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Le mie ragioni del SI al referendum costituzionale

24.08.2016, Articolo di Giuseppe Preziuso (da “Fuori dalla Rete” – Agosto 2016, Anno X, n.3)

Giuseppe-PreziusoVorrei partire da lontano, da quel famoso giorno a camere riunite in cui il presidente Napolitano avendo regolarmente finito il suo mandato fu chiamato da tutte le forze politiche a trovare una soluzione al caos politico che si era verificato. Proprio in quella occasione, con il plauso di tutti i parlamentari, il suo discorso puntualizzava la necessita di effettuare la riforma costituzionale.

Ciò premesso questi sono i 6 punti fondamentali per votare Si.

  1. Superamento del Sistema Paritario. Siamo l’unico Paese europeo in cui il Parlamento è composto da due camere uguali con gli stessi poteri Con questa riforma solo la Camera dei Deputati potrà dare e togliere la fiducia al Governo mentre il Senato rappresenterà problemi e bisogni di comuni e regioni.
  1. Tempi più rapidi per fare le leggi. Stop a quello andirivieni delle leggi tra Camera e Senato in cui spesso vengono presentati cavilli per rallentare i provvedimenti; Saranno previsti al massimo 40 giorni per discutere e proporre modifiche su cui la Camera si esprimerà in maniera definitiva.
  1. Riduzione del numero dei parlamentari: I senatori elettivi passeranno da 315 a 95 più 5 di nomina del Presidente della Repubblica e non percepiranno indennità remunerativa. Il Cnel verrà abolito con i 65 membri che ne fanno parte. Questa istituzione si era ridotta negli ultimi tempi ad uno stipendiato parcheggio politico od una sorte di premio di fine carriera. Speriamo che la bella sede a Roma a Villa Borghese si possa usare più proficuamente. I consiglieri regionali non potranno avere una indennità più alta di quella del sindaco del capoluogo di regione. Finalmente i gruppi regionali non avranno alcun finanziamento pubblico.
  1. Una maggiore partecipazione popolare. Se 150.000 cittadini proporranno dei provvedimenti di legge il Parlamento avrà l’obbligo di discuterli. E poi si abbasserà il quorum necessario per il referendum abrogativo.
  1. Chiarimento delle competenze fra Stato e Regioni. Molti investitori nelle more procedurali autorizzative stanno lasciando l’Italia per investire in altri Paesi. L’energia, il trasporto, la formazione, saranno di competenza dello Stato; invece la sanità, il turismo e lo sviluppo locale saranno affidate alle regioni. In questo modo più chiaro e semplice sarà possibile attrarre investitori esteri e nazionali specializzati nei vari settori che interfacceranno, a secondo della materia, con le istituzioni centrali o quelle periferiche (regioni o comuni).
  1. Ruolo per il nuovo Senato che a livello europeo parteciperà alle decisioni ed alla formazione degli atti dell’Unione.

In conclusione, una democrazia che decide è preferibile ad una democrazia perennemente paralizzata e destinata inevitabilmente ai compromessi al ribasso ed agli inciuci. D’altronde superare il bicameralismo paritario e stato un obiettivo della Sinistra da sempre.

Vi saluto tutti con affetto.

Giuseppe Preziuso (lo “Scienziatello” per i bagnolesi)

                                                                                                       

2 Commenti »

  • Peppe Caputo scrive:

    Giuseppe Preziuso scrive :
    Vorrei partire da lontano, da quel famoso giorno a camere riunite in cui il presidente Napolitano avendo regolarmente finito il suo mandato fu chiamato da TUTTE le forze politiche a trovare una soluzione al caos politico che si era verificato. Proprio in quella occasione, con il plauso di TUTTI i parlamentari, il suo discorso puntualizzava la necessita di effettuare la riforma costituzionale.Superamento del Sistema Paritario.

    Ad onor del vero SEL e M5S Tot.217 parlamentari votarono Stefano Rodotà.

    Inoltre scrive ancora,che siamo l’unico Paese europeo in cui il Parlamento è composto da due camere uguali con gli stessi poteri Con questa riforma solo la Camera dei Deputati potrà dare e togliere la fiducia al Governo mentre il Senato rappresenterà problemi e bisogni di comuni e regioni.

    FONTE WIKIPEDIA:
    Giappone, Francia,Paesi Bassi,Repubblica Ceca, Repubblica d’Irlanda e Romania sono esempi di sistemi bicamerali in stati unitari. In paesi come questi, la camera alta ha la funzione di esaminare più a fondo le proposte di legge (“camera di riflessione” o “di raffreddamento”) e approvare o rifiutare le decisioni della camera bassa.

  • Peppe Caputo scrive:

    Preziuso al punto 2 scrive:Tempi più rapidi per fare le leggi. Stop a quello andirivieni delle leggi tra Camera e Senato in cui spesso vengono presentati cavilli per rallentare i provvedimenti; Saranno previsti al massimo 40 giorni per discutere e proporre modifiche su cui la Camera si esprimerà in maniera definitiva.
    Io penso che il problema è che i deputati lavorano poco mediamente tre giorni la settimana,comunque quando vogliono fanno le leggi in pochi giorni,riforma Fornero 19 giorni,lodo Alfano 20 giorni, legge Boccadutri per il finanziamento pubblico ai partiti 20 giorni.

    Punto tre abolizione dei senatori:
    Lucio Malan, uno dei tre senatori-questori. Quelli che cioè tengono i conti di Palazzo Madama. Che con la riforma passerà da 315 a 100 componenti. Pagati dai consigli regionali di provenienza. Dal bilancio spariranno le uscite per le indennità parlamentari: 42 milioni. E circa i due terzi dei rimborsi per lo svolgimento del mandato: altri 37. “Ma al netto delle imposte versate”, spiega l’esponente di Forza Italia, “tutto si riduce a meno di 50 milioni”.
    Senza calcolare le spese di trasferta a Roma dei 100 consiglieri e sindaci che avranno in dote dalla nuova riforma anche l’immunità parlamentare.

    Punto 4 maggiore partecipazione popolare:con la nuova riforma bisognerà raccogliere 150.000 firme per presentare una legge di iniziativa popolare,con la precedente 50.000 secondo me e secondo i padri costituenti sono una quantità giusta,Preziuso è contento perché secondo lui più firme si raccolgono più la partecipazione è popolare.

    Punto cinque:la sanità,il turismo e lo sviluppo locale sono già affidati alle regioni.

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