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Lettera aperta al Presidente del circolo Palazzo Tenta 39

18.03.2016, Email di Filippo Nigro

“L’uomo è l’immagine dei suoi pensieri”.  (Gandhi)

Caro Presidente,

filippo-nigro-1la lettura dell’ultima edizione del giornalino del suo circolo (che Nello Memoli, con gentilezza, mi offre in ogni occasione), mi ha lasciato per un po’ nell’incertezza. Scriverle e rappresentarle (per ciò che vale, ovviamente) la mia protesta per un ennesimo episodio palesemente fazioso, oppure lasciar cadere il tutto come ho fatto finora e, a dirla col poeta, “non ragioniam di lor, ma guarda e passa“ ? Poi l’articolo sulla multa per la “cacca“ del cane ha sciolto ogni dubbio e così, come dire, è prevalso il….carattere sulla razionalità (cosa da non permettere spesso). Non mi è stato più possibile “tenere a bada“ quello spirito da attaccante che mi porto dentro, come dice Nello Memoli, perciò grido la mia verità, da un lato per stimolare la riflessione di chi ha l’animo sereno e dall’altro per evidenziare le debolezze, per non dire le cattiverie altrui.

Iniziamo con l’intervista al Sig. Pagnini, della quale non contesto il merito, ovviamente, e neanche le risposte, che non sono state pubblicate. Ma le domande (o qualche domanda in particolare, o almeno per come vengono poste) sembrano, come dire, risposte preconfezionate o quantomeno funzionali a ricevere le risposte desiderate. In altre parole, più che domande sembrano opinioni formulate in modo da sollecitare risposte che le avvalorino e le esaltino, che mettano in risalto presunte responsabilità nostre e che, di conseguenza, orientino secondo i propri voleri il pensiero del lettore. Un modo subdolo per “andare contro“, un “giornalismo di parte“ molto chiaro sulle finalità che si propone. Nelle domande si possono leggere addirittura “giudizi coloriti“ nei nostri confronti, emessi senza alcuna autorità e competenza e che denotano, ancora una volta, una personale e faziosa interpretazione degli avvenimenti, oltre ad una buona dose di perfidia. Come vede Presidente l’associazione, nonostante i suoi propositi, in maniera astuta e sottile continua ad essere usata per scopi politici e personali.

Le faccio ancora qualche esempio: quando l’estate scorsa finalmente è stata riaperta la Pinacoteca, da una Associazione “culturale“ ci si sarebbe aspettata una intervista all’Assessore alla cultura in carica che spiegasse ragioni, difficoltà ed obiettivi della rinascita del nostro piccolo-grande tesoro. Invece c’è stata una intervista all’Assessore della passata Amministrazione, forse per fargli rivendicare (e per mettere in evidenza) l’approvazione di un progetto di qualche tempo fa. Ma, al contrario, una Associazione culturale non avrebbe dovuto incalzare, se necessario per 5 anni, la precedente Amministrazione  e “costringerla“ a riaprire la Pinacoteca, evitando di lasciare i quadri a marcire in uno scantinato?  Si grida allo scandalo per questioni che neanche si conoscono a fondo (presunta assenza all’Expo, presunta inerzia rispetto ai finanziamenti regionali in riferimento alla Sagra della castagna) ma quando poi vengono messe allo scoperto nella loro verità si sta ovviamente in silenzio. Importante è fare lo scoop….Così per l’assenza del paese sulla brochure dell ‘EPT:  quando c’è subito la ristampa con Bagnoli dentro….non si apre bocca. Si tratta secondo lei di disinformazione, di approssimazione nell’affrontare le questioni o, più verosimilmente, di tentativi puerili di alimentare forme di “dissenso amministrativo“? Si va alla ricerca scrupolosa solo di ciò che si vuole trovare e che può essere utile alla causa, o meglio, alla missione di costruire spunti polemici nei nostri confronti. Possibile che nel nostro paese non accade niente altro, come dire, di “positivo“ e di utile?

Oggi, in riferimento al randagismo, si afferma “che nessuno interviene….Possibile che il Sindaco e la Giunta non si siano accorti di niente? “. Poi ci fanno (pure) notare che nel 2009 è stato scritto che “L’Amministrazione tenta, stoicamente, di fronteggiare l’atavico problema del randagismo….battaglia persa e non per colpa della sola Amministrazione“. Non le pare che ci sia una enorme differenza nell’esporre lo stesso problema, definito anche “atavico“, dunque che è sempre esistito? E non ci vuole molto ad indovinare la ragione di tanta differenza….

Ecco dunque l’utilizzo del circolo per scopi politici ieri e….politici e personali oggi: per sostenere l’Amministrazione ieri, per avversarla oggi.

