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La necessità del Laceno …

31.12.2013, Articolo di Domenico Nigro ’82 (da “Fuori dalla Rete” – Dicembre 2013, Anno VII, n.6)

Trattare del turismo in un articolo è cosa semplice ma al tempo stesso complessa, considerando che è facile utilizzare in frasi retoriche e ripetitive. Del resto, quando si parla o si scrive del Laceno si finisce spesso per dire sempre le stesse cose: critiche, lamentele e in generale frasi testimonianti un profondo senso di sconforto.

La situazione in cui versa il turismo bagnolese è sotto gli occhi di tutti: Laceno vive in uno stato di anarchia che genera, di conseguenza, una sensazione di abbandono ogni volta che si avverte ogni volta ci si metta piede. Inutile provare a fare un riassunto delle responsabilità: troppe persone e troppe situazioni da citare; la crisi del Laceno è figlia di una cattiva gestione politica e amministrativa iniziata da decenni. Onestà intellettuale impone di salvare l’attuale amministrazione: sei mesi di attività sono pochi per poter pretendere epocali cambiamenti. Tuttavia i primi passi mossi fanno presagire che il trend negativo non è destinato a cambiare (almeno non a breve); la speranza è di essere clamorosamente smentiti, ma nel futuro (almeno prossimo) miglioramenti non se ne intravedono.

C’è un errore di fondo su cui poggiano le politiche sul turismo approntate da questo paese in questi decenni: a mio avviso non si è mai creata nella classe politica la mentalità giusta che permetta di guardare al turismo come fonte primaria ed essenziale dell’economia bagnolese, si è sempre considerato Laceno come mera appendice di Bagnoli. Sono convinto che chi amministri Bagnoli dovrebbe operare essenzialmente e quasi esclusivamente sul Laceno, destinando ad esso risorse economiche e impegni progettuali, attuando nel paese (inteso come centro urbano) un’attività di ordinaria amministrazione (salvaguardo la necessità di interventi straordinari di manutenzione). So bene che questa idea è minoranza nel paese, del resto altri (tra cui qualche collaboratore esterno dell’attuale amministrazione) hanno in mente una trasformazione del Laceno in senso fortemente peggiorativo.

Puntare sul Laceno è necessario per risollevare il nostro paese, per ridare sostanza alla nostra economia. In un periodo di crisi economica devastante, dove non si può contare (speriamo per un periodo limitatissimo) sugli introiti derivanti dalla lavorazione delle castagne, il rilancio del Laceno  rappresenta una straordinaria opportunità di sviluppo economico capace di trainare non solo Bagnoli ma l’intera Alta Irpinia. Non aver compreso questo ha rappresentato, e lo rappresenta tutt’ora, un errore, i cui negativi effettivi si ripercuotono nel presente e continueranno a farlo nel futuro.

Per ora le politiche turistiche sono essenzialmente limitate ad una speranza: l’arrivo di fondi pubblici per infrastrutture (i famosi 12 milioni….). Tutti aspettano l’intervento di qualche politico che accorra in aiuto. Tuttavia, non essendo intervenuti quando erano in auge, non si capisce perché debbano farlo adesso che il loro potere va spegnendosi. Soprattutto, molti politici locali non hanno ancora compreso che il mondo è cambiato, che di finanziamenti a fondo perduto non ne esisteranno più e che soldi pubblici potranno arrivare solo in presenza di validi progetti, capaci di incidere sull’economia e nella società, che dovranno necessariamente avere obiettivi chiari da conseguire in tempi certi. Pensare che qualche politico possa “regalare” soldi è come credere alla befana: una pura illusione.

Laceno non può aspettare che la politica capisca i cambiamenti in atto, necessita di tanti urgenti interventi. Occorre rimboccarsi le maniche e cominciare a recuperare il tempo perduto. È necessario che tra gli enti pubblici e privati si crei una reale sinergia. Occorre un protocollo d’intesa che unisca non solo l’Amministrazione comunale e il Consorzio degli operatori ma anche altri enti che hanno competenza sul Laceno. Un protocollo da cui nasca un rapporto di collaborazione che individui concretamente i compiti di ciascun ente e le responsabilità ad esso collegate. Urge creare una struttura manageriale che guidi e coordini gli interventi che, da un lato individui e progetti infrastrutture, le aree a cui destinarle e la loro gestione, e dall’altro attui un’azione efficace di promozione del territorio ridando piena attrattività a tutto il territorio. Bisogna fare sistema, mettere da parte personalismi ed egoismi inutili; bisogna ridare vita al villaggio turistico, operare quei piccoli interventi necessari a creare un’immagine diversa, e non quella di landa desolata a cui si assiste oggi. Occorre mettere in piedi regolamenti per l’utilizzo del territorio, individuando i luoghi a cui destinare i vari settori per tutelare tutte le economie operanti sul Laceno accompagnandoli con controlli rigidi e continui per colpire (e non giustificare) chi, con troppa facilità, distrugge il territorio abusando del suolo, della flora e della fauna.

