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L’Irpinia a Gesualdo dice no al petrolio

23.12.2013, Ottopagine

Sindaci, associazioni e cittadini ora chiedono un modello di “sviluppo ecologico”. «Su rifiuti e trivellazioni il nostro territorio è sotto attacco, la Regione si fermi…»

L’Irpinia ha risposto. Ieri a Gesualdo sono arrivati in tanti, oltre 500 manifestanti, per la marcia contro le perforazioni petrolifere. E’ andata oltre le aspettative e molti hanno voluto manifestazione per l’ambiente sano, quello che ancora resiste ed esiste, e a favore di un territorio con vocazione agricola, culturale e verso uno sviluppo eco sostenibile.

“A terra è a nost e nun s’adda tuccà” è stato uno dei ritornelli intonato più volte durante la grande protesta per le vie di Gesualdo per scongiurare le trivellazioni alle porte. Ieri non solo i cittadini di Gesualdo, ma l’intera Irpinia ha voluto dimostrare a denti stretti l’attaccamento ad un territorio che potrebbe essere martoriato prestissimo dalle perforazioni in cerca di petrolio.

Associazioni, comitati, scuole, amministrazioni, rappresentati di diverse organizzazioni, famiglie e delegazioni arrivate da ogni parte dell’Irpinia, tutti con l’obiettivo unanime di dire “No al petrolio in Irpinia”. Tra i manifestanti anche il principe Carlo Gesualdo arrivato sul luogo del delitto, in contrada Lugo, dove ad attenderlo c’era una trivella metaforica che invece del petrolio ha trovato l’oro nero d’Irpinia:l’aglianico. Accanto alla popolazione hanno sfilato tutti gli imprenditori agricoli a bordo di trattori e bandiere No Triv e numerosi ovini. Significativo il messaggio lanciato dal coordinamento No Triv Basilicata: “il nostro augurio è che possiate vincere la battaglia che noi, purtroppo, abbiamo perso”.

Una manifestazione organizzata a favore delle produzioni locali, della storia di un territorio che si è sempre contraddistinto per le sue bellezze non solo storiche, culturali e architettoniche, ma per la qualità dei prodotti provenienti dalla terra, dalle numerose coltivazioni e dalle origini indelebili di un posto nel modo con aria e paesaggi sani: la verde Irpinia. Una terra che, seppur risparmiata negli ultimi anni dal terremoto, è purtroppo ad altissimo rischio sismologico.

Insomma, ieri si è trattato solo di una fase della lotta cominciata un anno fa, e che a singhiozzio è riuscita a coinvolgere, seppur con numerose difficoltà, molte persone irpine, ma che non finirà sicuramente qui. Un atto che è solo l’inizio del coro di protesta che da qui ai prossimi giorni si farà sentire sempre più imponente. Una battaglia per la vita, per le acque, per l’aria salubre, per la salute, per la salvaguardia dell’agricoltura, dei beni paesaggistici e dei beni storico-architettonici.

Il coordinamento irpino No Triv Irpinia Beni Comuni e il comune di Gesualdo, da tempo stanno portando avanti un processo di sensibilizzazione, con l’obiettivo di coinvolgere innanzitutto la popolazione ad un’attiva partecipazione, ma anche i rappresentanti del territorio irpino presenti sia in parlamento che in regione.

“E’ stata sottoposta all’attenzione di politici una documentazione per far comprendere loro che c’è un’incompatibilità tra le trivellazioni, e dunque la ricerca del petrolio, e l’attuazione dei piano di sviluppo per i nostri territori – ha spiega il primo cittadino Domenico Forgione -. La nostra è una zona caratterizzata non solo da agricoltura fiorente e produzione di qualità, ma si tratta del centro imbrifero più importante del meridione d’Italia. Le acque dei nostri territori vanno ad alimentare anche altre regioni e non possiamo permetterci di inquinare le nostre falde. Dunque parliamo di forti ripercussione da parte delle trivelle, oltre che sul territorio e da un punto di vista ambientale, anche alle acque e al sottosuolo”. Il popolo in marcia ha detto basta: “Vogliamo risposte da chi siede sulle poltrone del parlamento e della Regione – hanno spiegato in coro e arrabbiati -. Vogliamo sceglierci il futuro che non è nelle trivelle, ma in una vocazione agroalimentare di eccellenza, nell’architettura, nella storia e tradizioni”. “Se in Parlamento non dovesse esprimersi la volontà popolare – hanno detto ieri a chiare lettere gli organizzatori della manifestazione e le persone che vi hanno partecipato -, la battaglia continuerà con una legge di iniziativa popolare per un referendum nazionale. Noi oggi diciamo di essere contro le multinazionali petrolifere e la politica economica dei vari governi che si sono succeduti, che vuol ridurre il Mezzogiorno appenninico e marittimo a colonia delle multinazionali petrolifere”. Tanti i temi trattati durante gli interventi svolti in piazza, a partire dal caso “acqua come bene comune”, all’agricoltura e la produzione locale, per passare alla salute e alla tutela dell’ambiente. “Siamo in un punto di non ritorno – hanno detto – e si tratta di una tragedia che è narrata attraverso due discariche, Pustarza e Difesa Grande, l’elettrodotto che deturperà per sempre l’Abbazia del Goleto, la centrale elettrica a biomasse della Ferrero, la chiusura dei Tribunali e degli Ospedali, l’Isochimica, e l’inquinamento dei fiumi Calore e Sele passando per l’Alta Capacità e la bretella Lioni – Grottaminarda senza dimenticare la Pavoncelli bis. L’Irpinia è sotto attacco e come tale ha diritto di difendersi perché il territorio va tutelato e salvaguardato da morte certa”.

