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Le ragioni del SI, del NO e quelle di Ciriaco De Mita

19.11.2016, Rubrica di Giovanni Nigro (da “Fuori dalla Rete” – Ottobre 2016, Anno X, n.4)

C’è chi dice…

de-mita-incontro-pubblico-bagnoli-irpino-30-09-2016… che è tutto lo stesso marciume: Destra, Sinistra, Pd, non Pd, Berlusconi, Renzi, D’Alema, Si, No, boh, forse e quindi è inutile anche il voto. Un italiano medio, quindi anche chi abita in un paese come Bagnoli Irpino, non ha più la voglia di votare e forse non andrà nemmeno il 4 dicembre per il Referendum sulla riforma costituzionale. Ci si riduce quindi a non poter parlarne in piazza, come a casa e questo fa sì che il popolo non conta più un cavolo, anzi sarebbe meglio, come dice qualcuno, tornare alla monarchia.

L’Irpinia, sempre e per sempre, specchio dell’Italia: quello che succede a livello nazionale veniva e viene riprodotto seppur in piccole dosi in Irpinia. Tranne per qualche parentesi democristiana che a livello nazionale era stata stanata, invece qui per il comodo voto di scambio veniva smentita la regola e quindi quell’eccezione che non aveva bisogno di combattere.

Ora lo specchio dell’Italia, il paesino, ha il dovere di non essere come la sua nazione. Ha il dovere di mettersi di traverso, di ribaltare il sistema e perché no di aizzarsi contro chi comanda. Il 4 dicembre potrebbe perdere il No e vincere il Si, ma a quanto pare se il popolo vota anche senza essere consapevole di quello che vota riesce a dare uno schiaffo alle sole parole che passano giorno dopo giorno in televisione. C’è pure chi dice che è stanco di vedere Renzi in televisione, di leggerlo sui giornali, ma è la stessa persona che non si stancava mai e non si stanca di Berlusconi. È quello che quando usciva lo scandalo delle Olgettine e di Ruby lo difendeva a spada tratta e questo era controproducente tanto che spostava l’asse dell’attenzione da quello che era questo paese Italia.

Ma si potrebbe pensare che non tutti i mali vengono per nuocere perché anche chi come De Mita dice No a questo Referendum, ti spiazza. Ti spiazza perché eri convinto che il sindaco di Nusco e per qualcuno, l’unico esponente dell’Irpinia e l’unico che può risolvere questa terra, era filogovernativo che sarebbe salito in cattedra con le ragioni del Si. Invece, qui a Bagnoli, nell’incontro pubblico organizzato dal suo partito, risponde a chi pensava questo che girerà per portare il suo pensiero e quindi le ragioni del No. Come lui anche il nipote Giuseppe, vicesegretario del partito Udc, che conferma la sua contrarietà al modo con cui è stato espresso il referendum, che lui ha votato contro varie volte alla Camera.

Quindi, i De Mita si accodano a D’Alema per le ragioni del No. Quindi si potrebbe rispondere a chi diceva che non è assolutamente vero che De Mita va bene in tutte le salse, che le salse siano rosse o bianche, lui non ha più un marchio, anzi ha un proprio logo e un proprio standard che ripete e ripete quasi come se non riuscisse a farne a meno. Non di certo possono stare a guardare, anche perché hanno parecchi followers anche e soprattutto qui a Bagnoli Irpino. Non possono restare a guardare e quindi mettersi di traverso anche perché idolatrati come simboli e come chi ha fatto l’Irpinia, perché così pensano i più, che senza di lui non siamo niente e niente resteremo.

Le ragioni del No di Ciriaco si basano e si focalizzano sull’abolizione o come la definisce lui la «castrazione» del Senato e la dirigenza regionale che dovrà scegliere i senatori che è «all’ultimo posto nel nostro paese», continua il sindaco di Nusco. Quindi in salsa rosa, al fianco di D’Alema. Non rossa perché non può spingersi così in la, bianca lo è stato per tutta la vita e si sa che dopo anni si cambia cercando gli estremismi e chi è combattivo non può restare a guardare. Allora rosa un po’ qua, un po’ la, ma sempre insediato e collocato nella fortezza Irpina. Con De Luca, a colloquio con Rosetta D’Amelio, con Casini e Berlusconi, senza Berlusconi, in Europa.

Si potrebbe sintetizzare il tutto citando il telecronista della Moto Gp, Guido Meda, diventato famoso per il suo clamore quando vince Valentino Rossi tanto da esplodere in un: “Rossi c’è, Rossi c’è, Rossi c’è” e quindi cambiamolo in “De Mita c’è”. Valentino Rossi è veloce e pure il sindaco di Nusco non scherza. È costretto ad esserci perché altrimenti tutti pensano alla fine del potere, alla fine del feudo e questo ti consegna all’oblio e si sa che se la salsa è buona l’odore si sente e non se ne va più. Rossa o Bianca basta che viene cotta lentamente e con amore non a 300 chilometri orari e non deve girare come una moto, perché a chi piace bruciata, a nessuno NO?

                                                                                                       

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