Parlando del Laceno con tante persone che incontro nei vari tribunali che frquento, sento ripetermi una frase: come potete sperare che vi aiuti la Regione o qualche altro ente, se voi bagnolesi non vi date da fare per cambiare le cose? Questa domanda la giro a chi oggi ha il dovere di agire, aspettando che qualcuno risponda con i fatti e non con le solite retoriche parole.

                                                                                                       

3 Commenti »

  • dmd scrive:

    Bravo Domenico, un buon articolo sulla situazione turistica, di stallo, sul Laceno.
    Voglio solamente porre alcuni dubbi e perplessità (che spero si dissolveranno in maniera positiva) all’attenzione di tutti.
    Premetto che, anche se solamente in modo verbale, tali perplessità già sono state esposte a membri della maggioranza.
    Ebbene:
    da indiscrezioni generali si è appreso che il progetto di “Realizzazione di impianti specifici ed automatici nella località Settevalli e Rajamagra” benchè approvato e stanziato dalla Regione Campania, risulti ancora nello stato di “non avviato”.
    E’ noto che:
    – il periodo di programmazione 2007-2013 del Fondo Aree Sottouti-lizzate ha appunto come scadenza ultima il 31.12.2013;
    – negli ultimi giorni è stata paventata la possibilità di restituzione dei finanziamenti europei non spesi;
    – Il Ministro Trigilia (in conferenza stampa il 26 agosto e sull’«Unità» il 27 agosto) e Sergio Rizzo (il 24 agosto sul «Corriere della Sera») hanno correttamente ricordato che sono 30 i miliardi avanzati di Fondo Sociale Europeo (FSE) e Fondo Europeo di Sviluppo Regio-nale (FESR); occorre aggiungere quasi 8 miliardi residui del Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale (FEASR);
    – Rosetta D’Amelio consigliera regionale del Pd e presidente della commissione Politiche Giovanili durante il convegno “La buona politica, dai borghi ai territori” a Castelvetere ha asserito che: «La Regione Campania sui fondi europei 2007-2013 ha speso poco e male tanto che è costretta a restituire all’Europa circa due miliardi e mezzo di euro».
    Si spera, in virtù della odierna scadenza del 31.12.2013, che lo status di “progetto non avviato” non intacchi la possibilità beneficiare del tanto atteso finanziamento.
    Voglio ricordare a tutti che se questo tanto atteso finanziamento dovesse arrivare (ormai la stampa locale ed esponenti della maggioranza lo danno per certo, e lo spero anche io) tutto l’altopiano del Laceno verrà valorizzato. Quindi se i privati, gli imprenditori turistici, e la parte pubblica opereranno in modo unito e collaborativo (lo so che è un utopia!) si avrà un netto rilancio dell’unica stazione sciistica della regione Campania, e di concerto di tutte le attività presenti sull’altopiano e dell’economia locale.
    Spero che tutto ciò si avveri il prima possibile.

    Un migliore 2014 a tutti voi.

    Dario Di Mauro ’81

  • redazione scrive:

    Commento di Nello Molinari (da facebook);

    “Dalla lettura dell’articolo del sig. Domenico Nigro , si ha la decrizione perfetta della situazione turistica del Laceno- un plauso all’articolista che con la sua perfetta ed incontestabile esposizione descrittiva centra il cuore della questione.Ha ragione !!

    Eppure, la materia prima, per lo sviluppo ed il benessere della comunità bagnolese, è in loro disponibilità, serve solo un’attento e costruttivo intervento di sviluppo ottenuto con l’impegno , non parole, degli attuali amministratori, sia di maggioranza che di minoranza; perchè la comunità è rapprsentata da tutti loro ,eletti dal popolo.

    Qualsiasi azione o intervento ,deve avere l’unico scopo:
    il benessere dei cittadini, da essi rappresntati !!-

    Bravo Domenico !!! hai aperto una discussione fondamentale
    volta a creare il benessere dei giovani bagnolesi !!!

  • pietro pagnini scrive:

    In sintesi la necessità consiste nel poter disporre delle risorse economiche necessarie, di operatori turistici capaci e non ultimo di amministratori efficienti e all’altezza delle potenziali risorse….

    Detto così appare elementare…. proviamo a svilupparlo

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