l’attenzione alle problematiche ambientali che ritengo sia l’unica nostra strada di sviluppo.

Durante la manifestazione non ricordo di aver visto qualcuno di quelli che oggi la contestano, se ci fossero stati avrebbero appreso cose molto interessante utili anche a poter svolgere oggi il loro ruolo istituzionale.

Infatti il pacchetto di attività programmate prevedeva un convegno, una visita guidata in montagna, un concerto per arpa a Laceno, un concerto a Bagnoli, due serate di musica celtica/medioevale in piazza e una rappresentazione teatrale (molto bella) legata alla problematica “No Petrolio”.

Due giorni di manifestazioni che nascevano da una programmazione territoriale (quella della salvaguardia delle acque e dei corridoi ambientali) avviata da questa Associazione nel 2011.

Al convegno oltre ai corridoi ambientali si è affrontato il problema PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), peccato che i nostri bravi politici bagnolesi non c’erano, nonostante fossero stati invitati come in tante altre occasioni.

Chi sono i “forestieri”.

Gli “Amici della Terra” sono un’associazione internazionale al pari del WWF, persone che fanno programmazione e progettazione ambientale, in Irpinia, da anni, che non hanno bisogno di essere presentati da me, chi vuole saperne di più può collegarsi al loro sito – www.amicidellaterrairpinia.it.

Si possono definire “forestieri” persone impegnate in attività ambientali in Irpinia che hanno e che possono aggiungere elementi di conoscenza al nostro territorio, dovremmo forse farlo con tutti quelli che hanno deciso di trasferirsi da noi e che amano come noi le nostre montagne?

Non credo che a Bagnoli ci sia, oggi, qualche Associazione in grado di poter discutere di queste problematiche, ce ne sono, invece, alcune capaci di realizzare, senza competenze, convegni sulla montagna o, per come sono andate le cose, altre che servono per pagare i comici delle manifestazioni estive.

Sulla risibilità degli altri progetti vorrei aggiungere qualcosa:

  1. le coscienze ambientali si creano e si alimentano partendo dai più giovani (dalle scuole) e le nostre azioni sono state finalizzate a un forte coinvolgimento delle scuole;
  2. le indagini territoriali di tipo ambientale (uccelli, pesci, anfibi) servono perché ci consentono di conoscere il nostro ambiente e di presentarlo agli altri dando un’immagine di cittadini attenti alle problematiche ambientali;
  3. alcuni progetti erano legati ad attività successive da intraprendere, che non verranno più intraprese, e che dovevano portare altri finanziamenti al nostro Comune;
  4. ricordo che le cose risibili e i 3 Piani per l’Ambiente ci hanno fruttato 2 premi di carattere nazionale (Comuni Virtuosi e Premio Spadolini), scusate se è poco.

Su queste cose era stata impostata la programmazione ma non solo su questo.

Dal 2013 doveva partire il corso per 20 giovani sulle attività forestali e la restante programmazione forestale (Certificazione FSC) per dare sollievo, come dice il sindaco, alla disoccupazione locale.

Queste attività non sono partite prima perché, avendole seguite personalmente, ho impegnato circa un anno per individuare soggetti “forestieri” che potessero fare bene questo lavoro ovvero dare informazioni necessarie, non solo teoriche ma anche pratiche, per avere un buon gruppo di operatori forestali da impegnare in lavori montani finalizzati, cosa che ritengo non possa fare nessuna associazione o privato presenti a Bagnoli.

Il futuro non è negli operatori generici, a cui dare qualche soldo, ma in persone preparate e motivate che possano costituire il nucleo di una struttura operativa stabile.

Sui tecnici “forestieri”, termine che non mi piace perché mi ricorda la Bossi-Fini, impegnati dall’Amministrazione Chieffo faccio presente che la progettazione presentata:

– Progetto Centro Multimediale della Rotonda

– Area Erica vicino al Lago

– Mercatino del Laceno vicino agli impianti

è stata approvata e finanziata lo scorso 10 settembre.

Nei prossimi giorni altri progetti, di cui vi darò informazione, saranno approvati e finanziati. Progetti frutto dell’attività di tecnici “forestieri”, di cui l’Amministrazione Chieffo sapeva solo che erano bravi e capaci di fare il loro lavoro, cosa che si vede hanno fatto egregiamente.

Ricordo a me stesso che quei progetti sono stati frutto di un’attenta programmazione e che sono tutti collegati uno all’altro per consentire al Laceno di avere una base strutturale importante e spendibile a livello ambientale e turistico.

