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Il richiamo ad una scelta incoerente!

06.01.2011, di Carmen Gatta (articolo tratto da “Fuori dalla Rete”, anno IV n.1 )

L’associazione  CULTURALE PALAZZO “TENTA 39”sorge nell’autunno del 2007 grazie al contributo di molti soci che si sono impegnati, con entusiasmo, a promuovere  la  crescita culturale della società bagnolese. Un progetto non condiviso unanimemente da tutti i cittadini bagnolesi, parte dei quali  presumo,  non hanno o semplicemente  non hanno voluto cogliere l’essenza di tale progetto. L’associazione è una realtà sociale rilevante, di cui l’ordinamento ne tutela la sua libertà nelle sue varie manifestazioni, purché siano LECITE! Inoltre tengo  a sottolineare che si tratta di un aggregazione distinta dal fenomeno partitico. Tale associazione innanzitutto non è a scopo di lucro e persegue obiettivi indirizzati della società. Questa prerogativa  dovrebbe essere nota alla popolazione, ma evidentemente non è così.

L’obiettivo dei costituenti non è stato quello di prendere posizioni politiche come  “ qualcuno” sostiene, ma si  è trattato  di uno scopo sociale e culturale che prescinde da qualsiasi ideologia politica e dalla stessa AUTONOMIA. Ebbene c’è stato chi, dal primo giorno della sua costituzione, ha assunto posizioni ostili, sperando addirittura che tutto finisse in pochi mesi o che avesse durata temporanea. Tali individui hanno divulgato  opinioni non favorevoli verso questa iniziativa che, viceversa, doveva sensibilizzare la collettività in quanto si tratta di un bene sociale, di cui purtroppo non tutti ne sono a conoscenza. Una crescita, quindi non condivisa, aperta al confronto, al dialogo costruttivo,  basata su temi diversi dalla solita e banale campagna elettorale che richiama con successo molta gente!

Vi sono stati episodi che voglio  denunciare. In varie circostanze, alcuni “personaggi” hanno avuto il coraggio di far pervenire alla nostra redazione  i propri articoli o qualsiasi forma di pubblicità e vederseli pubblicare sistematicamente sul nostro sito, nonostante non avessero una buona considerazione  della nostra associazione! Non mi riferisco ai “non-soci” che, nella loro libertà possono o meno aderire al progetto, ma a coloro che hanno pubblicizzato l’associazione come organizzazione politica o come struttura che appoggiava l’attuale amministrazione comunale! ASSURDO! L’opinione politica dei soci non va confutata ed è un’ aspetto diverso dalle iniziative sociali. Quest’atteggiamento,  obiettivamente rappresenta una vera e propria contraddizione, un comportamento poco rispettoso e dignitoso verso coloro che si sono prodigati per il benessere e la crescita del progetto culturale. Di fronte a questo panorama, mi sento di richiamare l’attenzione del presidente affinché  si renda consapevole di questa prassi inopportuna e opportunistica.

Non si tratta di un’ atteggiamento di chiusura verso il dialogo con  gli “oppositori” perché sinceramente credo, e ne sono convinta, che certo non si ricredono della loro opinione mediocre!

Mi hanno insegnato che prima di esprimere un giudizio occorre conoscere e  confrontarsi con le diverse opinioni e che è inutile affrettarsi ad esprimere conclusioni o a emettere sentenze senza conoscere “il caso”. Non tutti però sono a conoscenza di questa regola…

Come spiegare questi atteggiamenti? È semplice. Si tende a strumentalizzare la nostra associazione per un interesse individuale che non rientra nell’idea di “scopo sociale”. Un dato che desta in me una delusione e che si presenta preoccupante. Considero queste pratiche dannose, sia per la credibilità dell’associazione, che per la società che si compone, anche e soprattutto di persone  coerenti. Questi atteggiamenti non mi sorprendono considerando che le stesse sono state attivate anche nel passato!

La libertà di pensiero, in effetti, non va limitata a nessuno: “ognuno esprime visioni diverse che vanno rispettate”, ma ciò   non significa condividere  scelte incoerenti. Richiamo il presidente dell’associazione affinchè prenda in considerazione la mia visione in ordine a questa realtà. Se si desidera pubblicare un articolo o  un  lavoro sul nostro sito è giusto porsi in discussione e non approfittare della disponibilità di coloro che gestiscono il complesso associativo, al solo fine  di rendere popolare ciò che si scrive e soprattutto si desidera. Invito  al presidente e i suoi collaboratori a riflettere sul mio richiamo e a fronteggiare questa situazione di evidente incoerenza e  sicuramente poco dignitosa.

                                                                                                       

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