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Io sono Libero e lotto per essere Uguale!

21.02.2018. La scelta politica (di Ernesto Di Mauro ’94)

Enrico-BerlinguerLe elezioni del 4 marzo segneranno un passaggio fondamentale per il futuro del paese, anche se si prospetta, dati i sondaggi, un caos post elezioni che porterà ad un governo di scopo a cui prenderanno parte diverse forze politiche.

Scegliere quale lista votare, il proprio candidato, i propri obiettivi, mai come adesso è molto difficile, tanto per chi vota per le prime volte tanto per chi è abituato ad uno schema politico ormai saltato. La politica vive, ormai da qualche anno, un periodo di crisi esistenziale in cui la sinistra rincorre la destra e viceversa. E alla fine di questo continuo rincorrersi il popolo italiano ha partorito un movimento, quello a 5 stelle, che punta a fare piazza pulita, a rottamare la politica e i politici, come se qualcuno non ci avesse già provato, con gli esiti, negativi, che già conosciamo.

Questo clima di profonda incertezza è alimentato dai media che non riescono ormai più a cogliere quali sono i problemi reali del paese e puntano i fari su problematiche di scarso interesse e valore: problemi interni ai partiti, costi della politica, pensioni d’oro, modo di vivere degli immigrati. Porgendo una mano di aiuto così solo al populismo di destra, con Berlusconi, insegnante ad honorem di populismo, di centro con Renzi, allievo del gran maestro, e di stampo 5 stelle con Luigi Di Maio, su cui mi riservo un commento più avanti.

Ma ovviamente, questi sono gli argomenti che fanno più audience, quelli che riscontrano più interesse nel popolo italiano. E allora da un lato abbiamo l’informazione che non coglie i problemi reali, dall’altro abbiamo la gente che ormai sembra alienata, fuori dalle dinamiche e inerti nei confronti dei cambiamenti e avvenimenti che ci succedono proprio sotto il naso.

E allora, per scegliere la lista da votare, non ci si deve fermare davanti agli show televisivi, alle promesse, alle battute o addirittura alle facce prestate al gioco. Mai come stavolta, bisogna informarsi seriamente e programma alla mano, scegliere a seconda della propria identità politica, che sia di destra, di sinistra o di centro. Ma soprattutto, bisogna scegliere.

Per me, che sono di sinistra, il programma che di più mi identifica è quello di Liberi ed Uguali, una delle due formazioni di sinistra in campo, insieme alla lista ‘’Potere al popolo’’.

Il programma affronta quelli che sono cardini fondamentali della nostra storia politica: Diritto allo studio, diritto alla salute, diritto al lavoro ed una politica economica non per pochi, ma per molti.

Faccio alcuni esempi semplici:

-reintroduzione dell’art.18;

 -l’abolizione delle tasse universitarie che costa quanto il 25% delle nostre spese militari; 

-l’abolizione del super ticket sanitario;

-l’inserimento di una misura punitiva nei confronti delle imprese che hanno contributi statali e poi delocalizzano;

-l’assunzioni di 40 mila unità, tra medici e paramedici, nel SNN;

E li affronta con proposte concrete e, soprattutto, in questo periodo di promesse irrealizzabili o catastrofiche, come la flat tax o il reddito di cittadinanza, realizzabili. Delle 5 proposte le ultime 3 sono state già presentate in parlamento sotto forma di emendamento alla manovra economica del 2018 e sono state rigettate dal governo e non appoggiate dai 5stelle e dalla destra.

La reintroduzione dell’art.18, pur presentata, invece è stata rimandata in commissione lavoro perché quando proposta in aula non ci stava nessuno, né 5stelle, né destra(ovvio), né Pd(ovvio).

Ma più di tutto, in questo momento, è necessaria una ventata di pura serietà, di radicale svolta nella forma e nei contenuti della politica. Ad esempio, presentarsi al popolo italiano come papabile presidente del consiglio, senza non aver nemmeno mai amministrato un condominio, come ha fatto Luigi Di Maio, non è una cosa seria. Non è responsabile ed è una mancanza di rispetto nei confronti degli italiani. Come non lo è fallire ampiamente il proprio progetto politico, sotto tutti i punti di vista, sia politici che tecnici e poi ripresentarsi, sempre in prima linea, nella forma 2.0, come ha fatto Fonzie. Come non è responsabile, formare una coalizione, quella del centrodestra, solo per meri giochi di tattica politica, sulla base di un compromesso inesistente che inganna gli italiani e li induce a votare una formazione che il 5 marzo non esisterà più.

Ed da persona di sinistra non posso che fare anche un appunto sulle candidature, su una in particolare, nel nostro collegio altirpino: quella di Giuseppe De Mita, candidato nella coalizione del PD. Agli ormai pochi compagni rimasti nel PD non gli si rivolta lo stomaco votare per lui? La più grande espressione di nepotismo e di clientelismo presente nella nostra nazione. Chi per anni ha combattuto questo scempio morale e politico, non può turarsi il naso così violentemente.

Chi più volte si è visto bruciare il futuro dal sistema dove se pur si è competenti, bisogna essere servi, per lavorare… non può votare per chi questo sistema lo ha ideato.

Faccio un appello alla responsabilità, alla serietà.

Se sei di sinistra scegli di votare, tra le due sinistre in campo, Liberi ed Uguali.

                                                                                                       

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