Non nascondo che la cosa che più mi preoccupa è l’assoluta mancanza di discussione da questo punto di vista e anche le odierne dichiarazioni del vicesindaco vertono solo su progetti già avviati sono, pertanto, un fatto dovuto.

E mi preoccupa perché la programmazione comunitaria futura si avvicina a grandi passi e c’è un bel poco da fare, dando per scontato che i progetti comunitari devono avere idee progettuali valide, rispettare i vincoli comunitari e ambientali a cui siamo soggetti come area e una volta presentati devono essere seguiti perché non camminano da soli, cosa che in questi anni abbiamo fatto con costanza.

Ora mi chiedo chi farà tutto questo se non c’è una buona squadra organizzata e preparata?

E lo dico perché altri Comuni si stanno organizzando, hanno avuto accesso a finanziamenti e inizieranno a presentare offerte turistiche interessanti.

La progettazione dei piccoli centri  con meno di 2.000 abitanti (misura 322) amplierà il livello qualitativo dell’offerta turistica dei prossimi anni.

Laceno o si riqualifica o precipiterà sempre più verso il basso, altro che vacche.

Se si pensa, come credo succederà, di ovviare a questo ricorrendo alle strutture tecniche della Comunità Montana si commette lo stesso sbaglio fatto negli anni precedenti, progetti a metà e interventi a spot.

Vorrei adesso porre alcune domande a cui spero sarà data risposta.

1. Se le associazioni bagnolesi servono tutte, indistintamente, e hanno a che fare con la montagna e vanno finanziate con i soldi delle radure (sic) perché l’Associazione Tartufai dei Monti Picentini (riconosciuta a livello regionale) che, a differenza di altri, con la problematica radure, ha molto a che fare non è stata invitata a nessun incontro ne tanto meno finanziata? Peraltro nella programmazione dei fondi del 2013 erano già previsti degli importi da destinare ad attività di valorizzazione del tartufo. Che fine hanno fatto? Perché è stato detto ad alcuni tartufai che non c’erano disponibilità per il 2013?

L’Associazione Tartufai negli ultimi anni è stata quella che sulle problematiche riguardanti il tartufo si è fatta maggiormente sentire, a livello regionale, ed è per questo presente al Tavolo di Concertazione Regionale con un proprio rappresentante il presidente Mario Donnarummo. L’Associazione Tartufai vive come tutte le altre autofinanziandosi con le quote che versano i propri soci e non è proprietà del sottoscritto o di qualche altro bolscevico che in questi anni hanno solo operato per creare una coscienza collettiva dei tartufai bagnolesi.

Questa “dimenticanza”, purtroppo, toglie l’alibi a tutte le discussioni fatte nei giorni scorsi.

2. Sembra una cosa banale ma per me importante, perché la recinzione intorno al lago non è stata risistemata?

Quella recinzione non è stata una pura esercitazione filosofica. Il lago andava isolato perché a) E’ considerata fonte primaria di rifornimento delle falde acquifere sotterranee e guarda caso l’unico anno che non c’è stata la famosa schiuma, nonostante la siccità verificatasi, è stato il 2012 anno in cui è stata realizzata la palizzata – b) Inquinare le acque è reato penale, cosa che gli allevatori sanno ma che spesso preferiscono ignorare. In ogni momento il procuratore di Sant’Angelo dei Lombardi, pardon Avellino, può iniziare azioni legali contro di loro e forse anche contro chi non prende provvedimenti. Quell’opera aveva ed ha l’obiettivo, per chi come me crede che gli allevatori debbano restare a Laceno, di tutelarli – c) La tutela doveva proseguire con altri interventi, già programmati, che non sto qui a raccontarvi, anche questi con più funzioni: 1. mantenere l’isolamento del lago – 2. renderlo più attrattivo per il turismo (sistemazione dell’area Erica) – 3. iniziare opere di sistemazione per renderlo più stabile – 4. tutelare le acque.

Come mai il pezzo che è crollato non è stato riparato? Eppure i soldi delle radure per farlo c’erano.

3. Come mai quando l’onorevole Brunetta, presidente della Fondazione Ravello, ha ottenuto 4 milioni di euro per le attività che svolge sulla costiera nessuna voce si è levata per ricordare alla Regione che il Comune di Bagnoli Irpino avanza 13 milioni di euro per impianti sciistici che nei prossimi anni non potranno più avere l’autorizzazione ad operare in quanto obsoleti? Praticamente un ulteriore schiaffo al ridotto turismo delle zone interne.

Mi è sembrato ridicolo che il sig. Pagnini, nei giorni scorsi, si mettesse a discutere della pagliuzza (vacche a Laceno) senza minimamente guardare alla trave che ha nell’occhio.

