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Il fondatore del Goleto

di Amalia Trillo

(Articolo tratto da “Fuori dalla rete”, agosto 2010 – Pubblicato sul sito di “Palazzo Tenta 39″ di Bagnoli Irpino il 28.08.2010)

Il fondatore del Goleto, come già di Montevergine, è stato San Guglielmo da Vercelli. Nato in quella città piemontese, da nobile famiglia verso il 1085. Rimasto orfano di tutti e due i genitori fin dalla fanciullezza, verso i 15 anni prese l’abito monastico in un monastero benedettino della sua città natale. Quindi, sentendo forte la vocazione a peregrinare, si diede a visitare i più celebri santuari della cristianità. Prima nelle regioni vicine poi si spinge fino a San Giacomo di Compostela, in Galizia. Ritornato in Italia dopo alcuni anni sentì vivo il desiderio di recarsi in pellegrinaggio in Terra Santa, perciò si diresse verso il sud.

Visitava i luoghi santificati dalla vita di Cristo, voleva giungervi ben preparato nello spirito in modo da poterne ricavare il massimo frutto per l ‘anima. Si fermò a Melfi, poi più a lungo indugio sul monte Serico presso Atella, dove operò il suo primo miracolo restituendo la vista ad un povero cieco. Riprese il suo cammino portandosi verso Brindisi per imbarcarsi alla volta della Palestina. Si recò al santuario di San Michele sul Gargano, lungo il cammino verso Brindisi, fece una fugace visita a San Giovanni da Matera, provvidenziale incontro che legò i due santi con i vincoli di un amicizia che durerà per tutta la vita. San Giovanni distolse Guglielmo dal proseguire il viaggio verso Oriente perché reputava più utile la presenza nelle nostre regioni meridionali.

Riattraversata la Lucania, giunse in Irpinia dove senti attrazione per Monte Vergine, impenetrabile ed inaccessibile, e li gettò le basi di un nuovo istituto religioso . Era l’anno 1114. L ‘indole naturale portava Guglielmo alla vita solitaria ma la vocazione divina lo volle fondatore di una congregazione monastica, con impronta spiccatamente benedettina, sia pure con carattere eremitico. In seguito, vivente ancora il santo fondatore, si andò imponendo il carattere cenobitico (monaci viventi in comunità o cenobio (Koinos = comune, bios = vita) a differenza degli eremitici che vivono in solitudine. Nel 1128, dopo aver scelto come sostituto il beato Alberto prese commiato dai suoi discepoli di Montevergine per recarsi a vivere altrove secondo il suo ideale eremitico. Si fermò per un pò di tempo al Laceno presso Bagnoli Irpino.

Faceva vita contemplativa priva di ogni conforto umano. Qui venne a visitarlo Giovanni. Un giorno, mentre Guglielmo andava camminando, gli appari all’improvviso il Signore Gesù.

Il Signore a lui “Guglielmo, Guglielmo, avendo visto il tuo ardente amore per me, mi sono degnato di apparirti. Non indugiarti in questo luogo, perché mi sei necessario altrove”.

La tradizione narra che il Signore gli abbia detto queste parole “Ne stes in loco isto” (non stare in questo luogo). Questa espressione il volgo la trasformò attraverso i secoli in Santa Nesta. Mentre rinviavano il momento della partenza da quel luogo un giorno all’improvviso videro il rifugio prendere fuoco da questo evento compresero in modo più evidente che non potevano rimanere li ancora più a lungo .

Incendiatosi miracolosamente il rifugio del monte Laceno, San Guglielmo con il beato Giovanni si recano su un altro monte chiamato “Cognato”, e li infine resta solo.

Verso la fine del 1131 si diresse alla volta del Goleto, nella valle di Conza, in territorio di Monticchio . Qui S. Guglielmo visse da perfetto eremita in un tugurio originale ricavato da un colossale albero, vuoto nell’interno. La costruzione del monastero dovette cominciare nei primi mesi del 1133. Dovette avere degli abboccamenti con Ruggero signore di quella terra di Monticchio. Con la più grande devozione del signore di quella terra e con il permesso del vescovo dello stesso territorio il santo costruì un monastero in onore del Salvatore del mondo, il luogo detto “Gullitu” che si fa derivare da guglia da qui “guglieto”, “goleto” nome, che nel dialetto locale si da ad una specie di giunco palustre che ivi abbonda. Il monastero del Goleto quindi è stato fondato nel 1135. S. Guglielmo si dà da fare per ottenere da Ruggero II normanno, re di Sicilia, un diploma per l’ assistenza regia tanto necessaria in quei tempi. Il re accondiscese ai desideri del santo e nel 1140 datava da Palermo un suo particolare diploma con il quale ingiungeva che il monastero del SS Salvatore non fosse molestato da alcuno e che nessuno potesse esigere alcunché dai beni di quella chiesa. Il Goleto e Montevergine erano uniti solo da un legame spirituale, quello del padre comune, S. Guglielmo, che aveva ugualmente dato vita all’abbazia di Montevergine da una parte, e al cenobio del Goleto dall’altra. Era mercoledì 17 giugno 1142, il Santo avvertì mal di testa che andò sempre più intensificandosi. La malattia proseguì inesorabile, il settimo giorno Guglielmo sentendosi agli estremi, come S. Benedetto di cui era discepolo, si fa portare in chiesa, deporre davanti alla croce ed espresse l’ultima volontà: doveva essere sepolto come si trovava senza che nessuno gli cambiasse gli indumenti che portava addosso in quel momento. Egli spirava alle prime luci dell’alba del 24 giugno 1142.

Sarebbe interessante ripristinare la grotta, luogo in cui ha alloggiato il santo.

Alcuni a Bagnoli, tra i quali Angioletto Chieffo, riescono anche a ricordarla.

Si potrebbe continuare a fare ricerche su questo argomento, recuperando materiale per descriverla più dettagliatamente.

Si dovrebbe dare importanza alla grotta del Laceno, perché una volta riaperta al pubblico si potrebbe creare un percorso Montevergine – Laceno – Goleto.

Forse, non si sarebbe mai dovuto costruire l’albergo sul lago e sulla grotta, si dice questo in seguito a relazioni lette risalenti al Giugno 1948 fatte da un ing. dell’ufficio comunale di Roma.

 

Fonti:

Storia del Goleto – Giovanni Mongelli

Leggende e storie di Bagnoli Irpino – Coniugi Insegnanti F. Picardo e G. Dell’Angelo

Il testo in latino proviene dalla Relazione Finale di Tirocinio di Parenti Ermenegildo

                                                                                                       

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