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Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

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Piogge e neve per tutti. Ma lo scirocco …

27.01.2014, Articolo di previsione meteo (di Michele Gatta)

Puntualmente, come previsto, è arrivata la neve in appennino anche a quote di collina sulle regioni centrali, a 600/700 metri sui rilievi dell’Irpinia. Praticamente un primo affondo freddo, ma non gelido, ha riportato le temperature più vicine a valori consoni al periodo.

La situazione meteorologica vede una dinamicità atmosferica che ci porta a prevedere, ancora per diversi giorni, un tempo decisamente instabile su tutto il territorio nazionale.

Ma cosa dobbiamo aspettarci concretamente per i prossimi giorni nelle varie zone italiane? Per questo ci avvaliamo di uno schema riassuntivo che spiega quali scenari dovrebbero manifestarsi nelle diverse regioni:

Nord-Italia: nella giornata di martedì 28 gennaio il tempo tenderà a peggiorare in Emilia-Romagna, con neve in pianura. Fra la serata di martedì 28 e le giornate di mercoledì e giovedì, la neve farà la sua comparsa fino in pianura sui settori occidentali, in trasferimento verso la pianura padano-veneta. Le temperature resteranno invariate.

Centro-Italia: fra le giornate di martedì 28 e mercoledì 29 avremo piogge diffuse e neve in collina. Temporaneo miglioramento nella seconda parte di mercoledì. Dalla nottata nuovo peggioramento che sarà più marcato nella giornata di giovedì, quando la quota neve tenderà a salire fin verso i 1000 metri. Le temperature sono previste in leggero aumento.

Sud-Italia: Nella prima parte di martedì 28 ci attendiamo ancora delle precipitazioni che saranno nevose intorno agli 800 metri sull’appennino campano, sopra i 1000 metri sulle altre regioni. Miglioramento a partire dalla Campania. Nuovo peggioramento da mercoledì sera a partire dalle zone più occidentali, con piogge in intensificazione e neve sulle cime appenniniche della Campania intorno ai 1400 metri. Più in alto altrove.

Nella giornata di giovedì intensificazione dei fenomeni con piogge e temporali soprattutto nelle regioni del basso versante tirrenico. I venti di scirocco faranno salire le temperature relegando la neve sulle cime più alte dell’appennino.

Il tempo non sembra migliorare per il fine settimana. Addirittura secondi i dati in nostro possesso, una nuova depressione in formazione fra le coste africane e la Sicilia porterà ulteriori precipitazioni, anche diffuse un pò su tutto il territorio italiano.

La neve cadrà copiosamente sulle Alpi. Sugli appennini in virtù di un’ulteriore risalita delle temperature avremo piogge a tutte le quote. Solamente da domenica 2 febbraio, qualche nevicata potrebbe attestarsi sui 1000 metri sull’appennino centrale, intorno ai 1300 metri su quello meridionale.

Ma il mese di febbraio come potrebbe presentarsi? Dopo la parentesi simil-invernale dell’ultima settimana di gennaio, una fase interlocutoria va messa in preventivo. Non escludiamo che l’alta pressione possa spingersi verso il mediterraneo, resettando un pò tutta la fase dinamica degli ultimi giorni di gennaio e l’ inizio del mese di febbraio.

Ma non crediamo che tale ed eventuale evoluzione possa essere duratura. Infatti controllando ed esaminando le manovre di riscaldamento in stratosfera, è ipotizzabile che tale manifestazione non possa che trasferire i suoi effetti in troposfera.

Il vortice polare è visto frantumarsi con uno “slit” che poterà il suddetto a creare due lobi che condizioneranno le sorti del mese di febbraio. Come?

Importantissimo sarà la traiettoria che subiranno i suddetti lobi. Chiaramente, ad oggi, non è ancora ipotizzabile sapere come evolverà tale manovra. Avremo modo di tornarci nei prossimi aggiornamenti.

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23.01.2014, Articolo di previsione meteo (di Michele Gatta)

Meteo Campania: arriva la neve!!!

La Campania nei prossimi giorni entrerà in una fase di tempo più freddo e instabile. Fino alla fine del mese di gennaio il “trend” sarà proprio caratterizzato dall’arrivo nella nostra regione di varie perturbazioni, intervallate da temporanei miglioramenti.

