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Il coraggio di parlarne

22.06.2015, Articolo di Mimmo Nigro (da Fuori dalla Rete – Giugno 2015, Anno IX, n.4)

La recente pubblicazione sul sito web “Palazzo Tenta 39” della esternazione di un boscaiolo bagnolese che lamentava, a seguito della contestazione ricevuta dalle forze dell’ordine, l’eccessivo rigore (per usare un eufemismo) dei regolamenti sulla raccolta del legnatico secco nel nostro territorio, ha suscitato nei rappresentati delle istituzioni e in una parte della cittadinanza stupore e fastidio.

Molti hanno sostenuto che non bisognava dare spazio e visibilità a chi si dichiara apertamente ‘fuori legge’, chi non rispetta l’ambiente, chi deturpa  il territorio, chi disattende sistematicamente regolamenti e leggi.

Quasi nessuno ha invece posto l’accento sul fatto che quella rabbia espressa dal nostro concittadino su facebook è un sentiment molto diffuso, radicato nella comunità di questo paese più di quanto si possa pensare o immaginare.  Il fermento registrato sulla “rete” attorno a quella dichiarazione, i tanti ‘mi piace’, le condivisioni e i commenti favorevoli  a margine dello stesso, confermano questa nostra impressione.

È questo l’aspetto più significativo e rilevante che abbiamo colto, che ci ha non poco stupiti e che ci ha spinto a pubblicare la notizia. E non il gossip di bassa lega o la smania di uno scoop giornalistico, come qualcuno invece ha frettolosamente e maliziosamente sentenziato.

Siamo certi che molte di quelle persone, che hanno condiviso il sentimento di rabbia e frustrazione del proprio compaesano, sono degli onesti cittadini, delle persone perbene, che reputano la raccolta del legnatico secco all’interno del perimetro del proprio territorio (e senza limiti di sorta al diametro del tronco) un’attività assolutamente plausibile e lecita, da secoli tollerata in questa comunità, che contribuisce mirabilmente al disboschimento, alla pulizia del sottobosco e alla riduzione del rischio incendio sulle nostre montagne. Oltre a rappresentare la principale fonte di riscaldamento “in economia” dell’ambiente familiare nel periodo invernale.

Ecco, è su queste tematiche, su questo “sentire comune” (molto comune, lo ripetiamo) che ci saremmo aspettati un intervento chiarificatore da parte delle istituzioni: dall’amministrazione comunale alle minoranze consiliari, dai partiti politici alla tante associazioni presenti in loco. Invece registriamo soltanto una stizzita censura alla pubblicazione della notizia sul sito web di PalazzoTenta39.

Avevamo immaginato uno sviluppo diverso della storiella raccontata, fantasticato (a “babbo morto”, visto che non ci sono all’orizzonte competizioni elettorali) in una coraggiosa iniziativa della politica che, prendendo spunto dall’episodio segnalato, si facesse promotrice di incontri e dibattiti serrati, seri, approfonditi, sull’ argomento. L’epilogo più bello e gratificante sarebbe poi stato la sottoscrizione di un documento condiviso e trasversale a tutti gli schieramenti politici.

Nulla di tutto ciò è accaduto. A Bagnoli, purtroppo, non siamo ancora attrezzati per i miracoli!

I nostri politici su questo scottante argomento, almeno finora, o hanno sbagliato il timing con interventi balbettanti e assolutamente fuori tempo massimo, oppure hanno artatamente alimentato aspettative di cambiamenti al solo fine di portare a casa qualche (utile?) voto per vincere la competizione.

Due anni fa il tema della raccolta del legnatico entrò in modo preponderante nella campagna elettorale amministrativa e, secondo alcuni neutrali osservatori, fu addirittura determinante nel decretare l’esito finale.

C’è da augurarsi soltanto che la prossima tornata elettorale – saremmo al diciottesimo anno dall’entrata nel XXI secolo – non venga decisa dal diametro (centimetro in più, centimetro in meno) degli arbusti secchi che i cittadini bagnolesi potranno raccogliere lecitamente sul Laceno.

Rischiamo, se ciò accadesse, di raschiare il fondo …

                                                                                                       

2 Commenti »

  • redazione scrive:

    Si segnala che la versione web dell’articolo è più ampia di quella pubblicata sul giornalino. Le integrazioni apportate dall’autore sono arrivate in ritardo, quando oramai si era già provveduto all’impaginazione e stampa del giornale.

  • antoniochieffo scrive:

    La possibilità data a tutti di poter esprimere le proprie opinioni, di cui si vanta Palazzo Tenta, è la ragione che mi spinge a frequentare questo sito ed a partecipare talvolta alle discussioni. Ho particolarmente apprezzato proprio il post del presunto “boscaiolo abusivo” in quanto non solo è la dimostrazione che la parola viene data a tutti incondizionatamente ma indica anche un punto di vista diverso di vedere la società e le regole che la governano. Io credo che lo sfogo del malcapitato raccoglitore di legna sia più una manifestazione di malessere sociale che un proclama di menefreghismo. E non capisco come si possa restare insensibili e ciechi di fronte al disagio manifestato da un ragazzo che si rimbocca le maniche e cerca di darsi da fare come può in questo periodo di crisi economica e sociale. “Ma non li vedete i giovani bagnolesi che vanno a cercare fortuna lontano, in una nuova e umiliante emigrazione meridionale???” Fermo restando che le regole e le leggi vanno rispettate comunque, ma qui non stiamo parlando di crimini attribuibili ad Al Capone, non sto qui a criticare chi esige il rispetto della legalità e tanto meno chi si adopera al rispetto della stessa; ma critico fortemente coloro che salgono sugli altari del perbenismo e emettono sentenze di colpevolezza e addirittura negano il diritto alla parola di un cittadino!!!!

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