Mi si dirà che ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni. Certo, ci mancherebbe altro. Ma onestà intellettuale di chi vuole essere “equidistante“ imporrebbe che si evidenziassero le questioni nella loro autentica dimensione, complete e definitive. Altrimenti sono opinioni di parte. E non mi dica che un conto sono le posizioni personali ed altro è la linea del circolo. Sarà anche vero, ma di norma chi dirige…orienta. Ed io faccio riferimento a dirigenti del circolo…  Berlusconi ci ha insegnato l’importanza della comunicazione in politica…Il confine tra opinioni politiche e “fare cultura“ a volte è molto labile e sottile. E se lo si travalica spesso e volentieri,  approfittandone per tentare “affondi“ che per la verità finora si sono dimostrati più simili ad un boomerang, mal si concilia all’ imparzialità ed all’obiettività, principi guida a cui il circolo afferma di ispirarsi. E’ una mia antica convinzione, condivisa da molta più gente di quanta ne immagina, mi creda.  Sarebbe più….coraggioso e dignitoso aderire (se non già fatto) a qualche circolo politico-amministrativo presente in paese in modo da liberarsi dello scudo “culturale“ ed esprimere più apertamente le proprie idee e dare libero sfogo al proprio livore. Lo azzardo? Ma si…Si renderebbe un servizio anche a Palazzo Tenta, che così potrebbe (forse) esprimere appieno la sua vocazione squisitamente culturale. Ma questa, ovviamente, è solo una mia opinione.

Tuttavia Presidente sono convinto che i suoi propositi siano sinceri e la invito a continuare nel suo percorso.  Ma tenga presente che quando un calciatore si vende la partita, viene di norma penalizzata anche la società, mi pare per “ responsabilità oggettiva “. Dunque  anche lei dovrebbe convincersi , come amo ripetere spesso, che “ la cattiveria di pochi è la disgrazia di molti “. E che ciò ostacola un percorso di ricomposizione della comunità che è alla base della crescita sociale e culturale del nostro paese.

Vorrei concludere con una proposta. L’ articolo “Questa intervista non s’ha da fare“ parla di un “capobastone abituato ad avere il controllo sistematico del territorio e dei suoi abitanti…che vede ogni iniziativa con sospetto…per valutarne gli effetti e le conseguenze che potrebbe avere sulla propria immagine, sui propri interessi, sulla propria cricca di riferimento“. Una cosa non da niente, ed a quanto pare non sarebbe la prima volta. Si legge infatti di “aggravante della recidiva“. Perché dunque il circolo non provvede a pubblicare l’identità di questo “lupo“, come definito nell’articolo? Perché non si fa spiegare, e poi le rende note, anche le ragioni di tante pressioni tese a non pubblicare l’intervista al Sig. Pagnini? Di cosa si ha paura?

Sarebbe un gesto di chiarezza e trasparenza enorme. E per una volta Palazzo Tenta potrebbe rendere un grande servizio alla verità, e di conseguenza alla cultura ed alla libertà.

Cordialmente, Filippo Nigro

P.S. mi preme precisare che faccio riferimenti a dirigenti del circolo in quanto tali. Niente a che vedere sulle opinioni personali a cui non sono assolutamente interessato.

                                                                                                       

1 Commento »

  • redazione scrive:

    Email di Mimmo Nigro:

    Autoreferenzialità debordante al Municipio

    “Disapprovo quel che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”.Voltaire (François Marie Arouet).

    Ecco è tutta qui, nel pensiero filosofico ed illuminato di Voltaire probabilmente la differenza tra l’associazione PalazzoTenta39 ed il sindaco di Bagnoli Irpino. Il primo cittadino, a tre anni dal suo insediamento, continua a far prevalere il “carattere” sul “ruolo”, assumendo comportamenti e rilasciando dichiarazioni più consoni a uomo delle Crociate, più corrispondenti ad un regnante medievale, che ad un qualificato, brillante e avveduto rappresentante delle istituzioni nell’Europa del XXI secolo. Eppure dovrebbe sentire forte il senso di responsabilità, il dovere di stemperare gli animi e rappresentare umilmente tutta la comunità bagnolese.

    Si ha la sensazione, invece, che l’interlocutore abbia costantemente bisogno di provare l’ebbrezza della rissa (virtuale), di ricercare un “nemico”, una persona o un simbolo su cui scaricare le proprie angosce, le proprie comprensibili frustrazioni da “carica”. E questo forse con l’intento, non sappiamo quanto efficace, di ricaricare le pile a se stesso e, soprattutto, alle truppe del suo entourage politico.

    Questa sua alterigia, unita alla «sindrome dell’accerchiamento», non gli consente di valutare le situazioni con serenità, equilibrio ed il necessario distacco, tale da consentirgli finalmente – dal punto di vista istituzionale – quell’auspicato salto di qualità di cui potrebbe beneficiarne l’intera comunità. Le sue continue “scivolate”, dovute quasi sempre ad un’azione di “pancia”, rischiano di offuscarne, oltre misura, l’immagine di uomo e di politico. La scuola di Alta Politica a Nusco, frequentata peraltro con assiduità, non sta ancora portando buoni frutti.

