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Disabili penalizzati a scuola, Alta Irpinia in rivolta

06.02.2017, Il Mattino (di Paola De Stasio)

Il dirigente scolastico Luciano Arciuolo: «Il governo di fatto nega il diritto di tutti ad ottenere la licenza media».

disabili_scuola_1“Un colpo basso dal Governo”. Così sui social, tra sdegno, proteste e polemiche, si commenta il decreto ministeriale del Miur che riforma le prove per la licenza media per alunni disabili, negando quasi di fatto agli stessi la possibilità di superare l’esame.

Dall’Alta Irpini si leva la voce del preside Luciano Arciuolo dell’istituto comprensivo di Nusco- Bagnoli- Castelfranci: “Questo scempio non può passare. E se passasse, io annuncio la mia obiezione di coscienza sin da ora: le prove d’esame delle mie commissioni saranno tutte da considerarsi equipollenti, a prescindere dal loro contenuto e dalla loro difficoltà. Mi chiedo sgomento a chi può dar fastidio che dei ragazzi, già tanto sfortunati, abbiano un diploma di licenza media.

Arciuolo ha anche interessato della questione la deputata Beatrice Brignioni del Gruppo Misto alla Camera. “Fino ad una ventina di anni fa l’istruzione italiana aveva due eccellenze, riconosciute anche a livello internazionale: la scuola primaria e l’inclusione degli alunni diversamente abili – prosegue nella sua analisi critica il dirigente scolastico – dalla Moratti alla Gelmini, nel giro di pochi anni siamo riusciti a distruggere la prima. La ministra Fedeli tenta ora l’assalto alla seconda”:

il decreto delegato proposto dal governo, che reca le «Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze del primo ciclo ed esame di Stato» opera un vero e proprio scippo ai danni dei più deboli, quegli alunni diversamente abili che già non riescono ad avere, spesso, quanto la legge prevede per essi. Questo vuol dire che i 70.000 studenti diversamente abili che frequentano le scuole secondarie di primo grado rischiano di uscire dalla scuola senza il diploma, perché lo stesso decreto dice che: «Agli alunni con disabilità per i quali sono predisposte dalla sottocommissione prove non equipollenti a quelle ordinarie, viene rilasciato un attestato di credito formativo». In pratica, agli alunni con sindrome di Dawn, o non vedenti o altro, al termine di un percorso di studio spesso caratterizzato da sacrifici, da sforzi immani, da lacrime e incomprensioni, ma anche da ritardi e mancanze delle istituzioni, lo Stato Italiano vuole assicurare solo un attestato di frequenza nel caso in cui continuino ad essere sottoposti ad esami differenziati e non analoghi a quelli dei normodotati. Il tutto nonostante il fatto che le scuole del primo ciclo siano quelle “dell’obbligo”.

Il preside Arciuolo conclude con una proposta: “Voglio perciò appellarmi al buonsenso dei componenti le Commissioni Parlamentari che esamineranno il decreto, perché pongano a questa che spero sia solo una svista. Voglio inoltre proporre la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare, che preveda anch’essa prove equipollenti per chi materialmente ha pensato e scritto questo orrore”.

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06.02.2017, Dal sito www.possibile.com

Scuola: le prove equipollenti sono un enorme salto indietro nel tempo

scuola-disabilitaSalve, sono Libero, il Dirigente Scolastico arrabbiato. Oggi lo sono ancora di più e vi spiego perché.

Fino a una ventina di anni fa la Scuola Italiana aveva due eccellenze, riconosciute anche a livello internazionale: la Scuola Primaria e l’inclusione degli alunni diversamente abili.

Dalla Moratti alla Gelmini, nel giro di pochi anni siamo riusciti a distruggere la prima. La Ministra Fedeli tenta ora l’assalto alla seconda.

Il Decreto Delegato, proposto dal Governo e attualmente all’esame del Parlamento, che reca “Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze del primo ciclo ed esame di Stato” (atto del Governo n. 384), opera un vero e proprio scippo ai danni dei più deboli, quegli alunni diversamente abili che già non riescono ad avere, spesso, quanto la legge prevede per essi.

Fino ad oggi (DPR n. 199/2009, articolo 9 comma 2) la norma prevede che, durante l’esame comunemente conosciuto come “di licenza media”, “le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma di licenza”.

Il Decreto approvato dal Governo, invece, dice: “Le prove differenziate, se equipollenti a quelle ordinarie, hanno valore ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma finale”.

Questo vuol dire che i 70.000 studenti diversamente abili che frequentano le nostre Scuole Secondarie di Primo Grado rischiano di uscire dalla scuola senza il diploma, perché lo stesso decreto dice che: “Agli alunni con disabilità per i quali sono predisposte dalla sottocommissione prove non equipollenti a quelle ordinarie, viene rilasciato un attestato di credito formativo”.

Confesso di non voler ancora crederci!

Agli alunni con sindrome di Down, ai non vedenti, e ai portatori di altri disturbi invalidanti, al termine di un percorso di studio che spesso è caratterizzato da sacrifici, da sforzi immani, da lacrime ed incomprensioni, ma anche da ritardi e mancanze dell’Amministrazione, lo Stato italiano vuole assicurare un “attestato di frequenza”, nonostante il fatto che le scuole del primo ciclo siano quelle “dell’obbligo”.

Questo scempio non può passare. E se passasse, io annuncio la mia obiezione di coscienza sin da ora: le prove d’esame delle mie commissioni saranno tutte “equipollenti”, a prescindere dal loro contenuto e dalla loro difficoltà.

Voglio perciò appellarmi al buonsenso dei componenti le Commissioni Parlamentari che esamineranno il decreto perché pongano riparo a questa che spero sia solo una svista.

Voglio inoltre proporre la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare, che preveda anch’essa “prove equipollenti”, ma per chi materialmente ha pensato e scritto questo orrore.

L’abolizione delle classi differenziali risale al 1977. Qualcuno vuole avvertire gli inquilini del Ministero?

                                                                                                       

1 Commento »

  • redazione scrive:

    Commento di Maria Filo su fb:

    Qualcuno mi dia l’indirizzo della ministra che gli vorrei presentare un ragazzo che ha superato l’esame di terza media e si è diplomato con 80/100 grazie alle scuola:insegnanti preside bidelli assistenti scolastici. Io gli sarò debitrice a vita. Datemi un giornalista fatemi raccontare una bella favola ……….. mamma come sono incazzata

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