05.03.2015, Articolo di Ernesto Di Mauro ’94 (da Fuori dalla Rete – Marzo 2015, Anno IX, n.2)

Non dimentichiamo che ….

Giorni molto caldi nel nostro paese nonostante il freddo polare. Tematica di discussione il finanziamento per il rilancio dell’impianto sciistico al Laceno. Tra manifesti e contro manifesti, politici di spicco in cerca di vetrine per le prossime elezioni regionali, si parla di colpe e poco di soluzioni. Sarà per il periodo combaciante con la stagione sciistica, sarà che questa è diventata una grande occasione per la minoranza consiliare per dar battaglia e richiedere dimissioni, la perdita del finanziamento è diventato il problema centrale.

Ma la centralità di questa questione sta offuscando e mettendo in secondo piano quello che il è vero e grave problema economico del nostro paese: il quasi annullamento della produzione delle castagne. Perché, parliamoci chiaro, l’arrivo del finanziamento gioverebbe molto agli operatori turistici, commercianti compresi e poco ai cittadini. Anche se, arrivo o no, i beneficiari del turismo di Laceno dovrebbero potenziare le proprie strutture e la propria offerta, perché il finanziamento è una boccata d’ossigeno, ma se non cambiano i propri modi di fare ne respireranno poco. Infatti siamo molto indietro rispetto ad altre località simili alla nostra, mancano molti servizi basilari. Pensate che un turista che viene normalmente di domenica al Laceno, a cui serve un farmaco urgentemente, dovrebbe raggiungere Montella, 15 km più o meno.

Invece l’economia reale, quella che porta moneta nelle tasche della maggior parte dei Bagnolesi, è il commercio di castagne. L’attuale amministrazione ha potenziato il lancio di Torymus, il famoso antagonista del Cinipide, ma non basta ancora. Noi cittadini dovremmo collaborare con l’amministrazione affinché questo problema diventi di risalto nazionale, perché solo in Campania (nelle nostre zone per la maggiore) c’è il 60% della produzione di castagne d’Italia. Un’idea è quella, già espressa in un altro mio articolo, di far diventare la sagra della castagna di Bagnoli, in collaborazione con i paesi limitrofi, un vera e propria ‘Fiera della castagna’. Creare un evento di spicco, dove non solo vengano messe in risalto le qualità del nostro territorio, ma si discuti dei problemi di esse. Un evento nazionale in modo da coinvolgere tutti i produttori di castagne d’Italia cosicché si collabori al fine di trovare una soluzione al problema del Cinipide, percorrendo la strada dell’ “Unione, fa la forza”.

Con l’augurio che entrambi i problemi vengano risolti, spero che in questo momento difficile amministratori ed ex amministratori collaborino costruttivamente e proficuamente per il bene di Bagnoli.