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23.12.2013, Il Corriere

Trivellazioni, l’Irpinia dice no

Una manifestazione imponente tra slogan e cori di lotta. Mille in piazza

Le hanno cantate e suonate a coloro i quali vogliono portare avanti le trivellazioni nel territorio irpino e ufitano in particolare. Circa mille le persone che hanno partecipato alla giornata di mobilitazione voluta dal coordinamento dei comitati No triv Irpinia – Sannio e dai comitati Irpinia beni comuni.

Chiamati alla manifestazione cittadini, amministratori,associazioni e nonostante la giornata fredda e gli appuntamenti sportivi domenicali in piazzale Fiera, luogo del concentramento prima della partenza del corteo, sono arrivati davvero in tanti. I primi sul posto gli organizzatori, da Carmine Cogliano ad Annibale Cogliano e tutti i giovani di Gesualdo impegnati nel comitato a difesa del territorio.

Man mano sono giunti sul posto i sindaci dei Comuni vicini e interessati pure loro dalle trivellazioni. A cominciare dal padrone di casa, il sindaco di Gesualdo e quindi sindaci o amministratori dei Comuni di Nusco, Sant’Angelo dei Lombardi, Conza della Campania, Bonito, Montemarano, Torella, Caposele, Montella, Grottaminarda, Castelbaronia, Villamaina. All’appuntamento erano presenti i sindacalisti della Cgil Antonio Famiglietti e Giovanni Villani, rappresentanti dei partiti, del PD, Sel, PdCI, Rifondazione Comunista, Nuovo Centro destra. Presenti anche gli ex consiglieri provinciali Franco Di Cecilia e Amalio Santoro. Gli ex consiglieri regionali Roberto Ziccardi e Angelo Giusto. Ha partecipato anche il presidente provinciale dell’Anpi, Giovanni Capobianco e il candidato sindaco ad Ariano dei Popolari, Alessandro Ciasullo. Una partecipazione massiccia di cittadini, con personaggi che hanno o hanno avuto ruoli importanti a livelli locali e provinciali: i vecchi consiglieri provinciali come Rocco Pignatiello e Franco De Guglielmo, vecchie rappresentanze al Parlamentino e nuovi come appunto Ciasullo di Ariano Irpino. Risaltavano invece alcune assenze di amministratori di comuni confinanti. Ad allietare la giornata anche uno zampognaro ed un gruppo folk. Il corteo è partito alle 16, come previsto, ma non era affatto scontato. Gli organizzatori temevano una partecipazione minore e tanti dubbi sono stati esternati durante l’attesa dell’arrivo in piazzale Fiera. Quando invece, come recitava uno striscione, “iomara in piena”, le persone hanno affollato il luogo del concentramento, sospiri di sollievo e via alla marcia contro le trivellazioni. Giovani senza paura e senza timori reverenziali nei confronti dei grossi nomi impegnati in questa vicenda, hanno intonato slogan e canzoni di un solo tipo, di lotta. E quindi al grido che si “venderà cara la pelle” contro le trivellazioni e “Irpinia e Sannio paura non ne hanno” si è snodato lungo le strade della cittadina il corteo. Impressionante vedere dall’alto il serpentone di gente che marciava a difesa del proprio territorio.

Davanti i bambini, ed uno striscione del comitato no triv, alle loro spalle i sindaci in fascia tricolore e gli amministratori dei comuni che lottano contro le trivellazioni. A seguire tutti gli altri, partiti, sindacati, associazioni e cittadini. Ma soprattutto tanti giovani. Erano loro a riscaldare la giornata chiedendo di vivere in un ambiente sano e di non rubare loro il futuro. Giunti sul luogo dove sono previste le perforazioni, si sono uniti numerosi trattori. Prima di continuare però spazio allo spettacolo e alla fantasia. “Una risata vi seppellirà”, si diceva a proposito di un rivoluzionario cubano, Camilio Cienfuegos, e, quindi, gli organizzatori del comitato hanno voluto dare una svolta umoristica alla iniziativa anti perforazione. Due gesualdini in costumi d’epoca hanno recitato una poesia ed una simpatica scena. Uno impersonando il principe Carlo Gesualdo, ha recitato una “Ode al petrolio” ed è stato applauditissimo, poi insieme hanno iscenato una ipotetica perforazione da cui è venuto fuori del liquido. Una bottiglia rappresentava il petrolio ma all’interno c’era del vino che i due hanno gradito e gustato. E intanto, quasi come se fossero tutti impegnati contro le trivellazioni, che potrebbero causare problemi all’agricoltura e al mondo intorno, arrivava un pastore con le sue pecore che rientravano dal pascolo.

Quindi il rientro in pieno centro cittadino ed era davvero impressionante il passaggio di trattori e corteo di manifestanti, applauditi dai pochi cittadini che erano rimasti in casa e si affacciavano sulla porta e sulle finestre per dimostrare solidarietà. Quella che gli organizzatori avevano temuto che non ci fosse e che avrebbero gradito lungo l’intero percorso.

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LE FOTO
(di Yuri Buccino)

                                                                                                       

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