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Cosa resta della sagra?

13.11.2013, Articolo di Domenico Nigro ’82 (da “Fuori dalla Rete” – Novembre 2013, Anno VII, n.5)

La trentaseiesima edizione della Mostra Mercato si è appena conclusa, è quindi giunto il momento di fare un bilancio della manifestazione. Al di là delle cifre (a dire il vero di difficile quantificazione), è evidente come la Mostra Mercato del Tartufo sia divenuta un evento consolidato ed affermato a livello interregionale, conosciuta praticamente a tutti e da tutti apprezzata. La massiccia partecipazione avutasi anche in questa edizione è la dimostrazione lampante della grandezza raggiunta dall’evento.

È lapalissiano dire che l’organizzazione e la gestione dell’evento va migliorata costantemente, sarebbe opportuno avviare già ora un’analisi critica dove poter evidenziare tutti gli aspetti che andrebbero migliorati sia per la gestione dell’ordine pubblico che per la valorizzazione della qualità dei prodotti offerti. Al di là dei problemi e delle criticità che emergono, resta il dato positivo di un evento creato dai bagnolesi con impegno e costanza, che ha la capacità di mostrare le potenzialità che il nostro paese può esprimere.

L’immagine che Bagnoli mostra nella tre giorni di ottobre stride fortemente con quella che il paese dà nel resto dell’anno; soprattutto, è evidente la differenza con Laceno e l’immagine che esso trasmette, ovvero quella di luogo abbandonato a se stesso, poco curato, dove vige una sorta di totale anarchia. Se c’è un limite vero che la Mostra mercato ha è quella di essere rimasta una sorta di mosca bianca; non si è mai riusciti a esportare il modello sagra nel resto dell’anno, lasciandola come evento a sé stante e non come traino per un lancio definitivo del turismo.

La Mostra mercato ha la sua forza nel riuscire a combinare insieme gastronomia, ambiente, prodotti tipici e cultura (quest’ultima a dire il vero negli ultimi anni è stata alquanto accantonata) dando vita ad un mix vincente, capace di accontentare una vasta e differenziata platea di visitatori. Tuttavia, il fatto che la Mostra mercato è stata lanciata dall’attività dei privati e non dall’impegno degli operatori turistici (la cui presenza all’interno della  manifestazione è divenuta più forte solo negli ultimissimi anni) ha reso l’evento una semplice e ghiotta occasione di guadagno e non un trampolino di lancio per l’intero sistema turistico. È evidente come l’interesse di un privato cittadino è quello di guadagnare il più possibile dall’evento viceversa, l’operatore turistico (qualunque sia il ruolo che occupa) dovrebbe avere a cuore l’interesse a pubblicizzare il proprio prodotto da vendere nel corso dell’anno.

Spesso gli operatori turistici hanno guardato con diffidenza alla Mostra mercato, preferendo restare a guardia del proprio orticello piuttosto che entrare con forza nell’evento per sfruttarne gli indubbi benefici. Le discussioni pre e post evento sono incentrate tutte su aspetti connessi agli stands (ubicazione, costi e quant’altro), ma non si è mai veramente ragionato su cosa fare perché, partendo dalla Mostra mercato, si possa avviare un percorso di costante crescita turistica. In sostanza, nel corso di tutti questi anni, abbiamo invogliato le persone a venire alla Mostra mercato, ad invadere Bagnoli e ad intasare le strade d’accesso; a chi però è venuto non abbiamo mai trasmesso la curiosità e la voglia di tornarci in un altro periodo dell’anno, per ritrovare tutto quello che abbiamo esposto nella tre giorni dell’evento.

La filosofia del voler tutto e subito, la mancanza di investimenti in infrastrutture e promozione pervadono il nostro fare turismo che resta ancora una chimera; vi èun misero mordi e fuggi i cui effetti positivi sono legati a fattori esterni e non ad una vera programmazione di sviluppo del luogo.

Cosa resta quindi della sagra? Ritengo un paese a due facce: da un lato quella che mostra Bagnoli impegnato (per soli tre giorni) a mettere in vetrina i suoi innumerevoli gioielli da far ammirare a tutti, mettendo in campo la capacità di far fronte a tante problematiche con ingegno e dedizione (cosa apprezzata da molti visitatori); d’altro lato  emerge un paese in attesa che qualche messia venga a cambiarlo, ancora illuso che qualche vecchio politico sappia regalare benessere e fondi da investire (non si sa come), incapace di scrollarsi di dosso l’immagine dello “studente intelligente che non si applica”, che non riesce a valorizzare Laceno e i suoi tesori, a dare sviluppo concreto al turismo (unico vero volano di crescita economica ed occupazionale del paese).

La sfida è quella di partire dalla Mostra Mercato per realizzare un turismo annuale che attiri a Laceno e Bagnoli persone sia per il turismo invernale che per quello estivo, purtroppo siamo ben lontani da vincere (anzi da cominciare a giocare) questa sfida.

                                                                                                       

1 Commento »

  • Lucarchitec scrive:

    Si dovrebbe fare un quadro di questo articolo: ciò che tutti (i sani di mente) pensano, ma nessuno dice.

    Ottimo.

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