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Alle europee di maggio voto TSIPRAS perché …

14.03.2014, Email  di Luciano Arciuolo

Negli ultimi 10 anni, tra i cittadini europei, la percentuale di quelli che credono nell’Europa si è dimezzata. E’ un dato che io ritengo sconvolgente, soprattutto se si tiene conto che sentirsi cittadini europei ha dato, al nostro continente, il più lungo periodo di pace della sua storia. Ma se è così il motivo c’è, eccome. L’Europa oggi è vista come una madre maligna, che ha contribuito ad aggravare una crisi mondiale e che ha affamato molti dei suoi figli. E in effetti in altri posti del mondo la risposta alla crisi è stata diversa e la gente ha sofferto meno che da noi le conseguenze della depressione economica.

I paesi del Nord Europa, con la Germania in testa, hanno imposto il loro punto di vista, mettendo il rigore nei conti molto prima della necessità di creare lavoro, di offrire, soprattutto ai giovani, una prospettiva diversa da quella di una disoccupazione senza via d’uscita.

Diciamoci la verità: le ricette economiche dell’Europa, e del Fondo Monetario Internazionale, hanno aggravato le conseguenze della crisi in paesi come la Spagna, l’Irlanda, il Portogallo, l’Italia e, soprattutto, la Grecia. Si è innescato un circolo vizioso e perverso tra Crisi-Rigore Finanziario-Depressione-Nuova Crisi dal quale non si riesce ad uscire e dal quale, comunque, rischiamo di uscire con le ossa rotte (imprese che hanno chiuso, disoccupazione difficile da sconfiggere, abbassamento del tenore di vita delle fasce più deboli della popolazione…).

Il Nord Europa ha voluto affermare il proprio primato (quello della finanza, delle banche, di un rigore finanziario a senso unico…), forte delle proprie migliori condizioni di vita.

Mi viene da ridere, pensando a come i valori della civiltà escano stravolti da questo modo di pensare e di agire: quando in Grecia Socrate, Platone ed Aristotele ponevano le basi della nostra cultura e del nostro stesso modo di vivere, in Germania o in Danimarca avevano appena imparato ad accendere il fuoco… Del resto, la nostra è la civiltà dell’Avere e non dell’Essere, della Finanza (magari creativa…) e non del Lavoro!

Occorre invertire il modo di pensare l’Europa e, se mi consentite, non può farlo il candidato socialdemocratico tedesco Schultz, il quale, in patria, si è alleato con la Merkel senza riuscire a spostarne nemmeno di un centimetro le scelte economiche di fondo e l’indirizzo dato alle politiche europee. No (lo dico a quelli del mio partito), con Schultz l’Europa non cambierà.

Per questo, contro le indicazioni del Partito Democratico, io voterò convintamente il candidato delle Sinistre Europee, il greco Tsipras, perché solo da quella parte può uscire l’inversione di tendenza capace di dare una svolta alle politiche europee stesse, capace di mettere la civiltà e la qualità della vita davanti alle esigenze della finanza e di chi, in questi anni, ha visto crescere il proprio tenore di vita, a discapito di quanti hanno trovato la miseria e, magari, la morte.

                                                                                                       

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