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Lettera all’Associazione Palazzo Tenta 39 e ai miei lettori

13.01.2016, Email di Paolo Saggese

Bagnoli-Presentazione-libro-Lettera-a-un-Giudice-di-Paolo-Saggese-01 (1)La presentazione della mia “Lettera a un Giudice. Racconto fantastico sulla corruzione” (Magenes editoriale, Milano, 2015) a Bagnoli Irpino, l’8 gennaio scorso, presso il Bar Laceno, all’interno del Caffè Letterario organizzato dall’Associazione Palazzo Tenta 39, è stata un’esperienza particolarmente arricchente, per una serie di ragioni, che tenterò di illustrare.

Innanzitutto, le relazioni di Giulio Tammaro, Raffaele Ficetola, Luciano Arciuolo e Maria Varricchio mi hanno permesso di chiarire al pubblico di giovani e di adulti l’intento complessivo del mio romanzo, che ha un’alta funzione etica e politica. Si tratta, come Luciano Arciuolo ha sottolineato, di un libro rivoluzionario, perché, nella “Repubblica dei Pomodori”, avere un concorso regolare è un atto rivoluzionario. Maria Varricchio ha posto in evidenza le parole chiave del libro, tra cui spicca il termine innocenza: Candido, il protagonista dell’opera, è un uomo innocente più che ingenuo, è un uomo, cioè, che fa della sua innocenza una debolezza, che gli impedisce di vivere a suo agio tra Piedi Neri, Gazze Ladre, Pipistrelli volanti, Zecchinetta e Pococuranti. E tuttavia, quella innocenza è anche la sua grandezza. Raffaele Ficetola ha messo poi in evidenza la capacità del libro di raccontare e trasmettere sentimenti: è vero, per me la letteratura è stata anche educazione sentimentale.

E poi i tanti amici presenti, come Mimmo Nigro, Antonio Cella, Tonino Di Mauro, Tonino Di Capua, Gina Nicastro, Salvatore Gargano, e i tanti colleghi, tra cui Nello Parenti, Salvatore Vivolo, Teresa Vivolo, Giuseppe Dell’Angelo, con i loro interventi hanno impreziosito il dibattito. E i giovani di Bagnoli, con i loro occhi intelligenti e con lo sguardo attento e concentrato mi hanno emozionato …

Da quella serata ho tratto tanti insegnamenti, non ultimo l’idea che stiamo sulla strada giusta, che era giusto scrivere questo libro, che era giusto raccontare una storia di ordinaria corruzione.

Il romanzo, tra l’altro, sta diventando un caso letterario nazionale, anche grazie alla Casa editrice di Francesco Altieri, che ha promosso la “lettera” in tutta Italia, nelle migliori librerie, e grazie ai lettori, che hanno adottato questa mia fatica.
Vi chiedo, perciò, un ultimo sforzo: regalate questo libro, che è un atto di civiltà.

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LE FOTO DELLA SERATA (di Giovanni Nigro)

 

                                                                                                       

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