    È diventata stucchevole, ed eternamente pretestuosa, la polemica sulla faziosità del nostro Circolo. Ricorda molto quella interminabile sul finanziamento delle seggiovie. Non vorremmo, però, anche su questo argomento annoiare chi ci segue.

    PalazzoTenta39, lo ripetiamo ancora una volta, nasce con l’intento di promuovere, oltre alle attività culturali tout court, anche il confronto dialettico tra “diversi” su tutti i temi di attualità, compresa la politica. La neutralità, imparzialità ed equidistanza del Circolo e dei suoi “dirigenti” deve consistere nell’assicurare a tutti, anche ai non iscritti, la possibilità di esprimere liberamente le proprie idee, il proprio pensiero. Gli strumenti a disposizione sono il sito web ed il giornalino “Fuori dalla Rete”, spazi di informazione, approfondimento e confronto di facile accesso ai nostri concittadini (e sul loro utilizzo il sindaco potrebbe essere addirittura chiamato a “testimoniare”, visto lo spazio che si è ritagliato).

    Chi ricopre ruoli “chiave” nell’associazione, alla pari degli altri, può – anzi è auspicabile che lo faccia – legittimamente dire la sua, senza con questo avere alcun vantaggio concorrenziale. Le armi del confronto dialettico sono uguali per tutti. Pensare che qualcuno possa, solo perché è amministratore del sito o direttore del giornalino, manipolare o orientare le masse (scomodando nello specifico addirittura il potere mediatico di Berlusconi) offende la propria intelligenza e rivela di avere poca stima e considerazione dei suoi concittadini.

    Quando il sottoscritto è intervenuto e ha manifestato il proprio pensiero, da iscritto al circolo e da cittadino di questo comune, non lo ha mai fatto in maniera pretestuosa. È intervenuto perché convinto delle proprie ragioni, della bontà delle proprie argomentazioni e spesso facendosi anche portatore di istanze altrui; e da uomo di parte (ovvero di persona che prende posizione!), mettendoci sempre la faccia e mai nascondendosi dietro il nome o il simbolo dell’associazione. Anche perché quest’ultima ipotesi, se si è compreso bene cosa significhi l’adesione a PT39, non dovrebbe essere consentita a nessuno.

    Perfidia, cattiveria, livore, furbizia, malizia, faziosità sono sentimenti che non mi appartengono e che rimetto volentieri al mittente, ricordandogli, se gli fosse sfuggito o si fosse distratto, che già negli anni passati, e senza alcuna esitazione, ho manifestato il mio pensiero e il mio dissenso. E questo ha riguardato anche alcune iniziative intraprese (guarda un po’) dall’amministrazione Chieffo, inimicandomi non poche persone e sottoponendo – allora come oggi – a “stress test” l’associazione PT39.

    Il sindaco, se ne ha il tempo e la voglia, vada a rileggersi e a risentire quanto affermato da chi scrive sul tema dei bagni pubblici nel parco Aulisa, sulla gestione dei boschi demaniali e quote carbonio, sugli “archetti” in giro per il paese, sulla monorotaia e tanto altro ancora.

    Al sottoscritto possono essere rimproverate tante cose (siamo tutti portatori di carenze, deficienze e debolezze), ma almeno due qualità debbono essergli unanimemente riconosciute: la tenacia con la quale ha vigilato e finora impedito la contaminazione politica nel Circolo e l’autonomia del proprio pensiero e delle proprie azioni.

    Leggendo l’ultimo “sermone” del sindaco apprendiamo con stupore e anche un po’ di preoccupazione che in questo paese prima di poter aprire bocca bisogna acquisire «competenza» ed essere (non autorevoli ma) un’ «autorità». In più si vorrebbe dettare anche l’agenda delle iniziative del Circolo attraverso l’individuazione di chi intervistare e le (corrette ed imparziali) modalità con le quali procedere.

    Che dire, debordante autoreferenzialità, tanta permalosità e (purtroppo) nessuna predisposizione all’ascolto. Sembra che siano queste le principali attitudini dell’establishment politico locale. E con queste pseudo-qualità si rischia seriamente di entrare in una spirale involutiva senza sbocchi e senza futuro per l’intera comunità bagnolese.

    _______________

    P.S. Apprendiamo con soddisfazione che l’EPT di Avellino ha tenuto conto delle “nostre” ragioni sulla brochure turistica (siamo certi che «la spontanea» telefonata del sindaco è stata determinante) e che in meno di 48 ore dalla ”nostra” segnalazione sono scomparsi i cani randagi da Piazza Di Capua. Probabilmente le questioni sollevate non erano poi cosi pretestuose.

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