Comunque le staccionate servono perché creano le regole, gli obblighi e sono un impegno, un ponte di contatto, delle Amministrazioni con gli allevatori.

Ecco a cosa serve Palazzo Tenta. Ad accogliere le domande, le riflessioni, le considerazioni della gente, a permettere il confronto tra persone che la pensano diversamente e credo che a nessuno in questi anni, anche se notoriamente si sa che i componenti del consiglio di amministrazione sono un manipolo di bolscevichi, sia stata negata la possibilità di accedervi. La sola accusa che ho fatto in passato a questa Associazione, e che ribadisco oggi, è quella di essere troppo concentrata su Bagnoli mentre dovrebbe aprirsi al territorio circostante.

                                                                                                       

3 Commenti »

  • pietro pagnini scrive:

    Il signor Branca dovrebbe sapere che non faccio politica, non ho la presunzione di fare l’amministratore pubblico e neanche l’arroganza di credermi capace.

    Non solo, inviterei l’amministratore Branca a ricordare ai cittadini che la gestione del finanziamento dedicato all’ammodernamento tecnologico degli impianti del Laceno ė di competenza del Comune, nel quale è stato assessore…, quindi ci spieghi come ė stato possibile mandare in perenzione tale finanziamento di dodici milioni di euro …quali sono state le motivazioni….

    Spieghi inoltre come dal finanziamento riservato all’ente appaltante “Comune di Bagnoli Irpino” è possibile avviare le procedure di attivazione del bando o ci siamo scordati del concessionario…..
    Perché l’amministratore Branca, nello svolgimento delle proprie funzioni, amministratore e funzionario pubblico non ha erudito e continua a non rendere noto alla cittadinanza che dal 1975, per un atto di convenzione e cessione di suoli, per la durata di 58 anni, sul M. Raiamagra esercita un concessionario, con diritto di prelazione e si adopera, con esclusiva, per ideare, progettare, realizzare e gestire un complesso turistico invernale ed estivo, con risorse, rischi e responsabilità proprie.

    A tutt’oggi il concessionario, regolarmente riconosciuto soggetto ad ICI, è presente ed è impegnato a portare a regime tale complesso turistico, sempre e comunque con sacrifici e rischi propri.

    Certo, anche questa amministrazione non brilla sull’argomento impianti, ma si ė insediata da poco, vediamo cosa produce poi ne parleremo.

    Caro signor Branca la domanda sorge spontanea,
    tornando all’argomento finanziamento impianti, questo non rientrava nella PROGRAMMAZIONE della precedente amministrazione….?
    Troppo impegnata per la MONOROTAIA…..?

    O distratta da azioni di rigetto dei progetti presentati dal concessionario,

    – bacino di raccolta acque piovane a servizio dell’innevamento programmato – respinto per FORTE IMPATTO AMBIENTALE…..

    – misura 3.12, risorse riservate anche alle piccole attività ristorative con finalità agrituristiche – respinta per mancanza di titoli…!

    Oppure siete stati occupati a pensare come indurre in errore di ABUSIVISMO….. gli ingenui operatori del Laceno!

    Ma pensa…. che ridicolo….. siamo solamente operatori.

  • l.branca scrive:

    Non mi piace il dibattito personalizzato ma dico al sig. Pagnini che non deve preoccuparsi una risposta sugli impianti, e le altre cose, l’avrà ma non con i numeri risicati di 58 o 75 perché la cosa è molto più complessa di come la presenta.
    Non sarò io a farla vista la scarsa conoscenza che ho della “storia” delle sciovie e visto che la mia competenza non mi permette di farlo, ma l’avrà.
    Del resto ci sarà qualcuno che deciderà per entrambi qual è la verità: la Cassazione.
    E’ sulle vacche e gli allevatori, per i quali ho speso molto del mio tempo di amministratore per convincerli a costituire un’associazione che li rendesse più forti, che le chiedo di non pensare che sono un elemento folcloristico del Laceno (le ricordo che sono agronomo e figlio di allevatori per tradizione) perché sono una realtà economica importante, come gli operatori turistici, e per questo vanno rispettati.
    Le dico, inoltre, che sono quindici anni che lavoro a livello provinciale, con qualche risultato, sullo sviluppo territoriale quindi so quello che faccio.
    Il mio impegno amministrativo è stato “a progetto” e posso dire di averlo rispettato portando a casa (il Comune) quanto più potevo (la progettazione integrata del 10 settembre scorso e quella che verrà nei prossimi giorni), tutto finalizzato allo sviluppo del Laceno e a realizzare cose di cui si discute da decenni.
    Non la metta sul piano del rischio che corrono gli imprenditori perché fa parte della normale legge di mercato rischiare, altrimenti lei non sarebbe un imprenditore ma un dipendente pubblico come me. Io ho operato per la mia comunità e non ho niente da rimproverarmi, come lei suppongo lavori per la sua azienda.
    La vituperata monorotaia, che a lei e ad altri da tanta noia, come gli altri progetti rientra in un percorso programmato e pianificato assieme alla Cappella di San Pantaleone, alla prossima messa in sicurezza dell’entrata delle Grotte del Caliendo (dal basso) e ai percorsi di trekking e di mountain bike che vanno dal Colle Mulella al Colle del Fiume per ritornare a Laceno. Cose pensate per attivare un turismo ambientale costante durante tutto l’anno, e mi fermo qua.
    Posso solo dirle che ci sono persone molto interessate alla gestione, per fini agricolo-forestali, della monorotaia e perché no, in futuro, anche a fini turistici.
    Un ultima cosa, pensa che il sindaco Chieffo dopo aver lavorato dal 2008, appena insediato, con il progetto PIST abbia buttato alle ortiche 13 milioni di euro?
    E’ stato fatto tutto quello che si doveva fino all’ultimo momento.
    Forse il vicesindaco attuale, chissà come, riuscirà a risolvere l’inghippo. Speriamo bene.
    Questo cosa le fa pensare? Suppongo niente.
    Tanto lei, come me, fortunatamente non fa politica.

  • pietro pagnini scrive:

    Al signor Branca non piace il dibattito personalizzato ma pare si stia appassionando!! Conclude dicendo di non far politica ma l’approccio agli argomenti trattati……..!!!!!!

    Vorrei subito sgomberare il campo per quanto riguardano le questioni relative alla presenza di animali al pascolo sul Laceno. Per quel che mi riguarda, il pascolo libero a Laceno c’è sempre stato, c’è e continuerà per sempre ad esserci, con il piacere e la simpatia di tutti, la mia per prima. Cosa ancora manca è la regolamentazione dello stesso in relazione alla convivenza con l’attività turistica, ma per il futuro sono ottimista.

    La monorotaia, non crea alcun problema al sottoscritto (anzi è alquanto carina), ma sicuramente ne crea e ne creerà all’Ente Comunale, per il quale non è ancora chiara l’utilità dell’intervento! Facciamocene una ragione e magari ragioniamo per una soluzione sostenibile,eventualmente a finalità turistica.

    Caro signor Branca, quando si elude l’oggetto del contendere e si introducono argomenti, lasciando intendere, in modo strumentale, che sottosotto a breve si verificheranno “catastrofi” e problemi per il concessionario, derivanti dalla Cassazione, forse si intende far politica o…………..!!!!!!

    Proviamo a circostanziare ed apportare un contributo, sicuramente utile a tutti:
    il concessionario, anni or sono, ha dovuto presentare ricorso al Consiglio di Stato, in merito alla sentenza del T.A.R. di Salerno, riguardante l’impugnazione che il concessionario ha esercitato in merito a due note sindacali ed alcuni rigetti di concessioni edilizie da parte del Comune di Bagnoli Irpino.

    Ad oggi, anche nell’ipotesi che il Consiglio di Stato entri nel merito e decida favorevolmente per il Comune di Bagnoli Irpino, si aprono per quest’ultimo alcune possibilità, di poter avviare procedure nei confronti del concessionario e comunque, qualunque sarà la procedura scelta, dovrà o liquidare o indennizzare il titolare della concessione per riappropriarsi, con alcuni anni di anticipo, quanto concordato in convenzione.

    Nelle more che il Consiglio di Stato arrivi a decisione sulla questione, il Comune può attivare procedure di concordato con il concessionario per liberare il bene e attivare il bando di gara.

    È vero che qui la cosa si fa molto più complessa………!!!

    Diversa è la questione dei famosi 12.000.000,00 di euro,” finanziamento a favore del Comune di Bagnoli Irpino”il quale, liberato il bene in concessione, attiverà le procedure di gara con bando Europeo e vincerà il migliore tra i partecipanti!

    Il sindaco Chieffo, non ha potuto concludere la transazione con il concessionario, pertanto auspichiamo tempestività e produttività dall’attuale Amministrazione!

    Il Vicesindaco attuale..?….. certamente terrà conto di cio che è avvenuto con la precedente Amministrazione!

    Le polemiche possono anche diventare costruttive, continuando a non fare politica!!!!

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