I fronti perturbati sebbene proverranno dall’Europa nord-occidentale, avranno al loro seguito l’apporto non solo di aria polare marittima ma in parte anche di quella più fredda di origine artica.

Comunque non dobbiamo attenderci l’arrivo di un’ondata di freddo particolare, diciamo che le temperature scenderanno disotto le medie del periodo. Questa evoluzione favorirà l’arrivo della neve nella nostra regione e permetterà l’apertura della stagione invernale nelle località sciistiche.

Possiamo anticipare che fino alla fine del mese avremo più volte l’occasione di vedere cadere la neve, anche abbondante, nell’entroterra irpino a quote mediamente al di sopra dei 900 metri (con qualche sconfinamento temporaneo anche a quote più basse).

Già nella giornata di venerdì 24 gennaio avremo precipitazioni su tutta la regione, con la neve che dapprima cadrà a quote prossime ai 1000 metri e successivamente è vista scendere a quote anche più basse. Non escludiamo che nei rovesci più intensi la neve potrebbe imbiancare anche zone intorno ai 700/800 metri.

Dalla tarda mattinata/pomeriggio di sabato 25 dovremmo assistere ad un graduale miglioramento del tempo. Per il tempo dei giorni successivi torneremo con un apposito editoriale nei prossimi giorni, sperando di dare una previsione più affidabile possibile.

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20.01.2014, Articolo di previsione meteo (di Michele Gatta)

Arriva la neve in appennino. Ma il dopo???

Da vari giorni stiamo seguendo con estrema attenzione l’evoluzione meteorologica che ci propongono i vari modelli di previsioni. L’intento è quello di cercare di darne un’interpretazione più realistica possibile. Lo sforzo, ve lo assicuriamo, non è indifferente. Il tutto è spiegato dalle difficoltà che gli stessi modelli trovano nell’inquadrare l’evoluzione del tempo anche a pochi giorni. Puntualmente troviamo situazioni che non trovano conferme nemmeno in 2 uscite consecutive giornaliere.

In questi casi bisogna procedere con estrema prudenza e cercare di intuire, attraverso anche la nostra esperienza, quale sviluppo è più probabile che possa realizzarsi.

Sostanzialmente è in atto un cambio di circolazione che non viene ancora inquadrato bene dai modelli. Andare oltre la previsione a 3 o 4 giorni si rischia di prendere delle cantonate anche clamorose.

Riteniamo di spiegare anche ai meno avvezzi cosa sta succedendo: sull’Europa nord-orientale si è formato un cuscinetto di aria molto fredda che contende alle correnti atlantiche il dominio proprio del nostro continente. Contemporaneamente l’onda pacifica Aleutinica inviando calore verso la zona polare, innesca una sorte di “domino” che oltre a portare ancora un’ondata di gelo negli Stati Uniti d’America potrebbe condizionare anche il tempo in Europa.

Sostanzialmente questa manovra permetterà all’alta pressione delle Azzorre di elevarsi verso le latitudini settentrionali europee. In questo modo le correnti atlantiche non possono più invadere il mediterraneo e quindi l’aria fredda artica in discesa dalle zone polari avrebbe  via libera per raggiungere la nostra penisola, con un contributo di aria più fredda continentale presente sulla Russia europea.

Quello che ancora i modelli non inquadrano con una certa affidabilità è il fatto che l’alta azzorriana non sembra in grado di allungarsi fin verso le zone settentrionali europee. La sua elevazione sembra solo parziale ma comunque in grado di determinare una fase più strettamente consona al periodo.

Fatta questa doverosa premessa, possiamo confermare la continuazione di una fase perturbata per l’Italia almeno fino alla giornata di venerdì 24 gennaio, con mercoledì 22 gennaio, giornata sostanzialmente di tregua.

Avremo finalmente la comparsa della neve anche sui rilievi appenninici a quote via via più interessanti. Non escludiamo che le precipitazioni nevose possano interessare anche quote sotto i 1000 metri dell’appennino campano.

La situazione meteorologica potrebbe proseguire con l’avvento dei primi freddi sulla nostra penisola a partire dalla prossima settimana, ma ribadiamo che questa eventuale evoluzione è obiettivamente labile. Ne riparleremo.

                                                                                                       

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