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Pancia vuota non sente ragione!

23.12.2016, Il manifesto (Amministrazione Comunale di Bagnoli Irpino)

In risposta al documento del PD “… e Bagnoli muore! Nello scandalo e nelle menzogne“.

Stemma Comune di Bagnoli IrpinoNessuno ha preso tangenti o bustarelle, né ci sono indagini per appalti truccati. Dovreste parlare perciò di politica e di problemi reali, ma non ne siete capaci. C’è solo il desiderio incontenibile di ritornare al Comune che vi porta a percorrere strade che nulla hanno a che vedere con la politica, ma che dividono ulteriormente la nostra Comunità. E’ l’unica cosa che sapete fare!

La vostra idea di realizzare vantaggi politici senza alcun merito è un inganno per il paese, è una speculazione politica meschina e misera.

Non vedete l’ora di tornare al Comune per ricominciare a tutelare i vostri interessi particolari, perché siete incapaci di affrontare e risolvere i problemi di carattere generale. Lo avete dimostrato nel recente passato con la connivenza nei confronti di una Amministrazione inutile ed inconcludente, ma di vostra diretta espressione. Volete degli esempi?

Una assenza assoluta di lungimiranza per non aver tutelato il Comune in seguito ad una sentenza favorevole del 2008, in modo da metterlo in condizione di ottenere il finanziamento per le Seggiovie alla prima occasione utile. Dov’era allora il PD?

Un paese in subbuglio per via del legnatico secco, con un gran numero di persone multate, denunciate e costrette a ricorrere agli Avvocati. Onesti padri di famiglia, giovani disoccupati ….Dov’era allora il PD? Nessun finanziamento importante, nessuna opera pubblica di rilievo realizzata. Dov’era allora il PD?.

Un aumento delle tasse già portato in Consiglio e sospeso solo per il rinvio dei termini per l’approvazione del bilancio. E contemporaneamente Milioni di Euro buttati al vento per la scelta di non utilizzare i tagli boschivi ed inseguire le quote carbonio. Quante cose si potevano fare oltre a diminuire le tasse. Dov’era allora il PD?

Un territorio trasformato in discarica, visto che tempo fa sono state rimosse circa 10 tonnellate di materiale di ogni tipo. I quadri di Michele Lenzi a marcire in uno scantinato invece di allestire la Pinacoteca. Assistenza all’infanzia inesistente. Una situazione di degrado a Laceno, documentato da foto e articoli del tempo, con i campi sportivi adibiti a pascolo e nessuna struttura realizzata.

In tutto ciò dov’era il PD?

E sono solo alcune delle tante questioni affrontate in 3 anni e mezzo, per evitare davvero il collasso del paese. Questa è la politica, questi sono i problemi reali di cui si dovrebbe parlare.

Ma il PD era in silenzio anche quando si realizzava la rotonda in via M. Lenzi, la costruzione assurda al centro della pianura dietro “La lucciola”, i bagni pubblici in villa e, dulcis in fundo, la Monorotaia. Un autentico monumento allo spreco, una struttura che nessuno vuole perché non serve a niente, circa 960.000 Euro buttati al vento. Poi nient’altro … O forse no.

Il PD era in silenzio pure quando si realizzavano condizioni per creare occasioni di lavoro e di guadagno per pochi intimi …. Per questo, forse, non vede l’ora di tornare al Comune.

Ma stiano tranquilli i Bagnolesi: l’Amministrazione in carica è fortemente impegnata ad affrontare i problemi con la onestà con cui ha fatto fin’ora e come farà fino al termine del mandato, ed a realizzare condizioni di sviluppo nell’interesse esclusivo del paese.

E per una volta vogliamo essere imprudenti. Grosse novità ci sono all’orizzonte, e se il nostro impegno dovesse dare i frutti sperati, tra qualche tempo saremo noi a chiedere le dimissioni di certi personaggi.

Ma … dal  paese!

IL MANIFESTO

manifesto-amministrazione-pancia-mia-non-sente-ragione-23-12-2016

                                                                                                       

1 Commento »

  • Antonio Cella scrive:

    La comprova che il Sindaco di Bagnoli abbia messo le mani sul Comune, sia dal punto di vista materiale (soprattutto), sia dal punto di vista istituzionale, è riscontrabile nella composizione del manifesto sopra riportato dove lo stesso, sotto l’egida del Cigno, emblema del Municipio, dà sfogo al suo inveterato delirio di grandezza che evidenzia, a tratti, anche la perdita del controllo razionale allorquando si augura, in un futuro non tanto remoto, addirittura l’imposizione delle dimissioni dal diritto giuridico di cittadinanza per quei PERSONAGGI che, a vario titolo, si siano messi di traverso nel corso della sua gestione amministrativa (si fa per dire) della cosa pubblica. Una cosa aberrante, a dir poco!
    Una volta, atti del genere, venivano coniugati come “ostracismo”. E il fatto stesso che abbia voluto schermare col simbolo del Cigno (Imprimatur di garanzia dell’Ente sull’operato del Sindaco)comunicazioni e risposte di natura squisitamente PERSONALI, è la dimostrazione di evidenza palmare della probabile confusione che annebbia il suo pensiero.
    Le cose, purtroppo, si stanno mettendo male sia per lui che per la nostra comunità. Pertanto, sarebbe cosa buona e giusta giungere al più presto ad una soluzione che metta pace negli animi di tutti noi e serenità nelle famiglie. Ma lui, a quanto pare, non demorde: continua imperterrito a spacconeggiare, a percorrere la strada dell’arroganza e della provocazione tanto da spingerci ad invocare quell’atto estremo, che in politica non paga, di suggerire alla nostra minoranza consiliare di rassegnare le DIMISSIONI.
    Sì! Proprio così!
    A che serve, amico Nello, essere CONSIGLIERE DI MINORANZA di qualcosa che non esiste? Che non ti lascia parlare e, per partito preso, non dà risposte alle tue interrogazioni? Non pensi anche tu che sia più proficuo per te e per la gente che ti ha votato abbandonare lo scranno per dedicarti alla tua famiglia e alla tua nobile professione? Non ti sei ancora accorto che il soggetto che guida la “maggioranza” ha raggiunto oramai il punto di cottura più elevato, e non ha più presa neppure sui suoi “fedelissimi” che lo denigrano pubblicamente ad ogni pie’ sospinto?
    Si sta arrampicando sugli specchi. E per farsi coraggio agisce come un barone medievale che minaccia una specie di “modo di vivere il presente” servendosi delle usanze proprie di un’Era storica morta e sepolta circa cinquecento anni fa.
    La mia valigia è già pronta.

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