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#InvasioniDigitali in Irpinia, e gemellaggio fu …

29.08.2014,  A cura di Anna Elena Caputano (*) (da “Fuori dalla Rete” – Agosto 2014, Anno VIII, n.4)

Prendi tre giorni tra aprile e maggio, due cittadine irpine, un gruppo di ragazzi appassionati di cultura “armati” di fotocamera, videocamera, smartphone, iPhone, un evento speciale, un patrimonio storico-artistico e paesaggistico tutto da scoprire ed ecco le #InvasioniDigitali.

La manifestazione, nata da un’idea del blogger Fabrizio Todisco, giunta quest’anno alla sua seconda edizione, si contraddistingue per la sua capacità di coniugare la tecnologia alla cultura per una sfida a colpi di tweet e di post sui vari social network.

Anche l’Irpinia ha partecipato all’evento e quest’anno si è creato uno speciale gemellaggio  tra i comuni di Solofra e Bagnoli Irpino (dove si è svolta per la prima volta mentre la cittadina della concia era alla sua seconda volta, ndr).Le tre giornate culturali sono state organizzate dalle associazioni culturali A.S.Be.Cu.So (Associazione Salvaguardia Beni Cultuali Solofra) di Solofra e “Palazzo Tenta 39” di Bagnoli Irpino e dai ragazzi dei siti “Terre del Lupo” e “Paesaggi Irpini”. Per l’occasione è stato creato un hashtag comune, #invasioniirpine. Due i momenti che si sono svolti a Solofra: il primo (il 25 aprile) ha visto l’Invasione del Santuario di San Michele Arcangelo al Pizzo, a ben 1567 metri sul livello del mare; il secondo (il 27 aprile) si è caratterizzato per l’Invasione della Collegiata di San Michele Arcangelo e della Cappella dei Bianchi.

Il terzo si è svolto il 4 maggio, a Bagnoli Irpino, con l’Invasione delle varie bellezze della cittadina, come la Collegiata di Santa Maria Assunta e il suo coro ligneo, i resti delle mura longobarde, il centro storico, il quartiere ebraico e il belvedere sull’alta valle del Calore. Tanta la curiosità che si è percepita nel corso della tre giorni e tante le foto che sono state scattate e postate in tempo reale suisocial network come Twitter, Facebook e Instagram.

Non c’è che dire, anche per la sua seconda edizione la “sfida” delle #InvasioniDigitali è stata vinta. Una “sfida” che ha dato una grande “mano” alla cultura e alla scoperta del patrimonio artistico e paesaggistico d’Irpinia. Una “sfida” che ha dato la possibilità di scoprire, attraverso l’uso della tecnologia, aspetti inediti dei due comuni irpini.

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#InvasioniDigitali, un evento al servizio di una Cultura “senza confini”

Una manifestazione nata per caso, che in due edizioni ha riscosso un grande successo in tutt’Italia. Un evento nato con l’obiettivo di diffondere la cultura e il patrimonio culturale italiano usando internet e i social media. E in tanti, in diverse città italiane, pieni di curiosità e di voglia di conoscere, hanno partecipato armati di macchine fotografiche digitali, iPhone, tablet, smartphone e videocamere. Sono le #InvasioniDigitali, nate da un’idea del blogger Fabrizio Todisco. Grazie agli hashtag creati per l’occasione in tanti, nei giorni stabiliti per l’evento, hanno postato immagini di opere e percorsi culturali che in men che non si dica hanno fatto il giro della rete.

Un modo per valorizzare il territorio e per dare l’occasione di conoscere il patrimonio storico-artistico da un altro punto di vista. La rete, infatti, da un lato ha avuto il compito di far “viaggiare” le varie foto, dall’altro ha dato la possibilità di condividerle sui vari profili social. E la tecnologia ha dato il suo contributo in questa “impresa” culturale. In questo modo ogni aspetto, anche quello più piccolo, è stato colto nella sua interezza e nella sua figura. Musei aperti gratuitamente per l’occasione, paesaggi, castelli, paesi, borghi, percorsi, monumenti, chiese e tanto altro sono stati i protagonisti dell’invasione culturale. Una sfida a colpi di tweet e di post che ha appassionato tutti, curiosi, cultori dell’arte e non solo. In questo modo la cultura è stata resa più semplice e più accessibile attraverso le nuove forme della comunicazione che hanno dato vita a una fruizione il più possibile “senza confini”. È proprio il caso di dirlo, in questo caso, che “la Cultura non dorme mai”.

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(*) Anna Elena Caputano Classe 1985, laureata in Filologia e Letterature dell’antichità, giornalista professionista, amante dell’arte, del teatro, della musica e della lettura.

                                                                                                       

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